LA COMPLESSA SEMPLICITÀ DELLA MATERIA Mostra di Miró al Mudec di Milano

 

 Dal 25 marzo all’11 settembre, il Museo delle Culture di Milano ospita la rassegna Joan Miró. La forza della materia, curata da Teresa Montaner (conservatrice capo della Fundació Joan Miró di Barcellona) e promossa dal Comune di Milano-Cultura, in collaborazione con 24 Ore Cultura – Gruppo 24 Ore. Le 170 opere in mostra, provenienti dalla Fundació Joan Miró di Barcellona e dalla collezione della famiglia Miró, sono suddivise in quattro sezioni e illustrano il contesto storico in cui l’artista ha operato dal 1931 e il 1981 e le tecniche a cui ha fatto ricorso.

La lunga e fortunata carriera creativa di Joan Miró (Barcellona, 1893 – Palma de Mallorca, 1983) cominciò nel 1911 con la decisone, presa contro il volere del padre, di abbandonare l’impiego presso una drogheria. La pittura rappresentava già allora una scelta di vita con cui il suo sangue catalano, che lo induceva a esprimere gli aspetti più spontanei e concreti della vita, si fondeva  allo spirito europeo rivoluzionario o, meglio, avanguardista, che invece lo incoraggiava a sperimentare i linguaggi più sofisticati. Nel 1920 si stabilì a Parigi, dove conobbe Picasso (col quale strinse un’amicizia destinata a durare per tutta la vita) e frequentò il circolo dadaista di Tristan Tzara. Conobbe anche André Breton e per suo tramite il nascente movimento Surrealista, del quale sarebbe divenuto subito uno dei massimi esponenti. Rientrato in Spagna durante la Guerra Civile, aderì alla causa della Repubblica: e fu per questa ragione che ebbe riconoscimenti ufficiali solo dopo la morte di Franco. Era infatti tornato in patria già dopo l’invasione tedesca della Francia nel 1940, e, fatta eccezione per i numerosi soggiorni statunitensi, vi avrebbe semprMiro 1e risieduto, abitando fra Montroig e Maiorca, dove si spense all’età di 90 anni.

Questi pochi, ma essenziali, cenni biografici ci permettono di comprendere il taglio della mostra in corso al Mudec milanese. La materia è ciò che unisce e bilancia i due aspetti fondamentali dell’opera di Miró: semplicità e complessità. Semplice è la natura, espressa da forme geometriche e comunque stilizzate, dotate di un contorno nero e campite spesso a colori piatti e primari; complesse, invece, le forme enigmatiche e allucinate emergenti direttamente dall’inconscio. Alla materia unita alla pittura Miró sembra affidare il compito di abbattere le frontiere e di creare un unico tessuto immaginativo, che comprende Tradizione e Avanguardia, la realtà europea e il sogno americano. Inoltre, non ponendo limite alla propria creatività, egli realizza dipinti su tela, litografie, sculture in ferro, bronzo e ceramica, scenografie, arazzi, monumenti, murales e persino assemblaggi di oggetti assimilabili ai mobiles di Alexander Calder, quali Guerriero (1970) e Donna (1971). In accordo con l’eclettismo armonioso del maestro catalano, la mostra è integrata da video e musica: a accompagnare il visitatore c’è Blues for Joan Miró (1966), del grande Duke Ellington, eseguita, in occasione di una visita di quest’ultimo alla Fondazione Maeght, alla presenza di Miró stesso.


 

Box informazioni:

Joan Miró. La forza della materia

(25 marzo – 11 settembre 2016)

 

Museo delle Culture

Via Tortona 56, 20144, Milano

 

Lunedì                              14.30 – 19.30

Mar, Mer, Ven, Dom       9.30 – 19.30

Giovedì, Sabato                9.30 – 22.30

 

http://www.mudec.it/ita/

 

 

Giada Sbriccoli

Related Posts

di
Previous Post Next Post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

0 shares