“Navigare il territorio”: riapre al pubblico il Porto di Traiano di Fiumicino, tra  visite guidate e tantissime attività per i più piccoli

L’area archeologica del Porto di Traiano si riempie di giovani e curiosi grazie al progetto “Navigare il Territorio”: dal 25 aprile al 21 giugno 2015, ogni fine settimana (il sabato dalle 14 alle 18, la domenica dalle 11 alle 18), un programma completamente gratuito, che include visite guidate, laboratori archeologici, attività didattiche e ludiche per i ragazzi, animerà e porterà al centro dell’attenzione un’area archeologica di eccezionale valore storico e naturalistico.

 

L’iniziativa non mira “unicamente” a valorizzare l’importante sito posizionato sulla via Portuense nei pressi di Fiumicino, ma ha come primo obiettivo coinvolgere e avvicinare la comunità locale, le scuole e i cittadini, in un processo di ricostruzione dei legami con il patrimonio culturale, che vuole dimostrare le grandi potenzialità della collaborazione tra mondo pubblico e privato nella salvaguardia delle bellezze italiane. Presso il Terminal 3 dell’attiguo Aeroporto Leonardo da Vinci sarà operativo un centro informazioni e una navetta che permetterà ai turisti di raggiungere agevolmente l’Oasi di Porto, nei giorni di apertura dell’area. Sono coinvolti nel progetto: il Comune di Fiumicino, Aeroporti di Roma (Adr), la Soprintendenza per i Beni Archeologici, la Fondazione Benetton (ideatrice di «Navigare il territorio») e le scuole del Progetto Tirreno – Eco-Schools.Roma nel I secolo d.C. era una metropoli che superava il milione di abitanti, le esigenze di alimenti, materiali e beni di ogni tipo crescevano di anno in anno. Il porto fluviale di Ostia non era più in grado di soddisfare le esigenze di rifornimento della capitale, il traffico e gli “intoppi” erano frequenti, le navi erano costrette a ormeggiare nella foce del Tevere per poi trasbordare il carico sulle più leggere imbarcazioni fluviali. Molto spesso le navi da carico erano costrette ad approdare al più attrezzato porto campano di Pozzuoli, che distava da Roma circa 150 miglia. Sono questi i motivi che spinsero l’imperatore Claudio ad intraprendere nel 42 d.C un’opera ingegneristica ciclopica: costruire, 3 km a nord di Ostia, un grandioso porto marittimo, in grado di soddisfare il traffico di merci destinate a Roma. Il Porto di Claudio era provvisto di un grande bacino esterno (ora interrato) che occupava un’area vasta circa 150 ettari, chiusa da due imponenti moli, tra cui sorgeva un faro monumentale, innalzato su un’isola artificiale. L’opera, perfetto esempio dello sviluppo e della vivacità della cultura latina, venne inaugurata nel 64 d.C., ma sembra che essa non bastasse per le esigenze della capitale dell’Impero: il porto era troppo esposto alle tempeste e il suo mantenimento era estremamente costoso. Intorno al 100 d.C., quindi, Traiano intraprese nuovi lavori per ampliare le capacità del moderno porto. Il cosiddetto Porto di Traiano arricchì l’area di Portus di nuove costruzioni: un bacino esagonale (tutt’ora perfettamente visibile), il Canale Romano e nuovi magazzini.L’area archeologica di Portus (termine con cui in antichità era indicato l’agglomerato urbano comprendente i due grandi porti e le strutture ad essi collegati) è oggi formata da due realtà distinte ma connesse: il Porto di Claudio, in gran parte scomparso e di cui rimane testimonianza nei moli e in altre strutture e il Porto di Traiano, la cui struttura originale è ancora visibile e apprezzabile. Se ad oggi il bacino esagonale rimane di proprietà privata, il demanio statale possiede buona parte (32 ettari) dell’area archeologica di Portus (65 ettari), un vasto parco naturale che comprende gran parte dei resti della città antica e degli edifici di uso portuale, tra cui i magazzini traianei e severiani, il palazzo imperiale, la basilica paleocristiana del V sec. d.C. e la darsena. La demanializzazione negli anni novanta ha riconsegnato al patrimonio pubblico un’oasi naturale insolita, incastonata tra gli spazi dell’aeroporto e le abitazioni della città di Fiumicino, una preziosa e poco conosciuta riserva di biodiversità a due passi da Roma.  Il sito, attrezzato e provvisto di pannelli esplicativi e sentieri archeologici e naturalistici di varia durata, è gestito dalla Soprintendenza Speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l’Area archeologica di Roma in cui è confluita la Soprintendenza per i Beni Archeologici di Ostia.z

 Box informazioni:

Info: www.navigareilterritorio.it

 Sabato, 25 aprile, 2015 – domenica, 21 giugno, 2015

Il sito è aperto nei fine settimana: il sabato dalle 14 alle 18, la domenica dalle 11 alle 18

L’ingresso e tutte le attività sono gratuite

 

 

Francesco Consiglio

 

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