Proseguiamo il nostro tour nelle eccellenze della gastronomia italiana e lo facciamo andando a scoprire il talento e la fantasia di un grande chef, Emilio Solano.
Un grande chef deve avere qualità innate, come il talento, la fantasia e la disponibilità al sacrificio. Quest’aspetto della sua professione è notevolmente favorito dalle proprie inclinazioni naturali e, pertanto, dietro a un grande maestro della cucina c’è, di solito, un grande uomo. È anche il caso di Emilio Solano, uomo di grande capacità e passione, che riversa le sue prerogative umane nel lavoro che svolge con amore e dedizione. In un luogo ricco di storia e tradizione, anche gastronomica, come l’Italia, la guida per ogni eccellente chef è sempre il rispetto della stagionalità e il desiderio costante di promuovere ed esaltare il territorio e i suoi frutti. Il Bel Paese, infatti, è famoso in tutto il mondo per la grande varietà della sua cucina, risultato della rigogliosa territorialità dei suoi prodotti. Professionisti come Emilio, conoscono questo segreto e lo sfruttano a proprio vantaggio, rinnovando la tradizione con la loro fantasia e l’estro. Il fuoco sacro della cucina si accende nel suo cuore da giovanissimo, quando si cimenta nella preparazione di portate semplici, nel suo ambiente domestico; il suo “maestro”, riconosciuto da lui stesso, è Pellegrino Artusi, di cui ha assimilato la filosofia in cucina. È interessante notare come Emilio nomini il grande “padre” della cucina italiana, a dimostrazione del profondo rispetto che nutre nei confronti del passato. La cucina per lui non è solo un mondo lavorativo, ma anche e soprattutto uno stile di vita, che coinvolge la sua filosofia esistenziale e il suo spirito artistico. Nonostante il grande impegno profuso nel suo lavoro, il sogno di Emilio per il futuro è di lavorare ancora di più! Nel cassetto del suo cuore, infatti, ha in programma un libro che racconti la sua vita lavorativa e il progetto di gestire diversi complessi ristorativi. È bello raccontare le vicende di una persona talmente attaccata al suo mestiere da desiderare di averne sempre di più, senza temere la fatica o il sacrificio che questo potrebbe comportare. Un uomo, appunto, dalle eccezionali qualità umane e, di conseguenza, un grandissimo chef.
Manuela Pacelli