Sacrificio, studio e gavetta: il ristorante Locale a Recanati trampolino per le ambizioni dello chef Gianluca Guidi

Se hai passione per quello che fai, se ci credi e se ci metti il sorriso, il lavoro ed i sacrifici saranno meno pesanti, dipende sempre da come si affronta ogni sfida”, parole e musica di Gianluca Guidi, chef del ristorante Locale, a Recanati, che si esibisce al ritmo di pentole che danzano sulle fiamme e di cipolle che soffriggono dolcemente sui fornelli.

Classe 1995, Gianluca è il giovanissimo padrone della cucina di questo Locale, sito in quella che fu la città del grande Giacomo Leopardi. Un moderno Efesto della ristorazione, che ogni giorno, con la sua fantasia e la sua creatività, forgia piatti sfiziosi, diversi e completi, a partire da quelli classici, della tradizione, a base di carne (come il coniglio in porchetta o i vincisgrassi) fino a quelli di pesce (come il classico brodetto).

Gianluca ha già alle spalle un’ampia esperienza: dallo splendido Fortino Napoleonico, infatti, dove ha mosso i primi passi già durante gli anni scolastici, sino alla storica pasticceria Picchio di Loreto, passando per il SeePort Bistrò ad Ancona e lo Chalet La Rotonda a Porto Recanati.

Tra tante esperienze vissute, quella in pasticceria lo porta ad identificarsi con un dolce: il cremoso al cioccolato fondente con cuore di lamponi, condito con sale e olio. Un viaggio sensoriale quasi emozionante, dove dolce e salato si fondono in una squisita armonia di sapori ed in una giostra di sensazioni.

Da uomo legato alla sua terra, le Marche prevalgono nella sua cucina, potendo offrire qualsiasi tipo di prodotto: dalle carne al pesce, passando per i formaggi e le verdure. Si tratta, infatti, di una regione estremamente completa e variegata dal punto di vista gastronomico, che permette di spaziare dal mare Adriatico ai monti, con i suoi Appennini ed i Sibillini.

Riconoscente nei confronti dei maestri sinora incontrati lungo il suo percorso, tra tutti lo chef del ristorante Chalet la Rotonda, German Scarmazzi, e quello del SeePort Bistrò, Umberto Bentivoglio, Gianluca ama esprimere qualsiasi sua emozione, sentimento e pensiero attraverso le sue creazioni. “Desidero sempre far capire quanto studio, lavoro e sacrificio c’è dietro un piatto – ci spiega il giovane chef, che prosegue – In ciò che presento non c’è solo estetica e bontà, ma un vero e proprio racconto di sensazioni ed emozioni, che da me passano sino al cliente.”

Desiderio di migliorarsi sempre e di crescere: questo è ciò che si percepisce dalle sue parole, in particolare una: sacrificio. Questa è la pietra angolare dell’architettura della sua professione, da associare ad altre due, studio e gavetta, elementi, questi, necessari per edificare qualcosa di veramente importante e duraturo.

Passione e sorriso, infine, sono i condimenti necessari non solo in cucina, ma anche nella vita ed è proprio così che Gianluca ci saluta e si rimette al lavoro, mentre noi siamo certi che sentiremo ancora e a lungo parlare di lui: dalle Marche, verso palcoscenici prelibati, sempre più sfidanti, che da questa regione possano condurlo a “veder le stelle”.

 

 

 

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