I carabinieri recuperano reperti archeologici per un valore di 9 milioni di euro

Ancora una buona notizia per il patrimonio storico italiano. I carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale nel corso dell’operazione “Antiche dimore” hanno recuperato reperti archeologici per un valore complessivo di 9 milioni di euro. L’importate bottino annovera opere comprese tra il VII secolo a.C. e il II secolo d.C. che provengono da scavi realizzati tra Etruria Meridionale, Puglia, Campania, Calabria e Sicilia, trafugate, con ogni probabilità, negli anni ‘70 e ‘80. Il successo dell’operazione, presentata al pubblico il 22 marzo nella Caserma La Marmora di Roma, conferma ancora una volta la preziosa collaborazione tra le autorità italiane e svizzere: i reperti erano conservati in un caveau nel Porto Franco di Ginevra e hanno potuto fare ritorno nel nostro Paese in seguito all’accettazione della rogatoria internazionale avanzata dalla Procura di Roma.

Tra i manufatti ritrovati primeggiano resti murali ed elementi decorativi legati ad un tempio etrusco di Cerveteri (VI secolo a.C.), oltre a tre sarcofaghi (due etruschi e uno romano), vasellame e statue in marmo che raffigurano animali. I reperti, secondo il sovrintendente Alfonsina Russo, sono di grande valore perché permettono di far luce su questo edificio di epoca preromana, spogliato brutalmente dei suoi elementi esterni ed interni, tra cui sono da evidenziare lastre dipinte (dal valore eccezionale) che rappresentano figure di carattere mitologico e militare.

Palpabile la soddisfazione del Ministro dei Beni culturali e del Turismo On. Dario Franceschini, che ha parlato di “una grande operazione che dimostra la collaborazione tra Paesi e l’eccellenza del lavoro dei TPC”. La volontà ora è di procedere speditamente con il restauro per valorizzare queste ricchezze, trasferendole nei circuiti museali il più vicino possibile alle aree d’origine degli stessi reperti.

All’evento di presentazione del 22 marzo hanno partecipato il Ministro dei Beni culturali e del Turismo On. Dario Franceschini, il Procuratore Aggiunto della Repubblica di Roma Dott. Giancarlo Capaldo, il Comandante dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale Generale Mariano Mossa e il soprintendente per i beni archeologici dell’Etruria Meridionale Alfonsina Russo. Era inoltre presente l’Ambasciatore della Confederazione Svizzera in Italia S.E. Giancarlo Kessler.

 

Francesco Consiglio

 

 

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