Andy Warhol “Ladies & Gentlemen”: La creazione di una icona

Andy Warhol

“Ladies & Gentlemen”:

La creazione di una icona

L’innovazione iconografica, tecnica e stilistica firmata da Andy Warhol con la sua leggendaria Polaroid Big Shot in una straordinaria mostra virtuale

sulla piattaforma Lieu.city dal 14 giugno

Wilhelmina Ross, Helen/Harry Morales, Marsha P. Johnson, Ivette e Lurdes, Alphanso Panell, Iris, Broadway, Easha Mcclary, Kim, Vicki Peters, Monique e una modella dal nome ancora sconosciuto sono i volti di Ladies & Gentlemen, un progetto artistico unico, sviluppato da Andy Warhol nel 1975 e oggi al centro di una mostra virtuale in esclusiva sulla piattaforma Lieu.city – www.lieu.city – dal 14 giugno.

Il complesso e avanguardistico progetto Ladies & Gentlemen, realizzato tra il 1974 e il 1975, affronta una tematica ancora oggi estremamente attuale. Andy Warhol, aiutato nella ricerca da Bob Colacello, editore della rivista Interview, svela attraverso i suoi ritratti la vibrante comunità di Drag Queen di New York, da sempre tenuta ai margini. Il progetto risulta così interessante che Luciano Anselmino, gallerista italiano, gli commissiona l’intera collezione, 105 dipinti e 125 cartelle di serigrafie, per 900.000 $, la commissione più alta fino a quel momento per l’artista. 14 drag queen offrirono così ad Andy Warhol un escamotage artistico per raccontare al pubblico la sua stessa identità sessuale e, ritratte in pose sensuali e sfacciate, divennero da simbolo dell’emarginazione per eccellenza, un archetipo desiderato ma allo stesso tempo proibito.

Il corpus di opere dei “Ladies & Gentlemen” esposto su Lieu.city è la prima serie realizzata da Andy Warhol con la sua leggendaria Polaroid Big Shot; anche il pubblico potrà interagire con la ricostruzione di una Polaroid, e cliccando un tasto vedere gli scatti di Warhol, in ciascuna della sale virtuali, accanto alle opere

finite. Le polaroid erano infatti successivamente lavorate dall’artista: l’acetato fotografico, una pellicola trasparente di negativo o positivo fotografico ricavata dall’ingrandimento degli scatti, era ritagliato, modificato e lavorato a mano da Andy, anche con l’applicazione di una sorta di pasta rossa che serviva per evidenziare certe zone dell’opera da valorizzare. L’ultimo stadio prima dell’ultimazione dell’opera con interventi a mano eseguiti dall’artista consisteva infine nella trasposizione dell’immagine dalla pellicola di acetato alla tela o carta.

Edoardo Falcioni, curatore della mostra, spiega:” Questa mostra è speciale per due motivi: da un lato dà forma artistica ai volti dei quali lo stesso Warhol parlò nel suo primo libro La filosofia di Andy Warhol: da A a B e viceversa; dall’altro sottolinea come le polaroid di Warhol possano essere considerate, oggi, un preludio alla generazione di Instagram e dei social-network. Warhol, che pronunciò la celebre frase per cui “nel futuro ognuno sarà famoso al mondo per 15 minuti”, può davvero essere considerato come un genio anticipatore, estremamente abile nell’aver portato all’interno del mondo concettuale dell’arte il desiderio nascosto, tipico degli anni ’70 e ’80, di aspirare a diventare una star”.

Edoardo Falcioni, nato a Milano nel 1999, si occupa di arte dal 2015, specializzandosi in quella che è divenuta la sua passione principale: Andy Warhol e la sua opera. Ha collaborato alla preparazione delle esibizioni museali “Andy Warhol” (Complesso del Vittoriano, Roma, 2018), “Andy Warhol Superstar” (Museo Mario Rimoldi, Cortina d’Ampezzo, 2018) e “Andy Warhol” (Complesso della Basilica della Pietrasanta, Napoli, 2019). Nel 2021 ha curato la sua prima mostra “Andy Warhol: Beginning” presso il Museo Hyundai di Seoul. Attualmente sta lavorando a dei progetti funzionali a far scoprire al pubblico le sperimentazioni artistiche warholiane meno conosciute al pubblico, tra cui la serie dei Ladies & Gentlemen.

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