La pizza di Marco Sorrentino, alchimia di gusto e amore

Pizzaiolo emigrante, divulgatore dell’arte bianca. È così che Marco Sorrentino, classe ’91, originario di Torre del Greco, descrive se stesso e il suo lavoro. Ed effettivamente, di strada ne ha fatta tanta per imparare e crescere. Fin da ragazzino si era posto come obiettivo quello di diventare un esperto del’arte della pizza napoletana e di farla apprezzare ovunque andasse, e così è stato.

Per oltre un anno, infatti, è stato il pizzaiolo di punta da “Don Alfonso”, ad Albano Terme in provincia di Padova, contribuendo al successo del locale e diffondendo anche in una zona così lontana dalla tradizione napoletana gusti e dettagli della patria della pizza. Ma oggi Marco è tornato a casa e le sue gustosissime pizze possono essere assaporate al Ristorante Shaval di Pompei dove, tra grandi classiche della tradizione e creazioni originali, il locale è diventato un vero punto di riferimento e ritrovo per l’alimento amato e conosciuto nel mondo.

Le sue pizze più amate? Crema di zucchine, salsiccia paesana, pomodori datterini gialli e scaglie di provolone del monaco; pancetta, fior di latte e pesto di pistacchi. Ma Sorrentino prepara anche saporiti panuozzi da farcire con prodotti crudi e freschi o sfiziosissime frittelline di impasto da servire con Nutella o altre creme golose a fine cena.

La passione di Marco nasce da bambino, quando andava in pizzeria con i suoi genitori come semplice cliente. Restava incantato a guardare le sapienti mani dei pizzaioli dietro i banconi che, come per magia, da un soffice panetto bianco sapevano creare quel “disco” goloso, buono e fragrante, capace di mettere tutti di buon umore e contemporaneamente di saziare l’appetito ogni volta in modo diverso. Così la scelta della scuola viene naturale, con l’istituto alberghiero, ma la svolta vera arriva nel 2015 quando decide di iscriversi al corso tenuto da Diego De Maria, maestro pizzaiolo della Pizza Italian Academy: «Non smetterò mai di ringraziarlo, mi ha trasmesso la sua passione al 100%, non si è risparmiato neanche per un minuto», dice Marco, che da quel momento – dopo aver appreso le basi – non ha più smesso di studiare né di mettere alla prova la sua voglia di sperimentare ed imparare. Dopo qualche esperienza nella sua regione, si trasferisce in Inghilterra, al ristorante The Plough: The Hill – Winchmore Hill, di Amersham. Da lì il Veneto e, finalmente, il ritorno a casa, anche con uno come Marco non si puoi mai dire: dovesse presentarsi qualche nuova avventura, la valigia è sempre pronta!

Nel frattempo, si mette alla prova sia con gli impasti che con le farciture, e arrivano anche i primi riconoscimenti ufficiali, come il terzo posto nel 2017 nella Categoria Gourmet al Concorso “Pizze da Oscar, la grande bellezza”, che si tiene ogni anno in provincia di Firenze e la cui filosofia alla base è che una pizza, oltre buona, debba essere anche bella e saziare gli occhi prima dello stomaco. E, in questo, Marco Sorrentino è un vero esperto. Non ci credete? Basta digitare l’hashtag #ms22 per ritrovarsi davanti ad una carrellata di meraviglie rotonde che fanno venire l’acquolina in bocca al solo ammirarle in foto, immaginate dal vivo. D’altronde, Sorrentino è ormai un esperto affermato, che sceglie solo materie prime di grande qualità e mette nel lavoro tutto il suo amore.

Per Marco Sorrentino, infatti, lo spirito è rimasto quello di sempre, del bambino che si ritrova a mangiare la pizza con la sua famiglia, quando ci si concede una pausa con i propri affetti o si festeggia qualcosa di bello insieme: «La pizza non è solo un alimento, è qualcosa che crea o rinsalda legami». Insomma, per Sorrentino fare pizze non è solo un mestiere, è un atto d’amore. E chi ama così tanto il frutto della sua fatica, non può che farlo amare anche agli altri.

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Comments

    • Giulia
    • 19 Agosto 2019
    Rispondi

    Bravissimo il pizzaiolo. La sua pizza fa sognare

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