Si dice che l’Italia sia un popolo di santi,artisti e navigatori e vista anche l’attenzione al cibo e alla sua cultura,aggiungerei anche di intenditori nell’arte culinaria…se poi il tutto è racchiuso in un unico luogo come esimersi dal parlarne!
Se andate in Piazza S.Pantaleo(un santo ovviamente) tra Piazza Navona e Campo de’ Fiori, troverete l’omonimo ristorante che ha optato per un mix di food,wine e mixology. A dare il benvenuto ai suoi ospiti c’è il murales del Santo ,Pantaleo appunto,per mano dell’artista Leonardo Spina che lo ha disegnato con le fattezze del Conte Negroni.
La storia vuole che davanti al cospetto del santo il piombo fuso si raffreddasse,le fiere diventassero mansuete e i roghi si spegnessero. L’alchimia di questo personaggio è entrato vivo nei tre piani del ristorante,ex libreria/casa editrice Gangemi,prendendo forma tra ferro battuto,ottone e brunito con tessuti porpora in onore alla Roma papalina. Sei vetrate,inoltre,rendono omaggio alla bellissima piazza romana!
L’alchimia non è solo negli spazi,pensati per ogni momento della giornata,ma il fuoco freddo del martire lo si cala anche nel motivo conduttore della cucina, che mixa marinature a freddo e pietanze calde sia nelle portate principali che sotto forma di “short food”,dirottando la navigazione verso Oriente con piatti mediterranei contaminati dalle coste orientali nei sapori e nei profumi.
Ai timoni di ogni reparto di Pantaleo c’è tutta l’esperienza pregressa dei soci,valore aggiunto e garanzia per gli ospiti. Aprono il cerchio gli imprenditori Giovanni e Domenico Iozzi,con loro lo Chef Roberto De Santis, già al Majestic al fianco di Filippo La Mantia, e il barmanager Paolo Sanna. Patron e direttore di sala c’è Sergio Frasca, in arrivo dall’Imago dell’Hassler, dov’era responsabile sommelier,nonché vincitore del Ruinart Sommelier Challenge,una manifestazione finalizzata alla celebrazione del vino in tutta la sua magnificenza e peculiarità, aggiudicandosi anche un approfondito educational trip di 4 giorni in Champagne, con visite alle vigne, degustazioni straordinarie, esperienze uniche di “food pairing” in Champagne e a Parigi.
Grande cura nella distribuzione degli spazi quindi,pensati per un locale aperto fino a tarda notte. All’ingresso,oltre al santo, c’è il bancone della cucina e il cocktail bar, con una grande tavolo sociale e alti sgabelli al centro della sala; il salotto più riservato, con poltrone in velluto e tavoli da caffè, ottimo per sorseggiare un tè nel pomeriggio o pranzare in tranquillità; al piano inferiore una sala conviviale, col bancone tondo che invita a condividere la preparazione del cibo, e le bottigliere scenografiche ricolme di vini e distillati.
La miscelazione è nelle sapienti mani di Paolo Sanna che ha creato una linea interamente dedicata al Martini, dal Dirty Martini con capperi e cucunci al Japan (col sake che sostituisce il vermouth), allo Smoked con whisky torbato. Grande attenzione anche alla carta dei vini, curata personalmente da Sergio Frasca.
Ad accompagnare vini e cocktail c’è il menu con tartare di carne e plateau di ostriche, taglieri di salumi e ribs di maiale; e poi proposte più studiate dallo Chef De Santis, come i bocconcini di triglia in agropiccante su cruditè di cipollotti al lime e polvere di anacardi o il gazpacho andaluso con chips di platano e petali di cipolla che accompagna l’aperitivo, insieme a un’ampia scelta di starter.
Insomma,di tutto un po’! Posizione strategica e missione precisa: garantire ai romani e non, un’accoglienza calorosa e versatile ,strizzando l’occhio alle tendenze del mondo nella splendida cornice della città eterna!
Piazza di San Pantaleo 4
00186 Roma