Capovolgere il vino e farne nutrimento dello spirito

Fresco, diretto, divulgativo: questo è Sandro Sangiorgi, divulgatore, enofilo, fondatore della casa editrice “Porthos Edizioni” e dell’Associazione “Porthos racconta”, oltre che autore di varie pubblicazioni (tra cui ricordiamo “L’invenzione della gioia”, “Matrimonio tra cibo e vino”, “Porthos 37”).

L’occasione per un incontro con Sangiorgi, ci è data dal desiderio di confrontarci con lui sull’opera “Il vino capovolto” edito proprio dalla sua stessa casa editrice.

Il volume si compone di due parti: la prima è la traduzione de “La degustazione geosensoriale”, libro pubblicato da Jacky Rigaux nel 2013 dall’Edition Terre en Vue; la seconda parte, invece, è costituita da appunti sparsi di Sandro Sangiorgi, che molto ha in comune con il professore francese, di cui completa la visione, attualizzandola alla situazione vitivinicola italiana.

Il libro nasce a un certo momento del percorso degli autori che, pur non conoscendosi, hanno visioni e punti di vista comuni. “Quando ho avuto in mano il libro – ci spiega Sangiorgi – ho capito che i contenuti del professor Rigaux erano molto buoni, ma andavano adeguati con la visione italiana, estendendo alcuni concetti con la mia esperienza didattica”.

“Il mondo del vino è in continua evoluzione, con nuove possibilità naturali dell’attività agricola ed enologica – ci spiega ancora Sangiorgi, che aggiunge – Se io non avessi avuto la disponibilità a cambiare il mio punto di vista, forse non mi sarei accorto di quei nuovi vini che stavano nascendo e che oggi sono di grande interesse per molte persone”.

Approcciarsi al vino senza accontentarsi è quanto mai imprescindibile, per l’autore, in un momento critico come quello che stiamo attraversando: “La questione della forma e della sostanza attiene a un percorso enologico che si divide in due: solo superficie o solo sostanza? Nella nascita del vino ci vuole consapevolezza di forma e di sostanza, che sono indivisibili. Bisogna investire nella naturalità dei vigneti e nella spontaneità delle fermentazioni e da questo punto di vista sono ancora poche le aziende che lo fanno”.

La biodinamica nel nostro Paese, infatti, è sempre più diffusa, anche se ancora minoritaria, rispetto ad altre coltivazioni che in altre nazioni sono molto più estese.

L’Italia è un luogo in cui l’intervento di una chimica invasiva e “velenosa”, che si avvale di prodotti sistemici, è stato inferiore rispetto ad altri Paesi, quindi magari certi impulsi sono arrivati con un po’ di ritardo; nonostante ciò si può dire che i produttori che agiscono seguendo la biodinamica (nata dall’antroposofia di Rudolf Steiner) siano in crescita. Lo dimostrano le iscrizioni al programma di controllo e certificazione “Demeter”

e di altri analoghi sistemi, oltre alla crescita di consulenti sempre più preparati da questo punto di vista.

Sangiorgi, giornalista, scrittore ed enogastronomo, svolge da oltre 40 anni l’attività di divulgatore, con l’obiettivo dichiarato di far interagire la persona con il vino. Un obiettivo da perseguire, attraverso Porthos, con onestà intellettuale e in un clima di indipendenza e confronto che permetta una vera crescita basata sul vino… nutrimento dello spirito.

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