CI VUOLE TATTO Sensualità e sensibilità: le opere plastiche di Kan Yasuda a Pisa

 

«Chiudendo gli occhi si percepisce se stessi mentre si sta osservando la bellezza, come quella di Piazza dei Miracoli, ad esempio, e spero che i ragazzi, magari giocando con le mie sculture, possano avvicinarsi all’arte sentendo qualcosa». Questo si augurava lo scultore giapponese Kan Yasuda (Bibai, 1945), lo scorso giovedì 30 giugno, inaugurando Toccare il Tempo, la mostra en plein air che vedrà venti sue grandi opere in marmo e in bronzo esposte a Pisa fino al prossimo 16 ottobre (in un percorso che va da Piazza del Duomo a Piazza Vittorio Emanuele II, passando per Borgo e Corso Italia). Invece i ragazzi pisani, nel giro di una notte, hanno liberamente “interpretato” il senso delle sue parole: si sono avvicinati all’arte, hanno chiuso gli occhi di fronte alla “bellezza”, e il risultato è stato che la mattina seguente, le sculture in Piazza dei Cavalieri mostravano omaggi costituiti da una grande quantità di rifiuti.

Yasuda, diplomatosi, nel 1969, presso l’Università Nazionale di Belle Arti e Musica di Tokyo, venne per la prima volta nel nostro Paese nel 1970, con una borsa di studio messa a disposizione dal Governo italiano, e, presso l’Accademia di belle arti di Roma, fu allievo di Pericle Fazzini. In seguito, decise di allestire il suo laboratorio proprio in Toscana, a Pietrasanta, cittadina famosa per le vicine cave di marmo e le botteghe degli artigiani che lo lavorano. È qui che tutt’ora risiede. Ed è perciò che, affascinato dalla non lontana Pisa, l’ha scelta come teatro per la sua mostra, nella speranza che fra la maestosità dei monumenti e il minimalismo delle sue sculture si creasse un dialogo, un ponte spazio-temporale fra Giappone e Italia.

L’iniziativa si inserisce fra i numerosi eventi organizzati per celebrare il 150° anniversario del primo Trattato di Amicizia e Commercio fra Italia e Giappone. E, senz’altro, l’installazione di Yasuda a Pisa rappresenta uno dei migliori esempi di “fusione degli orizzonti”. Anche l’episodio dello scorso venerdì, per quanto increscioso, ha avuto l’effetto di porre le sue sculture al centro di una terza dimensione, all’incrocio fra l’armonia dell’arte e il caos della vita contemporanea, quasi a dire che, nella città (e un po’ in tutta Italia), l’arte è così dentro la realtà da poter essere vissuta da chiunque in prima persona. Kan sapeva infatti che «Toccare è più che vedere».

In occasione della mostra, promossa e organizzata da Fondazione Arpa e dal Comune di Pisa, in collaborazione con Fondazione Italia Giappone, Regione Toscana, Palazzo Blu, Festival Pucciniano e Ambasciata del Giappone, l’artista curerà inoltre le scenografie della Madama Butterfly di Giacomo Puccini, che andrà in scena al Gran Teatro all’aperto Giacomo Puccini, il 29 luglio e il 10 agosto.

Box informazioni:

Toccare il Tempo

(Pisa, 30 giugno – 16 ottobre 2016)

Info:

+39 06-6784496 / 06-36915232

fondazione@italiagiappone.it

www.kanpisa.it

 

Giada Sbriccoliaaaa

 

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