Franciacorta, più di una bollicina

Simbolo di festa, in grado di colorare l’animo, ma anche strettamente legate al Bello e alle emozioni, le bollicine rappresentano quell’elemento sempre presente nei momenti in cui la vita ci sorride. Sembrano nate per coronare la gioia di un momento o la magia di un festeggiamento. La Francia, da sempre, ne rappresenta la loro espressione più nobile con lo Champagne ed è stata maestra nel saper condividere e comunicare questo gioiello di loro produzione (dobbiamo ammetterlo). Molti Paesi nel mondo si sono dedicati alla produzione di bollicine con risultati altalenanti e comunque distanti dalla classe dei francesi (ci stiamo riferendo alla produzione di Champagne….).Tranne uno. Tranne il Paese dove le eccellenze sono di casa. Tranne il Paese che fa “scuola” per tante cose nel mondo. Tranne l’Italia, appunto. E dato che il Belpaese sa il fatto suo in quanto ad eccellenza produttiva, è arrivato, in molti casi e con alternanza di anni, a superare perfino la grandeur francese (per qualità e bottiglie vendute). Quanti sanno che già da qualche anno i nostri spumanti vincono medaglie d’oro su medaglie d’oro al “The Champagne & Sparkling Wine World Championships? In pochi scommettiamo, ma la colpa non risiede nella vostra disinformazione, ma in una delle pecche invece del nostro amato Paese: l’incapacità comunicativa. Ma questa parentesi sarà argomento di approfondimenti in un altro numero del Magazine…. Certamente una delle bollicine che maggiormente hanno contribuito a questo successo negli anni è il Franciacorta, sinonimo ed incarnazione materiale di una zona, la Franciacorta appunto, da cui ha preso anche il nome nella denominazione d’origine (Franciacorta Docg). Siamo in Lombardia, terra ricca e polo industriale italiano. Terra dove la moda e le feste, sono simbolo riconosciuto in tutto il mondo, così come la Cucina, sia nazionale che internazionale, dispensata ad alti livelli attraverso le centinaia di locali “super trend” che a partire da Milano, offrono location esclusive e cibo per palati fini. Ecco, a fare da “trait d’union” a questo trittico c’è proprio il Franciacorta che, con le sue eleganti e raffinate bollicine, si posiziona perfettamente nel cuore di questo triangolo di gaudio per gli occhi e per il palato. Esattamente 60 fa, grazie alla mente illuminata di Guido Berlucchi e Franco Ziliani, nasce il Franciacorta. Nel 1955 il giovane e vulcanico enologo Franco Ziliani si rivolse a Guido Berlucchi, gentiluomo di campagna. Berlucchi cercava un consulente capace di migliorare il suo Pinot del Castello e trovò invece il partner per un’avventura di gusto che avrebbe modificato il destino della Franciacorta. Ziliani fu affascinato dall’elegante figura di Berlucchi, dalla sua elegante dimora Palazzo Lana Berlucchi e dall’antica cantina sotterranea. Il suo sogno giovanile era produrre un Metodo Classico (lo stesso utilizzato per produrre lo Champagne) nel suo territorio natale, la Franciacorta, e osò proporre a Berlucchi l’idea di un vino “spumeggiante” in un territorio abituato ai nettari fermi. Fu l’inizio di una grande storia, infatti, come racconta la famiglia Berlucchi: “La sfida ebbe inizio e, dopo alcune annate meno fortunate, nel 1961 furono sigillate tremila bottiglie di Pinot di Franciacorta. Stappate l’anno dopo, si rivelano ottime. Era nato il Franciacorta”. Berlucchi e Ziliani, individuarono nell’origine morenica dei terreni di quest’area (a causa dell’accumulo di sedimenti costituiti dai detriti rocciosi trasportati da un ghiacciaio in epoca primordiale e quindi ricchi di elementi minerali), una straordinaria ricchezza minerale che, unita alle specificità del suo suolo, costituisce l’elemento distintivo di una viticoltura di qualità oggi pienamente apprezzabile nelle caratteristiche sensoriali di ogni Franciacorta. Vi siete mai domandati, al di là della grande arte, maestria e sapienza dei produttori, cos’è che rende speciale questo prodotto? Per dirla alla francese, il terroir. Il suolo, il terreno. Si tratta di un territorio dolcemente collinare, che si estende dalla parte meridionale del Lago d’Iseo fino a scendere alla prima pianura padana, formando quasi un ovale, rimanendo compresa nella provincia di Brescia. Questa posizione, ai piedi delle Alpi, offre condizioni ambientali ideali alla vite, dato che può usufruire del clima tipico pedemontano, in più la presenza della Val Camonica a nord e del Lago d’Iseo, garantiscono una continua ventilazione durante l’arco dell’anno, senza la presenza di escursioni termiche gravi, come le gelate ed i ristagni umidi. Il terreno, da parte sua, contribuisce fortemente allo sviluppo favorevole della vite, giacché in gran parte è composto dai già citati terreni morenici. Questo incrocio benefico di fattori, ha consentito alla Franciacorta di eleggersi zona ideale alla coltivazione di tipologie di vitigni quali lo Chardonnay, il Pinot bianco e il Pinot nero, per la produzione di vini spumanti a Metodo Classico. La caratteristica fondamentale di questo vino spumante prodotto in Franciacorta e tutelata dal Consorzio per la tutela del Franciacorta, è che, l’unico metodo ammesso per la presa di spuma, sia quello tradizionale che comprende la rifermentazione in bottiglia, detto anche Metodo Classico. Inoltre, grazie all’opera del Consorzio di tutela, Franciacorta è stata la prima DOCG in Italia esclusivamente dedicata al metodo classico (1995). Per completezza d’informazione, va detto anche che, dal 1967 al 1995 il nome “Franciacorta” veniva utilizzato altresì per individuare vini DOC rossi e bianchi prodotti nella stessa area: ebbene questi vini tutt’ora prodotti, hanno dovuto subire l’assegnazione di una nuova denominazione, nello specifico si parla di Terre di Franciacorta e Curtefranca. Le bollicine rappresentano sicuramente la punta di diamante di questo territorio, al punto, come dicevamo, di averne preso il nome per definirsi, ma ci piace mettere in risalto come la Franciacorta sia anche una terra che merita di essere visitata e vissuta sia per il contorno paesaggistico che per quello culturale: il fascino della Riserva naturale delle Torbiere del Sebino, il Monastero di S. Pietro in Limosa ed i suoi affreschi meravigliosi o l’Abbazia Olivetana dei Santi Nicola e Paolo VI che come una perla spicca tra i vari complessi religiosi del Nord Italia, rappresentano solo alcuni esempi di una rara bellezza che va al di là della produzione di un grandissimo spumante che l’ha resa famosa nel mondo. Lo ha capito da tempo la gente del posto, valorizzando un territorio che è bellissimo già di suo, con tutta una serie di servizi per il turismo. In un mix di natura e storia, la vite è sfondo di luoghi di una bellezza di altro tempo che aspettano solo di essere visitati. Perché “Franciacorta” non solo è una grande bollicina da bere, ma anche un territorio da scoprire…magari con un fresco calice spumeggiante tra le mani. Salute!

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