Terminati i restauri di Palazzo Spada: il gioiello del cinquecento torna a splendere

Una buona notizia per il rinascimento romano. La maestosa facciata di Palazzo Spada ha riacquisito il suo originario splendore, grazie ad un restauro iniziato questa estate da uno staff quasi tutto al femminile. Uno dei tesori nascosti di Roma, situato a due passi da Piazza Farnese e da Campo de’ Fiori, l’edificio ospita la sede del Consiglio di Stato oltre che la Galleria Spada, scrigno di opere inestimabili. La costruzione del palazzo, voluto da Girolamo Recanati Capodiferro, iniziò nel 1540 grazie all’ingegno dell’architetto Bartolomeo Baronino da Casale Monferrato.942RomaPalazzoSpada

L’intervento di restauro e ripulitura ha interessato la facciata, il cortile, la biblioteca e il giardino, per un costo totale di circa 500 mila euro. Le decorazioni scultoree manieristiche in stucco che si affacciano su Piazza di Capo di Ferro riacquisiscono finalmente la loro originaria lucentezza.

Ricostituita dopo gli eventi della Seconda Guerra mondiale, la galleria conserva la collezione privata del cardinale Bernardino Spada (1594-1661) che comprende sculture classiche, arredi e mobili antichi, ma soprattutto dipinti, in gran parte realizzati nel XVII secolo. Accresciuta dal lavoro di Fabrizio Spada (1643-1717) e Virginio Spada (1596-1662), arricchitasi ulteriormente con il matrimonio nel 1636 tra Orazio Spada e l’ereditiera Maria Veralli, la pinacoteca comprende opere di Guido Reni, Guercino, Orazio Gentileschi e Tiziano.

Palazzo Spada però custodisce un tesoro ancora più sorprendente. Percorrendo il cortile dell’edificio dal suo ingresso principale di Piazza Capo di Ferro, si nota sul lato sinistro un cortile anomalo che apre giochi prospettici degni solo della mano di un grande artista. Si tratta di un “tremendo” artificio dell’arte barocca romana, la Galleria Prospettica di Borromini, realizzata tra il 1652 e il 1653. La convergenza dei piani del colonnato, che invece di procedere parallelamente confluiscono in un unico punto di fuga, degradando dall’alto verso il basso e riducendosi in fondo, è in grado di illudere il visitatore facendo percepire una profondità di circa 35 metri, a fronte di una profondità reale di soli 8,82 metri.

 

Francesco Consiglio

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