Carlo Portelli e la sua pittura eccentrica alla Galleria dell’Accademia di Firenze

Nell’intento di far conoscere l’arte e la personalità di Carlo Portelli, la Galleria dell’Accademia di Firenze organizza dallo scorso dicembre una mostra dedicata all’artista rinascimentale, intitolata Carlo Portelli. Pittore eccentrico tra Rosso Fiorentino e Giorgio Vasari, in programma fino al prossimo 30 aprile 2016. All’interno del complesso di pittura fiorentina della Maniera dispiegata nella Tribuna del David, accanto ad un nucleo di opere diverse, fra dipinti, disegni, e documenti, spicca in mostra il capolavoro più celebre di Portelli: la monumentale pala con l’Immacolata Concezione, datata 1566, e realizzata originariamente per la Chiesa di Ognissanti.  

Parte da questa, dunque, il percorso espositivo alla scoperta di Portelli, artista nato a Loreno Ciufenna in età indefinita, e dalla scarsa fortuna critica, nonostante la sua titolarità di importanti commissioni ed il suo impegno per le maggiori imprese medicee.

L’iniziativa, curata da Lia Brunori ed Alessandro Cecchi, è costruita attorno alla visionaria e neo rossesca tavola di Portelli, che vede in primo piano le nudità di Eva, in una posa sfacciata ed irriverente. A fianco dell’opera, in mostra sono raccolti tutti i dipinti attribuibili al Portelli, oggetto di studi e ricerche finalizzati ad inquadrarne ed a valorizzarne il ruolo nella pittura fiorentina ai tempi del Vasari. Ed è proprio sul modello di quest’ultimo artista cinquecentesco che Portelli dimostra un bagaglio di originalità, fantasia ed inventiva, poi sviluppato nei propri lavori.

Arrivato a Firenze in un periodo imprecisato, Portelli si formò, secondo quanto attestato nelle Vite dl Vasari, presso la bottega di Ridolfo del Ghirlandaio, figlio di Domenico. Nel 1538, risultava già iscritto alla Compagnia di San Luca o dei Pittori, mentre l’anno successivo cominciò a collaborare con Salviati all’apparato per le nozze di Cosimo I con Eleonora di Toledo; per l’occasione, eseguì l’Incoronazione di Cosimo I, opera transitoria il cui disegno di bozza è custodito al Louvre ed esposto in mostra.

All’interno della sua non vastissima produzione, il pittore toscano si  occupò principalmente di pale d’altare e di produzioni a soggetto religioso, oltre a vari ritratti della famiglia Medici, segnali della notevole considerazione vantata a corte.

In particolare, feconda è stata l’attività di realizzazione di pale d’altare, grazie alle numerose committenze medicee ed ecclesiastiche. In mostra ne sono esposte diverse, a partire dalla Pala con la Trinità di Santa Felicita, risalente indicativamente al 1544: in questa, emerge la capacità dell’artista di adesione ai grandi modelli, nonché l’abilità di orchestrare una composizione, scalando in profondità le figure nello spazio illusorio dipinto. La successiva attività di pittore di soggetti religiosi vede i suoi frutti nelle pale eseguite nel 1555: Annunciazione di Loro, Disputa sulla Trinità di Santa Croce, e Adorazione dei Pastori di San Salvi, queste ultime in origine nella chiesa di Monticelli.

In esposizione è inserito altresì uno studio preparatorio del Martirio di San Romolo, conservato al Gabinetto Disegni e Stampe delle Gallerie degli Uffizi, prodotto a matita rossa per la testa di profilo della fanciulla presente nel dipinto. Su tale scia, l’itinerario raccoglie ulteriori opere grafiche del Portelli conosciute, contraddistinte da un segno filiforme in punta di penna, con il quale l’artista delinea magistralmente le figure.tavola, cm 415x247, inv. 1890 n. 4630

Tra i primi anni Sessanta e i primi anni Settanta, all’epoca della sua iscrizione all’Accademia del Disegno, Portelli si dedicò alla realizzazione di pale d’altare come il Compianto di Loro, l’Immacolata Concezione, la Restituzione della Croce di Olmi, Cristo che predica con i Santi Giovanni Battista ed Evangelista e i committenti. Accanto a queste, si collocano le Sacre Famiglie (attualmente in musei esteri o passati sul mercato)e le Allegorie della Carità (Madrid, Arezzo e Firenze), richieste da committenti privati.

L’attività ritrattistica degli anni, compiuta con successo, è testimoniata dai dipinti di Chaàlis e dal Ritratto allegorico e celebrativo di Giovanni dalle Bande Nere di Minneapolis, di richiamo al ritratto del condottiero di Giovan Paolo Pace degli Uffizi, ed a quello della Galleria Palatina restituito a Salviati, esposti accanto all’opera di Portelli.

Le ultime collaborazioni artistiche del Portelli si legano all’apparato per le nozze di Francesco de’ Medici e di Giovanna d’Austria, ed all’impresa dello Studiolo del Principe in Palazzo Vecchio; di quest’ultimo, resta il suo disegno raffigurante Alessandro Magno e la famiglia di Dario.

Box informazioni: www.unannodarte.it.

tavola, cm 415×247, inv. 1890 n. 4630

Clara Agostini

 

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