Le collezioni di Borgiotti e Piceni aprono ad una mostra sul tempo di Signorini e De Nittis

Le collezioni di Borgiotti e Piceni aprono ad una mostra sul tempo di Signorini e De Nittis

De Nittis, Zandomeneghi, Boldini, Signorini e Lega, ed altri esponenti dello stile artistico dei Macchiaioli sono i protagonisti delle collezioni Borgiotti e Piceni, oggetto della mostra allestita dallo scorso 2 luglio negli spazi della Fondazione Centro Matteucci per l’Arte Moderna a Viareggio. Al suo interno, una selezione di opere che tanto hanno attratto l’attenzione e l’interesse di esperti d’arte del secondo dopoguerra italiano del calibro di Enrico Piceni e Mario Borgiotti.De-Nittis-e-Signorini

Il progetto è realizzato da Giuliano Matteucci, in collaborazione con la Fondazione Enrico Piceni e con il Comune di Viareggio, e presenta le collezioni personali dei due raffinati intellettuali, mostrandone i frutti dell’una con uno sguardo al patrimonio della Fondazione Piceni, e dell’altra con una selezione di lavori ancora a disposizione della famiglia Borgiotti. La mostra si struttura come un racconto ad immagini della competizione a distanza – seppur ravvicinata e mai ufficialmente dichiarata – tra Piceni e Borgiotti, entrambi immersi nel clima culturale della Milano di via Manzoni.

Con una variegata rassegna di lavori, in alcuni casi mai esposti prima in pubblico, Matteucci descrive alcuni tratti del collezionismo novecentesco, aprendo alle influenze provenienti dal movimento dei Macchiaioli, ed agli echi degli ‘Italiani di Parigi’, alle prese con suggestioni impressioniste e giapponesismi. Piceni si occupava della Medusa e dei Gialli per Arnoldo Mondadori, traduceva Dickens e la Brӧnte, ed era amico di Montale e Vergani. Seguiva con passione Giuseppe De Nittis, Federico Zandomeneghi e Giovanni Boldini, considerati gli ‘Italiens de Paris’, dei quali andava cercando le opere più sublimi. Borgiotti, originario di Livorno, arrivato a Milano dopo una prima formazione alle Giubbe Rosse di Firenze, era amico di Papini, Cecchi e Soffici. Amante della musica e del violino, prediligeva gli artisti macchiaioli, a tal punto da volerne far suoi alcuni capolavori.

Il titolo della mostra “Il tempo di Signorini e De Nittis. L’Ottocento aperto al Mondo nelle Collezioni Borgiotti e Piceni” costituisce una citazione nonché un omaggio a Diego Martelli, tra i cui sogni nel XIX secolo figurava una raccolta di capolavori artistici italiani di richiamo internazionale.

L’esposizione sarà visitabile fino al prossimo 26 febbraio 2017.

 

Box informazioni: www.centromatteucciartemoderna.it.

 

Clara Agostini

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