Bambine e Bambini: crescere senza stereotipi, come sta cambiando la nostra società?

“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”

Costituzione della Repubblica Italiana, Art. 3, 1947

PARI

Percorso gioco sulle Pari Opportunità

per approfondire diritti e doveri, uguaglianza e unicità superando gli stereotipi

Dal 23 novembre ad Explora, il Museo dei Bambini di Roma

Al pubblico dal 23 novembre, PARI offre a bambini, famiglie e scuole l’opportunità di riflettere e approfondire il tema delle Pari Opportunità attraverso un “percorso gioco” composto da 11 allestimenti interattivi e attività didattiche ispirati al “learning by doing” tipico approccio dei musei dei bambini.

Il percorso gioco è stato realizzato con il supporto di Regione Lazio, in collaborazione con ENI S.p.A, Nestlé Italiana S.p.A., FEDUF Fondazione per l’Educazione Finanziaria e il Risparmio, Global Thinking Foundation e la supervisione scientifica delle Università Cattolica, Sapienza e Unitelma Sapienza.

“Ad Explora da sempre pensiamo a percorsi gioco, allestimenti ed attività rivolte a bambine e bambini: scienza, gioco e scoperta devono essere per tutti, senza distinzioni. Grazie a Pari, Explora sottolinea l’esigenza di parlarne anche ai piccoli facendo riflettere gli adulti” Patrizia Tomasich presidente di Explora Il Museo dei Bambini di Roma.

Dario Migliavacca, Leadership & Team Development Manager di Nestlé: “PARI per noi è un’occasione per trasmettere anche ai bambini la cultura di inclusione e di pari opportunità che promuoviamo nella nostra azienda. In Nestlé lavoriamo da tempo su questi temi in modo trasversale: abbiamo creato il dipartimento Diversity & Inclusion per supportare l’inclusione delle nostre persone. Formiamo i nostri line manager per portare alla luce e rimuovere gli unconscious bias, i pregiudizi inconsci. Abbiamo supportato la nascita delle Emotional Communities, gruppi di lavoratori che si riuniscono per diffondere in azienda una cultura che permetta di esprimere liberamente passioni e identità. Crediamo che per contribuire a sviluppare una società inclusiva si debba partire dall’educazione di ogni singolo bambino, e il legame con PARI va esattamente in questa direzione.”

Giovanna Boggio Robutti, Direttore FEduF: “molte ricerche evidenziano come, fin da piccoli, maschi e femmine vengano trattati in modo diverso quando si parla di denaro. Banalmente, si tende a dare la paghetta più ai maschi che alle femmine e a retribuire meno queste ultime per i piccoli lavori fatti in casa. La FEduF con PARI vuole dare un messaggio alle bambine perché non crescano suddite ma padrone della loro vita economica.”

Claudia Segre, Presidente Global Thinking Foundation, ha dichiarato: “Questo evento è un’occasione importante per riflettere sui valori dell’uguaglianza e delle pari opportunità, sottolineando l’importanza di impegnarci alla diffusione di un approccio valoriale al denaro e alla centralità dell’educazione finanziaria per le nuove generazioni. È’ importante, soprattutto, formare bambine e bambini insegnando loro a vivere all’interno di un ambiente di convivenza pacifica, coesione sociale e libertà. La società sta cambiando e siamo entusiasti di far parte del progetto PARI che si rivolge al futuro, alle nuove generazioni con una prospettiva di positività e speranza per un futuro inclusivo e sostenibile.”

Rosella Castellano, Prof. Ordinario di Metodi Matematici dell’Economia e delle Scienze Attuariali e Finanziarie, Università degli Studi di Roma Unitelma Sapienza, Dipartimento Scienze Giuridiche ed Economiche:”Unitelma Sapienza ha istituito un laboratorio di Realtà Virtuale per la ricerca di metodi didattici innovativi. Siamo convinti che attraverso il gioco si possa imparare, ma anche esprimere la propria identità. Crediamo che iniziare le bambine e i bambini all’educazione finanziaria possa costituire uno strumento utile a comprendere il mondo in cui viviamo e, quindi, a combattere le disuguaglianze.”

Perché parlare di Pari Opportunità?

Nella società di oggi le nuove generazioni si confrontano con continue sfide e quindi è sempre più importante capire e distinguere tra stereotipi di genere e reali differenze, opportunità e unicità, per raggiungere una piena e condivisa consapevolezza della “parità di genere”. L’edizione 2018 del Global Gender Gap Report del World Economic Forum, parla di 108 anni al traguardo della parità uomo-donna.

Se è vero che molto è stato fatto negli ultimi anni per sensibilizzare su questa tematica, le disparità di genere costituiscono ancora uno dei maggiori ostacoli allo sviluppo sostenibile, alla crescita economica e alla lotta contro la povertà.

