I GATTOPARDI CIOCIARI

minIl giornalista Alessio Porcu, sensibile esperto delle cose pubbliche e politiche della provincia, ultimamente ha dedicato una sua nota a una serie di personaggi cosiddetti ‘politici’ che in questi ultimi trenta o quarantanni hanno in qualche modo rappresentato e impersonato, e alcuni fino ad oggi, la Provincia di FR.

La lista è lunga pur se qualche altro di questi fortunati personaggi ben acquattato nel suo nido, è stato omesso o dimenticato. Per sottolinearne il ‘valore’ e le ‘imprese’ a vantaggio della comunità, il giornalista in questione, da professionista attento e prudente quale si distingue, in verità non emette giudizi e sentenze specie in merito ad alcuni di loro: ne compendia e sintetizza la non-bontà e non-qualità, sempre con riferimento al bene comune, ricorrendo ad un noto riferimento letterario: ‘gattopardi’, sono dei ‘gattopardi’.

Chi e che cosa sarebbe il ‘gattopardo’, questa fantastica specie zoologica siciliana, secondo il celebre romanzo? E’ niente, non esiste, è semplicemente fantasia poetica, epperò ha assunto un suo significato traslato chiaro ed evidente, illustrato sia dal romanzo omonimo e sia dalla sua splendida versione cinematografica: ‘gattopardi’ sono quelle persone e quei personaggi, pubblici e privati, che in qualche modo sono in condizione di apportare avvenimenti e eventi e cambiamenti e perfino rivoluzioni e sovvertimenti senza però nella sostanza, in verità, nulla cambiare, restando tutto inalterato come all’inizio. Tali sono, secondo il citato giornalista, gli uomini politici frusinati:gattopardi; si agitano, sono presenti in qualsiasi manifestazione, sono ai primi posti alle processioni e agli assembramenti di gente e ai funerali, alle sagre e ai mangiamenti pubblici, sono sulle prime pagine per esprimere critiche ai rivali o per dare congratulazioni e salutazioni e condoglianze ad amici o colleghi o muovere critiche altisonanti alla luna: soprattutto sono attivi e presenti nelle loro lotte e rivalità interne di partito e di ciò si affollano le pagine dei media, è la solo evidenza ufficiale e pubblica della loro presenza ed esistenza: le dispute e gli intrighi di partito e di camarilla: invero ne va delle loro ricche prebende, dei loro privilegi e felice sinecura, perciò lotte all’ultimo sangue: “gattopardi” abili e rigorosissimi ai propri interessi personali e familiari, tanto che qualcuno di essi -assistiamo oggi- non essendo stato rieletto dai suoi promotori e pur essendo senza arte né parte come la quasi totale maggior parte di loro e pur non avendo mai esercitato una professione o un mestiere vero, è riuscito a rigenerarsi e a riciclarsi addirittura in contesti diametralmente opposti e altamente qualificati quali quello industriale o addirittura aeronautico! Gente veramente al di sopra della norma! Che cosa apporteranno mai in termini di competenza e di efficienza e di bene pubblico, questo è noto solamente a colui che ha avuto il potere e anche la impudenza di firmare la loro nomina alle delicate mansioni, più idonee ad uno dei tanti giovani obbligati ad emigrare che a questi matricolati volponi ignoranti: la satrapia dunque, parassitaria e invereconda, anche alle spalle dei giovani, continua in altre forme e contesti, impunemente: ‘gattopardi’ in verità, è un gentile eufemismo…

Cioè il nostro giornalista etichettando i politici frusinati con tale letterario epiteto, in effetti ha voluto dire, a nostro avviso: ci sono o non ci sono, nulla cambia: in effetti la disgrazia per tutti e la fortuna per loro è che il cittadino non esiste, esiste l’elettore! Non esiste l’associazionismo attivo, il contesto civico e partecipativo, a bilanciare e a contrastare. Noi aggiungiamo: non c’è uno di questi ‘onorevoli’ che abbia legato il proprio nome ad una impresa o realizzazione di pubblica utilità, non ve ne è uno che abbia lasciato o si sia adoperato per lasciare alla comunità un bene o una struttura o una attività che lo ricordi e lo onori, non c’è nessuno che abbia legato il proprio nome ad una valida iniziativa artistica o culturale o scientifica o filantropica: zero totale. Per essere precisi vi è uno di questi felici e spensierati notabili che ha legato il proprio nome ad un avvenimento, mentre si gode il felice vitalizio: ha scoperto e fatto conoscere la trombetta e ignorato la turbina! Altri che hanno “amministrato” comuni o istituzioni, hanno lasciato terra bruciata dietro di loro, felici e spensierati: sempre solleciti e attivi, il loro merito, quando si è trattato di cementificare e di asfaltare, quindi di distruggere l’ambiente e di derubare dello spazio vitale.

Michele Santulli

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