donchisci@tte

12 | 17 NOVEMBRE prima milanese

Arca Azzurra Produzioni

donchisci@tte

Liberamente ispirato a Don Chisciotte della Mancia di Miguel de Cervantes

Di Nunzio Caponio

Adattamento e regia Davide Iodice

Con Alessandro Benvenuti, Stefano Fresi

Scene Tiziano Fario

Costumi Daniela Salernitano

Luci Andrea Garbini

Una scrittura originale che prende ispirazione dallo spirito dell’opera di Cervantes, scagliando una volta di più la simbologia di questo ‘mito’ contro la nostra contemporaneità.

Una rappresentazione in cui i mulini a vento vengono sostituiti da moderni mostri contro cui in qualche modo si deve sempre e comunque combattere. Un’analisi inedita dei nostri tempi che passa tra le quinte e il palcoscenico per arrivare in platea e che nel Teatro, luogo e arte, trova un mezzo di comunicazione sicuramente appropriato.

Con vesti sgangheratamente complottiste e una spiritualità naïf, accompagnato da un Sancho che è disorientato adepto, il nostro Don intraprende un corpo a corpo, disperante e “comico” contro un mondo sempre più virtuale, spinto a trovare l’origine del male nel sistema che lo detiene.

Dall’improbabile rifugio in cui si è rintanato, lotta per mantenere intatto il suo pensiero critico coltivando ancora un’idea: l’IDEA.

Unica finestra sull’esterno (o su altri interni) una teoria di schermi che s’affaccia su personaggi e mondi annodati, interferenze che spronano i nostri eroi all’Azione, a una qualche azione.

E se, nella giostra di pensieri che galoppano progressivamente verso l’inevitabile delirio, le menti malefiche dei giganti delle multinazionali sono il nemico contro cui scagliarsi, l’Amore è ancora il vento che soffia e muove, anche se Dulcinea, intrappolata in una webcam, può svanire dolorosamente per un banale blackout.

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