Sensibilizzare alle Pari Opportunità significa portare le future generazioni verso una società inclusiva, che non precluda nessuna possibilità di crescita, di scelta e di capacità decisionale.

Nel concreto, significa: sensibilizzare entrambi i generi alle carriere scientifiche e ingegneristiche; non ostacolare bambine e bambini nelle loro scelte sportive o di hobby; promuovere l’autostima e la consapevolezza; migliorare l’utilizzo della tecnologia a fini didattici con progetti di alfabetizzazione informatica; far conoscere scienziate, ballerini, astronaute e tanti altri esempi di donne e uomini che hanno sfidato gli stereotipi per avere successo in settori storicamente a disparità di genere; promuovere e sensibilizzare bambine e bambini all’indipendenza economica, cioè la capacità di avere i mezzi economici per vivere con dignità.

Stereotipi

Non fare il maschiaccio! Non piangere come una femminuccia! Sono frasi che abbiamo già sentito o anche usato. Ma abbiamo mai veramente pensato al loro significato? Le useremmo ancora, conoscendone l’origine? Oggi la scienza afferma che i due sessi sono fondamentalmente simili per personalità, capacità cognitive, aggressività e leadership. Insomma, semplicemente individui con pari opportunità, ma siamo capaci di distinguere tra stereotipi e differenze?

Diritti e Doveri

Le disparità di genere costituiscono uno dei maggiori ostacoli allo sviluppo sostenibile, alla crescita economica e alla lotta contro la povertà. La povertà è anche frutto del forte squilibrio tra i sessi: circa il 70% delle persone che vive in condizioni di estrema povertà è composto da “donne”. Leggi e norme sociali sfavoriscono spesso le ragazze e le donne, precludono loro l’accesso alla sanità e all’istruzione, alle posizioni decisionali, alle risorse finanziarie e al mercato. Permettere sia alle donne che agli uomini di beneficiare degli stessi diritti per poter sviluppare il loro potenziale e valorizzare le loro risorse, è anche parte importante della lotta contro la povertà.

Uguaglianza e Unicità

Siamo unici perché siamo noi stessi, perché nella nostra vita facciamo esperienze che non saranno mai uguali a quelle di qualcun altro, ciascuno con la propria storia e il proprio personalissimo modo di percepire la stessa realtà. È solo confrontandoci con gli altri e attraverso le relazioni che capiamo davvero noi stessi e cosa è giusto per tutti, formando così anche la nostra “identità”. Saper riconoscere le differenze è quindi riconoscere se stessi perché senza diversità non avremmo un “metro” per capire chi siamo veramente.

IL PERCORSO si sviluppa su 11 postazioni gioco sui tre macro temi: stereotipi, diritti e doveri, uguaglianza e unicità.

INIZIA QUI permette di registrarsi rispondendo ad alcune domande nelle quali i bambini possono riconoscersi.

STEREOTIPI

Non piangere 
come una femminuccia. Non fare il maschiaccio

A chi appartiene? Suoni ed emozioni: siamo veramente convinti di dare risposte libere da ogni stereotipo? Un test divertente sull’influenza degli stereotipi.

Tutti pensano che

Questione di percezione

Colori, professioni, abbigliamento: gli stereotipi possono davvero influenzarci?

Dove pensi di arrivare?

Arrampicata

Un’arrampicata orizzontale per mettere alla prova resistenza e abilità fisica.

Tipi senza stereotipi

Vero o Falso?

Le femmine non sono portate per le materie scientifiche? Esistono sport esclusivamente maschili o femminili? La danza è solo da femmine? 12 esempi di donne e uomini che hanno conquistato il mondo.

Chi è il più veloce?

Riflessi

Una nuova sfida per sconfiggere gli stereotipi.

UGUAGLIANZA E UNICITÀ

Messaggio in codice STEM

Decifrare codici per scoprire chi ha inventato software, computer e coding.

Uguali e diversi Studio, stipendio e carriera

Medicina, giornalismo, architettura, aerospazio e sport: un percorso alla pari?

Il software di Uguali e Diversi è stato realizzato con il contributo della Regione Lazio, l.r. n. 42/1997, Piano 2019.

DIRITTI E DOVERI

Scegli cosa vuoi imparare Più cose fai, più cose sai

Saper cambiare uno pneumatico o un pannolino ad un neonato? Abilità da acquisire senza paure.

Ai blocchi di partenza

Leadership

Comunicazione, impegno, positività, collaborazione, sapere imparare dai pari e risoluzione

dei problemi: capacità e qualità per fare squadra!

