FESTE D’ALTRI TEMPI 2024 dal 25 aprile al 1° maggio al Teatro delle Ariette spettacoli, eventi, incontri e momenti conviviali Giuseppe Cederna, Luigi Dadina e Paola Baldini, Alessandro Berti, il coro di donne intergenerazionale e interculturale Le Chemin des Femmes la presentazione del libro di Federico Raponi e l’immancabile pranzo popolare autogestito

FESTE D’ALTRI TEMPI 2024

dal 25 aprile al 1° maggio al Teatro delle Ariette

spettacoli, eventi, incontri e momenti conviviali

Giuseppe Cederna, Luigi Dadina e Paola Baldini, Alessandro Berti,

il coro di donne intergenerazionale e interculturale Le Chemin des Femmes

la presentazione del libro di Federico Raponi e l’immancabile pranzo popolare autogestito

VALSAMOGGIA (Bologna) – «Ha ancora senso festeggiare la bellezza della libertà e della dignità del lavoro in un mondo dove le decisioni sono prese da pochi e non da molti, dove imperversa la propaganda, dove i dissenzienti diventano nemici, la competizione prende il posto della solidarietà e la logica della guerra vince su quella del dialogo? Noi crediamo di sì. Oggi ha ancora più senso di ieri. Perché vogliamo resistere al pensiero unico del “non si può fare altrimenti”. Perché vogliamo continuare a immaginare insieme un altro mondo possibile, perché noi sappiamo che c’è, anche se tutti dicono di no».

Con queste parole il Teatro delle Ariette annuncia l’edizione 2024 di Feste d’altri tempi che dal 25 aprile al 1 maggio presenta, nel suo teatro in mezzo ai campi, un fitto calendario di spettacoli, eventi, incontri e momenti conviviali, con il contributo di Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e il patrocinio del Comune di Valsamoggia.

Si inizia giovedì 25 aprile, Festa della Liberazione, alle ore 13 con il Pranzo Popolare Autogestito al quale, alle ore 15, segue “Canto alla Terra. Gli eroi e il Mediterraneo”, uno spettacolo di e con Giuseppe Cederna, in cui l’attore leggerà e racconterà il viaggio degli uomini e delle parole che hanno cambiato il mondo. La poesia, il canto, la passione civile. “L’Odissea” di Omero, un migrante mediterraneo sulla via del ritorno. La partenza dall’isola dell’immortalità e dell’oblio, il naufragio nell’isola dei Feaci, l’incontro con la giovane Nausicaa, la dichiarazione d’amore più bella del mondo e le lacrime degli eroi: una riflessione sull’accoglienza antica dell’ospite e dello straniero. Da Walt Whitman a Omero, dalle battaglie per l’ambiente di Antonio Cederna al ritorno nell’isola di un piccolo grande film. Con Kostantino Kavafis, Chandra Candiani, Wislawa Szymborska, Raymond Carver, Claudio Damiani.

A seguire la presentazione del libro “Quando il fumo si dirada” (ed. Arti Grafiche Tofani, 2020), momenti di una vita tra politica, arte e cultura partigiane, del giornalista e scrittore Federico Raponi. Più di trent’anni, tutti d’un fiato, dalla Pantera ai centri sociali, dal Chapas al Kurdistan, dal processo Priebke al Teatro Valle Occupato e soprattutto Radio Onda Rossa e la passione per il cinema e il teatro.

Domenica 28 aprile, alle ore 18, “SATURNO figlio d’anarchia” di Cesare Albertano e Luigi Dadina, con Luigi Dadina e Paola Baldini. Un’azione teatrale che ricorda l’intellettuale ravennate, Nino Saturno Carnoli, che ha speso la sua vita tra politica, arte, artigianato, ricerca storica e insegnamento, editoria, grafica. Una figura poliedrica, una voce critica che non si è mai stancata di gettare semi di riflessione indagando le perplessità di un presente sempre vissuto appieno. Una vita furiosamente cittadina, che non ha perso mai i legami con il mondo, dalla Parigi del maggio del ’68, alla Pompei dove si fece promotore e interprete della riproduzione di un antico mosaico. Una vita anarchica e vitale fino alla fine. A Ravenna è stato etichettato per lo più come provocatore. Nulla di più falso e banale. Un rito della memoria, una narrazione, un teatro di oggetti, di figure, di dipinti. Un cerchio unico per attori e spettatori, tutti immersi nella stessa luce.

