Franco Marino: lo chef poliedrico senza confini geografici, di pubblico o di settore

«Ero solo un bambino, ma mi affascinava il procedimento che trasformava i cibi da crudi a cotti e così, invece di giocare, mi mettevo ai fornelli con mia nonna. Ho capito presto che quella della cucina sarebbe stata la mia passione. E il mio lavoro».

Franco Marino ha solo 34 anni, ma è ormai uno chef affermato è conosciutissimo. La sua peculiarità è quella di passare con disinvoltura ed estrema naturalezza attraverso vari modi di vivere l’arte culinaria. La sua grande esperienza, infatti, ne ha fatto un’executive chef di altissimo livello, che ha lavorato e collabora tutt’ora con ristoranti top di settore (come il Ristorante la Veranda o La Griffe Restaurant di Roma, entrambi annessi ad Hotel 5 stelle lusso, oppure il Cova Montenapoleone di Milano), eppure Marino non disdegna incursioni in ambiti più familiari e alla portata di tutti, come le numerose partecipazioni al programma di Rai1 “La Prova del Cuoco”, che lo hanno consacrato al grande pubblico, o diverse rubriche che ha curato in radio per dare consigli su ricette di recupero, combinazioni veloci e pratiche, modi per risparmiare e molto altro.

Non sono mancate, nella sua carriera, esperienze all’estero, come consulenze per start-up in Australia e l’avvio del noto Rocco’s Restaurant a Budapest, di proprietà del famoso Rocco Siffredi. Attualmente, infatti, la sua principale occupazione è proprio quella di consulting manager per servizi di ristorazione, attività che gli regala tante soddisfazioni e gli fa girare il mondo, ma il bello di Marino è che – nonostante il successo professionale – sia rimasto un giovane affabile, alla mano, che non dimentica le sue radici né la terra dov’è nato e cresciuto: il Cilento.

Proprio all’inizio del 2019, infatti, è stato protagonista di un importante evento presso il “New Blue Angel” di Agropoli, nella famosa località turistica di Trentova, dove ha inaugurato un nuovo progetto legato ai panini gourmet, che richiamano i sapori di una volta, quelli dell’infanzia, delle gite fuori porta o dei pranzi veloci in famiglia, ma utilizzando prodotti esclusivamente campani e di qualità. A fare la differenza, in questo progetto, non sono solo farciture e condimenti, ma anche la materia prima di un panino, ovvero il pane: tutto realizzato con grani macinati a pietra o a cilindri, da agricoltura integrata o biologica. Proprio in un’ottica di valorizzazione dei buoni prodotti della sua terra, Marino è anche testimonial chef per il pastificio Re Cilento, azienda di pasta secca prodotta con semola di altissima qualità e trafilata in bronzo, e dell’azienda Agrilat.

Ma il sogno del giovane chef, che annovera tra i suoi maestri nomi del calibro di Gualtiero Marchesi e Sergio Mei, resta quello di sempre: «Nei miei progetti futuri c’è un ristorante tutto mio, dove potermi esprimere e dedicarmi al 100% alla mia attività. Un luogo dove curare tutto dalla selezione al menu, dai piatti principali alla pasticceria».

Anche i dessert, infatti, sono fondamentali per Marino. Non solo un accompagnamento della fine del pasto ma qualcosa che necessita dello stesso impegno, sia nella creazione che nella composizione, elemento che – in realtà – contraddistingue tutta la sua produzione: «Il complimento che mi rivolgono più spesso è che la mia cucina è colorata, viva e ricca di contrasti, in generale bella da vedere e buona da mangiare, che dispiace rovinare il piatto mangiandolo. Mi sento sempre molto lusingato da queste parole e per me sono un continuo stimolo a migliorare».

Nell’attesa di realizzare il suo progetto, Marino ha anche scritto un libro, “Cuore, mani e mente”. Una raccolta di ricette che spazia da piatti gourmet alla cucina vegana, senza mai dimenticare la tradizione. Il titolo è preso da una frase alla base della filosofia che chef Marino mette ogni giorno nel suo lavoro: «La cucina nasce dal tuo cuore, cresce nella tua mente, si crea con le tue mani».

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