CONSIGLI PER CRESCERE Il percorso è arricchito da un totem con 12 consigli per genitori, insegnanti e adulti

1. Indipendenza

Aiutali ad essere indipendenti

Ci sono tanti modi di essere indipendenti. Uno dei principali si fonda sull’autonomia economica, vale a dire sulla capacità della persona di avere i mezzi economici per vivere con dignità. Spesso si crede che le ragazze siano meno indipendenti. Non è vero. Lasciano la casa dei genitori prima dei maschi ma poi trovano più ostacoli nel lavoro e nella carriera.

Lo dice l’Istat: in Europa le ragazze lasciano la casa dei genitori a 25 anni, i maschi a 27. (https://www.istat.it/it/files/2017/10/womenmeneurope-digitalpublication-2017_it.pdf)

2. Rispetto

Insegna loro a non discriminare

Ogni essere umano va rispettato indipendentemente dal suo aspetto, le sue convinzioni, il suo sesso e la sua religione. Difendere i diritti di tutti è un investimento sul futuro. Insegna a non escludere il compagno di scuola, ad avere amici di entrambi i sessi, a valutare le persone per ciò che sono. E ricorda: l’esclusione nasce spesso dalle diseguaglianze.

Lo dice Oxfam: l’1% piu’ ricco della popolazione mondiale detiene più ricchezza del restante 99%. (https://www.oxfamitalia.org/wp-content/uploads/2018/01/Rapporto-Davos-2018.-Ricompensare-il-Lavoro-Non-la-Ricchezza.pdf)

3. Uguaglianza

Aiutali a credere nell’uguaglianza maschio-femmina

Ci sono tante disparità tra maschio e femmina. Nel lavoro le donne guadagnano di solito meno degli uomini, fanno meno carriera, non si sentono “all’altezza”. In famiglia l’educazione è spesso diversa. Il “gender gap” si combatte educando alla parità e a credere in se stessi come suggerito anche dagli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell’ONU.

Lo dice il World Economic Forum: ci vorranno 108 anni per colmare la disparità di genere. (http://reports.weforum.org/global-gender-gap-report-2018/press-release/)

4. Liberta’ Di Scelta

Aiutali a sentirsi liberi di scegliere i giocattoli, i colori e i giochi che preferiscono

La bambola per lei, il camion dei pompieri per lui? Non è detto. Lasciali liberi di scegliere il gioco che preferiscono, il colore che amano di più, i giochi di gruppo in cui si sentono più protagonisti. E ricorda: l’influenza adulta è enorme nel creare stereotipi di genere. Già a 6-7 anni una bambina si sente meno brava di un maschio.

Lo dice uno studio su Science (2017): gli stereotipi di genere sulle abilità intellettuali emergono presto e influenzano gli interessi dei bambini. (https://science.sciencemag.org/content/355/6323/389)

5. Emozioni

Aiutali a esprimere le proprie emozioni

Si studia, ci si prepara alla vita ma poche volte s’impara a vivere le proprie emozioni, a non vergognarsi se ci si sente tristi, se si piange, se si diventa rossi come un peperone. “Non piangere come una femminuccia!” rivolta a un maschio è una frase da bandire. Abituali a esprimere le proprie emozioni, a coltivare “l’intelligenza emotiva”. E sappi che per un popolo la misura della felicità è data dal benessere sociale.

Lo dice Eurostat: in Europa maschi e femmine dichiarano lo stesso grado di soddisfazione verso la vita. (https://ec.europa.eu/eurostat/cache/infographs/womenmen/)

6. Conflitti

Aiutali a gestire i conflitti senza violenze o aggressioni

E’ normale che scoppino dei conflitti. Anche da bambini si litiga tra amici per uno sgarbo, per una esclusione, per una gelosia. Abituali fin da piccoli a gestire gli inevitabili contrasti senza insulti né violenze e a non seguire/imitare i bulli. Non accettare che si insulti una bambina perché “è una femmina”. Insegna loro il rispetto anche nella lite. Diventeranno “adulti non violenti”

Lo dice l’Istat: oltre 50.000 donne hanno contattato un centro antiviolenza nel 2017.

7. Studio

Aiutali a credere nello studio

Le sfide si vincono se si hanno gli strumenti giusti e lo studio è lo strumento più potente. Perché una “testa ben fatta” può cambiare il mondo. Non tutti, purtroppo, possono studiare. Più spesso sono le ragazze ad essere escluse. Avere uguali opportunità di un’istruzione di qualità è il primo mattone di una vita che progetta il futuro.

