Ci sono mostre che cambiano il senso stesso della storia 

Ci sono mostre che cambiano il senso stesso della storia 
V E S U V I O 
la più importante mostra del 2020 di un artista vivente. Nell’estate 2017 subito dopo l’incendio del Parco iniziai VESUVIO  oggi la composizione é a 146, opere su carta formato 100 x 35 cm.  Pare che Cézanne abbia dedicato vent’anni e 170 opere a Monte Saint Victoire aprendo poi l’arte al cubismo. Perciò,  ho fatto VESUVIO pensando ad una rivoluzione artistica come quella fatta da Cézanne e forse qualcosa di più. Si tratta anche di dare un contributo visivo alla migliore comprensione possibile del piano di evacuazione della Regione Campania in caso di eruzione. Inoltre sono l’autore della Madonna del Vesuvio in Piazza Schettini a Pompei dal 2009. VESUVIO é oggi anche la più importante mostra al mondo dell’arte contemporanea dedicata al Vesuvio e a Emanuele Severino. Degno omaggio alle celebrazioni di Raffaello nel 2020, e di Dante nel 2021.
Testo guida per la mostra VESUVIO 2020 di Stefano Armellin :
A Emanuele Severino
La Ginestra é il cantore é Leopardi, testamento perfetto lirica universale.
Ginestra Vesuvio Pompei. Dove il sè sono tutti i popoli, il Vesuvio tutti i vulcani, Pompei tutte le le città. La forza della natura domina e stravolge e con questa forza Leopardi si confronta. Severino lo scrive così : ” Lo stare davanti al vulcano, non vedendo altro che la potenza devastante del vulcano, questo stare davanti al vulcano é lo stare del fiore-cantore: allora é profumo,é consolazione.
Nella Ginestra, il monte sterminatore ha ai suoi piedi le città distrutte : Pompei é chiamata “scheletro”, viene alla luce lo scheletro di Pompei.
Quindi la situazione del fiore del deserto non é semplicemente quella dell’attualità in cui l’uomo si trova di fronte alla minaccia radicale del nulla, ma guarda al futuro, perché tutte le città, le grandi epoche, giacciono distrutte ai piedi del vulcano”.
Infine “…il rifugio della poesia si ricollega al senso originario della festa : la pazzia”.
Perciò chi vede di più la condizione dell’esistenza umana é chi sta ai margini, sono coloro considerati pazzi dai “savi”.

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