Niko Sinisgalli nominato Ambasciatore della cultura enogastronomica della Basilicata

Vive e lavora da anni nella Capitale, che lo ha consacrato tra i più rinomati e inseguiti chef d’Italia. Ma Niko Sinsgalli non ha mai dimenticato le sue origini lucane, né nel suo cuore, né nella sua arte culinaria, offrendo da sempre ai suoi ospiti sapori e prodotti che richiamano la Basilicata, la sua storia, la sua tradizione.

Ecco perché in un anno molto speciale per questa regione, Niko Sinisgalli è stato nominato Ambasciatore della cultura enogastronomica della Basilicata e di Matera Capitale Europea della Cultura 2019.

Visibilmente emozionato durante la cerimonia di premiazione, avvenuta il 13 Giugno sulla terrazza del Bar & Restaurant Posh di Palazzo Naiadi – The Dedica Anthology a Roma da lui gestito (insieme al celebre Ristorante Tazio), è stato definito dal presidente della provincia di Matera Piero Marrese «Eclettico, innovativo, sorprendente. Lo chef Niko Sinisgalli è a pieno titolo protagonista dell’exploit che sta interessando la nostra regione, rimasta isolata per anni e ora aperta al mondo. Partito dall’osteria di famiglia per arrivare a creazioni degne di un artista, che lo hanno portato sul tetto di Roma e del mondo, con il suo operato ha sempre seguito un doppio scopo: portare al top il suo modo di fare cucina e di imporre i suoi piatti come autentica espressione delle proprie radici ed origini. La crescita della Basilicata passa da persone come Niko, che incarna esattamente la nostra filosofia, quella di aprirsi a nuove esperienze oltreconfine senza dimenticare da dove si è partiti e, anzi, facendo conoscere la propria terra per espanderne meriti e notorietà. È anche grazie a lui se la Basilicata di oggi, con Matera Capitale Europea della Cultura 2019, ha smesso di essere un sogno per diventare una realtà».

Un altro prezioso riconoscimento si va quindi ad aggiungere ai tanti traguardi raggiunti da Sinisgalli, uno degli chef preferiti dalle star, amato da personalità del calibro di Francesco Totti, Liam Neeson, Sofia Loren, il Dalai Lama, Richard Gere e Wilbur Smith.

Il piatto da lui creato per l’occasione, dedicato alla sua terra, rispecchia a pieno sia la sua ormai nota creatività che il caleidoscopio di sapori e profumi della Basilcata: naif di seppie del metapontino con vino Aglianico all’anice stellato e gelatina di percochi.

«Sono profondamente grato alla Provincia di Matera per questo riconoscimento – ha dichiarato Sinisgalli – perché costituisce un’opportunità per fermarmi un momento e guardare la strada percorsa finora. Abituati come siamo alla costante ricerca di migliorie e innovazioni, persino verso noi stessi, queste sono occasioni preziose e quanto mai rare: grazie. E grazie anche a mia moglie, nonché esperta di comunicazione che cura la mia immagine, Maria Rosito».

Sinisgalli è originario di Scanzano Jonico, nella provincia materana, e come ricordato da Marrese è figlio d’arte, infatti coltiva la passione per i fornelli fin da bambino, affascinato dalla cucina della nonna, da cui ha acquisito le basi dei piatti della tradizione. È in seguito all’incontro con Don Alfonso 1890 della famiglia Iaccarino che la sua creatività diventa vera arte al servizio del cliente. Una maestria affinata anche grazie all’esperienza in vari ristoranti internazionali di altissimo livello e ai numerosi corsi di specializzazione in cucina e pasticceria (sua vera passione) presso l’Istituto di Arti Culinarie Boscolo Etoile. Definito “chef scultore” per l’architettura ricercata dei suoi piatti, è entrato presto nel novero dei più promettenti chef del panorama italiano. La sua è una cucina che unisce ricette genuine, che riflettono la semplicità della cucina mediterranea con un occhio attento alle radici del Sud, e alcune ispirazioni più creative, senza dimenticare le contaminazioni esotiche e orientali. Il risultato è un sapiente mix di innovazione, tecnica, sperimentazione e accostamenti inediti. Tra i suoi piatti icona, la famosa Pasta “Don Mario”, inimitabile con la sua salsa ai pomodorini canditi all’aglio rosso, crema di peperoncino e pecorino di Moliterno, ma anche i dessert, da sempre cavallo di battaglia dello chef.

Related Posts

di
Previous Post Next Post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

0 shares