Lo dice l’Unesco: 750 milioni di giovani e adulti non sanno leggere e scrivere, due terzi sono donne. (http://uis.unesco.org/en/topic/literacy)

8. Amare Le STEM

Aiutali ad amare la scienza

Scienza, tecnologia, ingegneria, matematica (STEM) sono discipline che contano sempre più nel mondo di oggi. Eppure le ragazze, anche se sono brave a scuola, pensano di non esser adatte a queste materie. Come cambiare? Aiutale ad avere più fiducia in sé stesse. Dimostra a maschi e femmine che il mondo ha bisogno del loro pensiero e della loro creatività!

Lo dice l’Unesco: solo il 6 per cento di donne sceglie di lavorare in ambito scientifico contro il 25 per cento degli uomini. (https://en.unesco.org/themes/education-and-gender-equality/stem)

9. In casa

Insegna loro che il lavoro domestico è importante e persino divertente

Gran parte del lavoro domestico ricade ancora sulle donne. Gli uomini portano volentieri fuori il cane, curano le piante, giocano con i figli, fanno piccole riparazioni in casa ma guai a chiedere loro di stirare le camicie o lavare i panni. Abitua maschi e femmine, fin da piccoli, ad aiutare in casa. Potrebbe persino diventare un bel gioco di “famiglia”, come, ad esempio, andare a fare la spesa insieme.

Lo dice l’Istat: quasi l’80 % del lavoro domestico ricade sulle donne. (https://www.istat.it/storage/rapporto-annuale/2018/Rapportoannuale2018.pdf)

10. Cucinare Insieme

Diventate insieme cuochi in famiglia

Educare con divertimento significa fare delle cose insieme. Leggere, correre, giocare e perché no? Anche cucinare. Un piatto ben fatto fa crescere l’autostima, s’impara a mangiar bene, ad amare persino le verdure, si sta a tavola con piacere. Le occasioni sono molte: una festa in famiglia, un compleanno da festeggiare, una merenda con i compagni.

Lo conferma anche la Fondazione Umberto Veronesi, nei Quaderni Salute In Tavola, speciale “Infanzia e Adolescenza”. (https://www.fondazioneveronesi.it/magazine/tools-della-salute/download/quaderni-la-salute-in-tavola)

11. Sport

Insegna loro che non esistono sport solo per maschi o per femmine

E’ femmina con la passione del calcio? E’ maschio e ama la ginnastica ritmica? Accetta e incoraggia le passioni, anche nello sport. E combatti le discriminazioni. Lo sapevi che in Italia le donne sono escluse dallo sport professionista: calcio, golf, pallacanestro, ciclismo? Senza contare gli insulti sessisti quando le atlete scendono in campo.

Lo dice Assist- Associazione Nazionale Alete: le donne sono discriminate nello sport. (http://www.assistitaly.it)

12. Leadership

Aiutali a non temere la leadership

Essere dei leader significa assumersi delle responsabilità. Lo si diventa insegnando il rispetto per le opinioni degli altri, abituandoli fin da piccoli a “fare squadra”, ad apprezzare il contributo di tutti. Incoraggia le bambine a essere delle piccole leader, ad avere fiducia nelle proprie capacità. Da grandi affronteranno meglio la competizione nel lavoro.

Lo dice l’Istat: le donne al comando sono davvero poche e nel parlamento appena il 30 %. (https://www.istat.it/it/files/2017/10/WomenMenEurope-DigitalPublication-2017_it.pdf)

SOSTENITORI, PARTNER SCIENTIFICI E STAKEHOLDERS

con il supporto di REGIONE LAZIO in collaborazione con ENI S.p.A., NESTLE’ ITALIA, FEDUF Fondazione per l’Educazione Finanziaria e il Risparmio, GLOBAL THINKING FOUNDATION

supervisione scientifica

Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, Unità di Ricerca sulla Teoria della Mente;

Sapienza Università di Roma, Dipartimento Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione;

Università degli Studi di Roma Unitelma Sapienza Dipartimento Scienze Giuridiche ed Economiche.

in particolare

Antonella Marchetti, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano Dipartimento di Psicologia Prof. Ordinario in Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione

Annalisa Valle, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano Dipartimento di Psicologia, Ricercatrice in Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione

Annamaria Ajello, Sapienza Università di Roma, Prof. Ordinario in Psicologia dello Sviluppo e dell’Educazione

Rosella Castellano, Università degli Studi di Roma Unitelma Sapienza Dipartimento Scienze Giuridiche ed Economiche, Prof. Ordinario di Metodi Matematici dell’Economia e delle Scienze Attuariali e Finanziarie;

Azzurra Rinaldi, Università degli Studi di Roma Unitelma Sapienza Dipartimento Scienze Giuridiche ed Economiche Ricercatrice di Economia Politica

Chiara Burberi, Presidente redooc.com

Vichi De Marchi, direttrice del Comitato Esecutivo di WE – Women Empower the World presso il Ministero degli Esteri

 

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