Mercoledì 1° maggio, Festa del Lavoro, dopo il consueto Pranzo Popolare Autogestito delle ore 13, alle ore 15 Alessandro Berti presenta “Negri senza memoria”, un racconto-concerto, con un repertorio musicale che va dai canti di emigrazione italiana a Frank Sinatra, sul rapporto fra italo e afroamericani, fatto di ipocrisie e

sostegno reciproco, diffidenza e attrazione. Un monologo vertiginoso, pieno di canzoni, notizie, storie, un lavoro che si insinua con cocciuta disinvoltura dentro un enorme materiale storiografico, interpretandolo e facendo venire alla luce sfumature inedite. Senza sguardo pregiudiziale, continuamente ribadendo la complessità della materia e la difficoltà di giudicarla, il lavoro illumina alcune questioni ritornanti, nel rapporto tra italo e afro-americani: la volontà dei nostri di non schierarsi troppo apertamente, un contrasto tra solidarietà privata e indifferenza pubblica, la paura di perdere i privilegi derivanti dal colore. Questioni attualissime anche oggi, con l’Italia diventata terra di immigrazione, una terra che fatica a ricordare i milioni di italiani nel mondo, partiti su transatlantici strapieni a cercare fortuna, e che hanno fatto, oltre alla propria, la fortuna del paese d’arrivo.

A seguire “Le Chemin des Femmes”, coro di donne intergenerazionale e interculturale, che promuove la ricerca musicale e la resistenza civile attraverso la voce. Nato nel novembre 2008, in seguito a un laboratorio di Canto Sensibile condotto da Meike Clarelli, all’interno del progetto Semira Adamu della Casa delle donne contro la violenza di Modena, il Coro unisce professioniste e non, tiene insieme donne tra loro molto diverse. Alcune donne italiane si sono aggiunte al coro per conoscere e incontrare musicalità diverse dalle loro, accomunate da un’esperienza di migrazione all’interno del territorio italiano e da una flessibilità interiore, nonché da una vita precaria che fa sentire anche loro in qualche modo “migranti”. Il coro ha visto avvicendarsi oltre 50 coriste provenienti da una decina di paesi oltre all’Italia: Costa d’Avorio, Ghana, Camerun, Marocco, Moldavia, Ucraina, Argentina, Stati Uniti d’America, Inghilterra e Spagna. Un corpo in continua trasformazione con un’identità multipla caratterizzata dalla comune volontà di cantare e resistere attraverso la voce.

Informazioni e prenotazioni

L’ingresso alla giornata è di 20,00 Euro.

Il biglietto d’ingresso a “Saturno figlio d’anarchia” è di 12,00 Euro.

La prenotazione è obbligatoria.

Teatro delle Ariette via Rio Marzatore 2781 – Valsamoggia (BO) Tel. 051 6704373 – 6704819 / WhatsApp 338 8389138 www.teatrodelleariette.it – info@teatrodelleariette.it FB @TeatrodelleAriette – IG @teatrodelleariette

PROGRAMMA

Giovedì 25 aprile ore 13 PRANZO POPOLARE AUTOGESTITO Noi ci mettiamo i tavoli, i coperti, la pasta e il vino; chi lo desidera può portare qualcosa da condividere. ore 15 CANTO ALLA TERRA gli eroi e il Mediterraneo uno spettacolo di e con Giuseppe Cederna a seguire Presentazione del libro QUANDO IL FUMO SI DIRADA momenti di una vita tra politica, arte e cultura partigiane di Federico Raponi alla presenza dell’autore Domenica 28 aprile ore 18 SATURNO figlio d’anarchia di Cesare Albertano, Luigi Dadina – con Luigi Dadina e Paolo Baldini

Mercoledì 1° maggio ore 13 PRANZO POPOLARE AUTOGESTITO Noi ci mettiamo i tavoli, i coperti, la pasta e il vino; chi lo desidera può portare qualcosa da condividere. ore 15 NEGRI SENZA MEMORIA uno spettacolo di e con Alessandro Berti a seguire LE CHEMIN DES FEMMES

Coro intergenerazionale e interculturale

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