Michela Starita, chef grintosa che si divide tra fornelli e cattedra

Michela Starita è una giovane chef toscana che ha fatto della determinazione e della passione le parole chiave della sua carriera. Il cognome tradisce origini campane, e infatti Michela è figlia di un napoletano e di una trevigiana, seconda di tre sorelle. Il mix di tradizioni che respira in casa sua fin da piccola e l’atmosfera giocosa in cui passa l’infanzia, unita al suo carattere solare e un po’ ribelle, spingono Michela Starita ad avvicinarsi al mondo della cucina e così, al momento della scelta della scuola superiore, l’iscrizione all’Istituto Alberghiero “Martini” di Montecatini Terme è quasi obbligata.

Inizia le sue esperienze lavorative come barman e supporto all’organizzazione di eventi in una grande struttura alberghiera della città, ma capisce ben presto che il suo posto è dietro ai fornelli e, dopo lo stop forzato per colpa di alcuni problemi di salute, dà il via ad un periodo di studio “matto e disperatissimo” per realizzare il suo sogno: diventare chef. «Sono convinta che ogni cosa accada per un motivo», ci confida, compresi gli ostacoli che ogni tanto la vita pone davanti ai desideri e che supera con coraggio e risolutezza. D’altronde Michela è una sportiva: sa cosa significa lavorare sodo per raggiungere un risultato. Dalla pallavolo al calcio, dal nuoto allo spinning fino a quando non ha trovato la sua vera ispirazione nella palestra e nel crossfit: «La cucina richiede assaggi su assaggi e quindi l’attività fisica si rende necessaria. Sono una promotrice del mangiar sano, del km 0 e dei prodotti di stagione, per cui non potevo non essere anche una praticante di uno stile di vita attivo e dinamico».

Ma non è finita qui: altra sua grande passione è la musica. Il sassofono è entrato a far parte della sua vita quando aveva 12 anni e non è più uscito, insieme all’amore per i tatuaggi. «Il mio corpo è una tela sulla quale faccio dipingere la mia vita, su di esso è rappresentata la mia storia, il mio essere, e mi dispiace per la mia mamma ma non credo che sia arrivato ancora il momento di smettere!». E così, con grinta e sorriso come in tutti i settori in cui decide di entrare, Michela Starita inizia il percorso che la porterà a diventare “Cheffa”, come la chiamano scherzosamente i suoi collaboratori.

Dalla panificazione con lievito madre ai grani antichi, dall’arte del sushi e dalla cultura mediorientale allo studio della cucina italiana e delle influenze ricevute anche dalle tradizioni delle regioni d’origine dei suoi genitori: Michela si prepara, studia giorno e notte e fonde tutto il suo sapere nelle creazioni dei suoi piatti. Nel febbraio 2016 si iscrive ai Campionati Italiani della Cucina a Montichiari, conseguendo la Medaglia di Bronzo con un piatto tipico della sua terra, la Toscana: gli “gnudi”. Sempre nello stesso anno, a luglio, avviene l’incontro con Casta Professional Cooking Equipment di Forlì, che le affida il compito di sviluppare un macchinario per cucinare di nuova concezione, lo studio di ricette, la creazione di piatti innovativi. Da quel momento la carriera di Michela si sdoppia: continua con esperienze lavorative a capo di cucine in ristoranti ma contemporaneamente assume la funzione di relatore, consulente e docente in corsi di formazione per esperti del settore sia in Italia sia all’estero.

Viaggia molto: Spagna, Inghilterra, ma anche Africa Orientale, India ed Emirati Arabi. Tutto ciò che osserva, respira, apprende, contribuisce ad arricchire la sua cucina. Eppure il piatto che la rappresenta di più è «il baccalà con ceci e verdure essiccate. Unisce la cucina “povera” italiana ad una rivisitazione personale della tradizione giapponese. Inoltre amo la pastiera, mi riporta agli anni della mia infanzia, alle feste in famiglia».

Diventa ospite fissa di un programma televisivo di cucina,” Aspettando il Tg” su Italia7, e intraprende la carriera del “personal chef”. Le collaborazioni con aziende del settore si fanno sempre più numerose ed i viaggi sia in Italia che all’ estero riempiono sempre più il suo calendario. Un’altra fortunata collaborazione che prende il via nel corso del tempo è quella con Desinare, scuola privata di cucina in Firenze di Francesco Barthel, che la porta a tenere cooking class per italiani e stranieri in lingua, eventi privati di livello con menu e soluzioni cucite addosso al cliente, inoltre Le viene affidato il corso di Cucina per i ragazzi dell’Università Americana di Stanford che si trovano a Firenze in Erasmus.

Tiene così lezioni di base sulla cucina toscana in lingua (Michela parla sia inglese che francese che spagnolo) durante le quali i ragazzi sono veramente entusiasti di partecipare non solo teoricamente ma anche e soprattutto attivamente: «L’ insegnamento è una cosa che fa parte del mio essere, adoro infondere il mio sapere in chi ha fame di conoscere e da questo colgo grande soddisfazione».

D’altronde Michela è mamma di due bambini, Glauco e Cleo, e ha imparato presto il valore della condivisione del sapere con le generazioni più giovani. Infatti, nonostante il successo, i riconoscimenti e i complimenti ricevuti come chef – molti dei suoi clienti la definiscono una vera e propria artista – Michela Starita tra dieci anni si vede comunque non solo dietro ai fornelli, ma in cattedra: «Vorrei insegnare a classi di ragazzi motivati i segreti del mestiere e trasmettere loro l’amore per questo lavoro e per questo ruolo che, da donna in un mondo di uomini, non è stato facile da conquistare ma che una volta raggiunto non ha mai smesso di darmi soddisfazioni».

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