DOMENICA 28 GENNAIO, TRENTESIMO ANNIVERSARIO DELLA STRAGE DI MOSTAR, IL RICORDO DI MARCO LUCHETTA, ALESSANDRO SAŠA OTA E DARIO D’ANGELO AL TEATRO MIELA DI TRIESTE CON FILMATI D’ARCHIVIO E TESTIMONIANZE DI FAMILIARI E COLLEGHI E IL FOCUS SULLA SICUREZZA DEGLI INVIATI CON LA PARTECIPAZIONE DI GIORNALISTI ED ESPERTI DELLA MATERIA

DOMENICA 28 GENNAIO, TRENTESIMO ANNIVERSARIO DELLA STRAGE DI MOSTAR, IL RICORDO DI MARCO LUCHETTA, ALESSANDRO SAŠA OTA E DARIO D’ANGELO

AL TEATRO MIELA DI TRIESTE

CON FILMATI D’ARCHIVIO E TESTIMONIANZE DI FAMILIARI E COLLEGHI

E IL FOCUS SULLA SICUREZZA DEGLI INVIATI CON LA PARTECIPAZIONE

DI GIORNALISTI ED ESPERTI DELLA MATERIA

 

Trieste – Nel giorno del trentesimo anniversario della strage di Mostar, la Fondazione Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin ricorda i tre giornalisti uccisi dallo scoppio di una granata a Mostar con due diversi momenti. Si inizia alle 16, al Teatro Miela, con l’apertura e i saluti di Marinella Soldi, presidente Rai, Carlo Bartoli, presidente nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Daniele Macheda, segretario Usigrai, Paolo Roncoletta, capo redattore della Testata Giornalistica Regionale della Rai del Friuli Venezia Giulia, e Beppe Giulietti, coordinatore nazionale di Articolo 21. A seguire, si entra nel vivo della seconda giornata con il primo dei due appuntamenti, condotto da Cristiano Degano, presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Friuli Venezia Giulia, che ricorderà i tre colleghi e amici, partendo dai contributi tratti dal documentario “Mostar: trent’anni e oltre”, realizzato dalla sede Rai regionale. Un’opera intensa e commovente, che alterna filmati di archivio a testimonianze di oggi. La notizia data al telegiornale regionale o le voci dei triestini in fila alla sede Rai, dove era stata allestita la camera ardente, sono solo alcuni dei primi documenti relativi alla tragedia appena consumatasi. A questi si aggiungeranno le parole dei familiari e dei colleghi di allora, ma anche quelle di un giovane Riccardo Iacona, che fu inviato a Trieste da Michele Santoro nei giorni immediatamente successivi alla tragedia per realizzare un servizio.

Il secondo momento sarà invece specificamente dedicato alla professione dell’inviato: per comprendere come sia cambiata in questi trent’anni e quali strumenti abbiano a disposizione i cronisti che operano nelle zone calde, sarà proposto un panel dal titolo “Andare, vedere, raccontare e tornare”. A partire dalle 17 Vittorio Trapani, presidente della Federazione nazionale della stampa italiana, coinvolgerà nella riflessione gli inviati Azzurra Meringolo (Rai), Nello Scavo (Avvenire), Barbara Schiavulli (Radio Bullets), Lorenzo Tondo (The Guardian).

Assieme a loro si confronteranno Massimo Belluzzo, presidente di Ansi-Associazione nazionale service italiani, che raggruppa gli esperti dei servizi integrati di comunicazione, Federica Genna, senior manager di Fondazione Safe, impegnata nella promozione della sicurezza e nella maggiore garanzia dei diritti fondamentali, e Michele Bonacina, psicologo psicoterapeuta, responsabile dei corsi Heat per Fondazione Safe, pensati per allenare la consapevolezza per chi opera negli ambienti ostili.

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