Il Brunello Banfi è descrivibile anche in tre semplici parole: Made in Italy. L’Italia è un paese ricco di materie prime, di prodotti esclusivi che nascono dal lavoro di tantissimi produttori che da anni offrono solo il meglio ai loro consumatori, sempre più alla ricerca di una buona offerta qualità/prezzo. Il vino rosso prodotto dall’azienda e conosciuto come “Il Brunello di Montalcino Castello Banfi” è conosciuto in tutto il mondo e nasce da una tradizione che affonda le sue radici nel lontano 1978, quando i due fratelli Mariani, John e Harry, diedero vita ad un progetto unico e ambizioso: creare a Montalcino un polo di eccellenza per la produzione di vini. L’azienda Banfi si dedicò così alla coltivazione di vigneti in un terreno che offriva molto. In quegli anni erano già trenta i produttori di Brunello, vino rosso italiano considerato tra quelli di maggiore longevità. Risultava però complicato esportare i propri prodotti e affermarsi come produttori di qualità in quel periodo. I fratelli Mariani, tra tutti, ci riuscirono. Acquistarono la tenuta immensa di Poggio alle Mura, situata tra Siena e la Maremma, incluso lo storico castello medievale che divenne ben presto il simbolo dell’azienda. Con il tempo, la produzione incrementò e con essa le vendite. Oggi, la cantina Banfi Piemonte (così chiamata) offre un’esperienza unica, che va dalla degustazione del suo Brunello, estasi per il palato, alla visita guidata all’interno della cantina stessa, dove è possibile anche assaggiare prodotti tipici della cucina toscana. Cosa c’è di meglio che assaporare i pregiati vini Banfi tra un salume e un altro? Ma non finisce qui. Dalla visita della cantina e del castello, puoi dopo fermarti a cenare nel ristorante La Taverna o nel ristorante “La Sala Dei Grappoli” (1 Stella Michelin) e restare a dormire nell’Hotel Borgo, aperto dal 2017. La storia dei due fratelli Mariani, che non si sono mai persi d’animo e hanno scommesso sulle loro aspettative è stata d’ispirazione per tanti altri piccoli produttori, con il desiderio di migliorare le tecniche di coltivazione. La fama della cantina Banfi deve tanto alla determinazione dei Mariani, che credettero fin dall’inizio nelle potenzialità vitinicole del territorio di Montalcino e sperimentarono nuove tecnologie, dalla selezione delle uve fino alla loro vinificazione (processo di trasformazione dell’uva in vino e del suo affinamento). Oggi è possibile dire che i due fratelli non si sbagliarono per niente e la famiglia Mariani vanta una tenuta, a sud di Montalcino e al confine con la Val d’Orcia, di 2830 ettari, occupata da vigneti, frutteti, oliveti, bosco e terreni incolti. A questo si aggiunge l’organizzazione di eventi, tra i quali spicca il “Jazz & wine” che è ormai un appuntamento di tutte le estati per Montalcino. Per non parlare del Museo del Vino e del Vetro, in alcune sale del castello, che ospita collezioni private di vetro risalenti al periodo della Roma Imperiale. Negli anni, l’amore per la Toscana ha avvicinato l’azienda anche alla scoperta di nuovi territori come Bolgheri o Chianti. Dopo le imprese dei due fratelli, spetta adesso a Cristina Mariana May, terza generazione della famiglia Mariani, coordinare le attività e mantenere sempre alto il livello di produttività. I vini di Castello Banfi hanno sempre ottenuto grandi riconoscimenti dalla stampa e dagli esperti del settore. Un motivo ci sarà; anzi, forse anche più di uno.