Massimo Tedeschi, la Via Francigena: spiritualità, cultura e condivisione

La Via Francigena, mi spiega Massimo Tedeschi, presidente dell’associazione AEVF è un itinerario culturale riconosciuto dal consiglio d’Europa, la sua storia inizia dal ritrovamento di un diario tenuto dall’arcivescovo Sigerico in cui riportò le settantanove tappe che uniscono Canterbury a Roma. In questo percorso compiuto nel 990 D.C. ottenne il riconoscimento ufficiale da Papa Giovanni XV con la benedizione della nascita di un nuovo itinerario, per i pellegrini alla ricerca della spiritualità. Oggi è un’oasi di opportunità per poter vivere un cammino dove la cultura, l’arte, la storia e la natura fortificano un’esperienza unica. Fidenza, in provincia di Parma, dove siamo oggi io e il presidente Tedeschi, si trova proprio al centro del cammino, rappresenta la trentaseiesima tappa, continuando si arriva al valico appenninico della Cisa e passando per la Lunigiana si attraversa la costa tirrenica per poi arrivare a Roma.

Massimo nel suo mandato come sindaco di Fidenza ha valorizzato la Via Francigena invitando i vari sindaci dei comuni a costituire un’associazione per la promozione dell’itinerario europeo, il numero dei colleghi che accolsero l’invito fu di trentatre, ad oggi aderiscono alla AEVF centoventi enti locali e regionali e con loro ottanta associazioni nei paesi coinvolti nel tragitto. La Via Francigena unisce centinaia di comuni e borghi tra pianura, colline e montagna, sono tutte unite da un’Europa che ricerca ideali di rispetto, di unione e di pace; la forza e il valore di un confronto delle varie culture che permette una crescita per chi intraprende questo cammino culturale fatto di itinerari dinamici. Il pellegrinaggio con il suo cammino è una metafora di una ricerca più profonda di se stessi ma anche dei valori sociali fondati sulla tolleranza, la solidarietà e il rispetto. Ogni anno decine di migliaia di persone che provengono da tutto il mondo, decidono di affrontare questo percorso, si nutrono della bellezza dei posti, assaggiano il loro cibo e condividono le varie realtà dando un contributo anche economico nelle varie comunità che li ospitano. È quindi una realtà anche economica fatta di beni e di servizi e infrastrutture di supporto che contribuiscono alla crescita dei territori dando opportunità lavorative.

Questa strada accompagna coloro che per motivi diversi scelgono di vivere l’esperienza profonda della storia che ha cambiato le strade, lasciando testimonianza di un tempo che fu. I paesaggi colmi di culture diverse fanno riscoprire le meraviglie dei propri territori. Mi spiega il presidente che l’associazione è nata con lo scopo di promuovere e valorizzare una realtà storica importante, ma non solo, unire le varie culture e associazione europea Vie Francigene, uniscono più di cento enti, comuni, province e regioni, attraverso quattro stati dall’itinerario di Sigerico: Inghilterra, Francia, Svizzera, Italia. Uniti da una stessa volontà, medesima speranza m,a diverse motivazioni, le persone si raccolgono in questo cammino. Per molti nutre la fede, per altri innalza la conoscenza, rafforza la speranza, una virtù messa alla prova dai tanti chilometri percorsi che obbligano ad un confronto con se stessi e ciò che ci circonda.

Quello che in esso ha luogo corrisponde al motivo medesimo per cui viene riconosciuto dalla chiesa, queste vie non sono fatte per condurre ad un determinato luogo, come si potrebbe credere: sono invece esse stesse strade dell’anima, grandi o piccole, larghe abbastanza da contenere un pensiero, una riscoperta. Talvolta viaggiare con sconosciuti mette in evidenza “la strada della terra”. Conta se vuoi i tuoi passi e poi quelli degli altri e ti accorgerai che i percorsi sono i medesimi, cambiano solo le scarpe con cui li compi ed è poca cosa.

Così da Roma, città eterna, si congiunge a Canterbury, città dell’Inghilterra sud-orientale, con la sua stupenda cattedrale è stato luogo di pellegrinaggio del medioevo, le cui antiche mura, costruite dai romani, accolgono oggi cittadini del mondo; alla ricerca di un cammino più interiore che geografico.

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