Piste incrociate

Un contemporaneo viaggiatore d’altri tempi, cultore e studioso della storia del Nordafrica e del bacino del Mediterraneo, dall’inizio degli anni Ottanta ha traversato per periodi più o meno lunghi i paesi  sahariani e subsahariani, quale parte attiva (ed operativa) in missioni ricognitive su siti del neolitico sahariano, conoscitore delle particolarità familiari, etniche e claniche del mondo amazigh in alcune enclave poco note.

La frequentazione e confidenza con quel “mondo” hanno costituito una referenza per varie missioni di altro genere e la formazione di architetto lo ha portato tra il Marocco, la Tunisia e l’Algeria come consulente di imprese italiane nella valutazione di appalti in partenariato. Figlio della propria epoca ed interprete delle contraddizioni di questa, protesa “a ponte” verso altre, talora temute, culture.

«L’Algeria è stato il paese maggiormente significativo del mio approccio con l’Africa e lo è tuttora», ci ha raccontato l’autore, le cui testimonianze della diaspora delle genti tuareg e della recrudescenza delle loro rivendicazioni di inizio anni Novanta contro il governo di Niamey sono alla base di Lettera da Agadez, una precedente raccolta (Polaris).

In Tunisia e Libia nel mese di Ramadān del 2011, le prime riflessioni su quel momento di fermento, arricchite da conversazioni con intellettuali e religiosi, sono confluite in Libia: sull’orlo del vulcano (Polaris), e successivamente in un saggio specifico sul tema delle cosiddette “Primavere arabe”.

Piste incrociate. Diario dal Nordafrica rappresenta report sulla dimensione nordafricana: un vero e proprio caleidoscopio di presente ed antico che si manifesta ed intreccia sia nella quotidianità delle trasformazioni sociali nelle città sia nell’apparente ed ieratica  staticità della dimensione della campagna. Conversazioni notturne nella pausa del digiuno che prendono la forma di dialoghi tra culture, coscienze messe a nudo, letteralmente, sotto il mantello “confessionale” del Ramadān.

Ed insieme, il viaggio, le aspettative, le incognite e il premio – sempre – di qualcosa di inatteso, una perla in mezzo alla sabbia, che si tratti di una frase, di un sorriso, di un piccolo, “insignificante” dono, un mondo reale e materico, incombente, un mondo spirituale, impalpabile, onirico, che si riaffaccia alla coscienza dopo notti su una montagna, al cospetto di graffiti dimenticati. O fraintesi.

Ognuna delle storie che compongono l’affresco di Piste incrociate. Diario dal Nordafrica porta in sé una frazione di quell’infinito policromo che compone l’orizzonte Nordafricano; nel silenzio imponente del sotto-roccia affrescato davanti a graffiti illuminati dalle conoscenze del vecchio moniteur, su un taxi fermo per strada a discutere di politica o di religioni, nel caravanserraglio di una irriconoscibile Tripoli davanti a un caffè insieme ad “altri” giovani europei.

Un passato di miti, un presente caotico e violento, la parallela dimensione di una tradizione aulica, l’Africa del nord da queste pagine si rivela in tutte le proprie sfumature, una grande regione dai molteplici volti.

 

L’Argonauta presenta

 

 

 

L’Argonauta presenta

 

Piste incrociate

 

di Emilio Borelli, viaggiatore della parola

 

introduce Ilaria Guidantoni, giornalista e scrittrice

 

Giovedì 23 aprile 2015

Dalle ore 18.00

Libreria L’Argonauta, via Reggio Emilia, 89 – Piazza Fiume

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