CANTINE D’ITALIA 2017: IN VIAGGIO CON LA GUIDA DELL’ENOTURISMO ITALIANO DI GO WINE

Autorevole e completa guida non solo di vini, ma di storie e produttori, di luoghi e cantine, che viaggia lungo tutto lo stivale alla ricerca del meglio: è la Guida di Go Wine “Cantine d’Italia 2017” finalmente disponibile e presentata all’Hotel Savoy di Roma nel corso della serata di degustazioni del 2 marzo prossimo, che conta ben oltre 400 persone presenti, circa 80 aziende vinicole rappresentate in sala, giornalisti ed enoappassionati riuniti per discutere di turismo del vino e premiare la grande accoglienza italiana in cantina.

La Guida Cantine d’Italia ha selezionato più di 700 cantine, 229 “Impronte d’eccellenza” per l’enoturismo, oltre 3.800 vini, 1.500 indirizzi utili per mangiare e dormire. Un volume che racconta luoghi e storie di uomini e donne del vino e conduce a loro attraverso la cantina come sito da visitare e come fattore che concorre alla promozione del turismo e del prodotto. Edita dall’associazione Go Wine, conferma l’impegno volto ad affermare i principi ispiratori della sua attività, grazie anche al contributo e le segnalazioni di giornalisti e delegati Go Wine in Italia. Infatti, tutte le cantine presenti nel volume sono state scelte in base all’esperienza diretta. Per ogni cantina vi è una pagina ricca di notizie: dall’anagrafica aziendale ai dati sulla produzione, ai referenti interni da contattare; dai giorni e gli orari di visita alle informazioni stradali; dal racconto delle suggestioni che la cantina e il suo contesto offrono al visitatore a una serie di utili appunti sui vini aziendali con indicazione del vino top e degli altri vini da conoscere. Ogni cantina è presentata attraverso una valutazione in stelle (su scala 5), suddivisa nei tre aspetti che sono ritenuti rilevanti dalla Guida: il sito, l’accoglienza e i vini. Inalterato è sempre lo spirito dell’opera: spingere l’appassionato a viaggiare per conoscere il fascino del territorio del vino italiano attraverso il racconto di molti suoi interpreti d’elezione.

A tenere a battesimo la nuova edizione due giornalisti di settore come Alessandro Masnaghetti e Antonio Paolini, oltre alla scrittrice Margherita Oggero. La Oggero con Masnaghetti e il linguista Gianluigi Beccaria hanno firmato tre interventi che aprono il volume e che accrescono la natura di una Guida che ha nel racconto il suo punto di forza, che tende a valorizzare la cantina come luogo inserito nel contesto di un territorio vinicolo e come dimora ove uomini e donne operano realizzando quella virtuosa combinazione di promuovere il territorio mentre promuovono se stessi. Una Guida che, pertanto, non vuole rivolgersi soltanto ai “super appassionati”, ma che desidera essere un’occasione per creare cultura a favore del vino e dei suoi territori.

«È costante la crescita di investimenti e attenzioni da parte delle aziende vinicole verso il turismo del vino – ha evidenziato Massimo Corrado, Presidente di Go Wine, nel suo intervento – In Guida cresce il numero di realtà che si presentano sia attraverso attività parallele come agriturismo, B&B, sia attraverso iniziative che rendono la cantina un luogo aperto per incontri, eventi culturali, manifestazioni legate al gusto. Al contempo va richiamata una maggiore attenzione per l’enoturista italiano: in questa direzione ecco la novità del fattore “D”: D come domenica. Ovvero un simbolo posto a fianco di quelle cantine che manifestano disponibilità effettiva ad accogliere i visitatori alla domenica: direttamente o su appuntamento. Un modo per richiamare l’attenzione a favore dell’enoturista italiano che – a differenza degli stranieri – organizza spesso itinerari ed escursioni nel corso dei week-end».

Sono 229 le “Impronte Go Wine” nella edizione 2017: rappresentano un segno di eccellenza nel campo dell’enoturismo nazionale e costituiscono una sorta di segno ideale che Go Wine assegna alle cantine che hanno conseguito un alto punteggio nella valutazione complessiva su sito, accoglienza e profilo produttivo. Si tratta dei tre fattori su cui si compone la presentazione delle aziende vinicole e su cui si va a definire una loro valutazione. Sito da intendere come luogo ove si trova la cantina, guardando anche alla cantina medesima dal punto di vista architettonico. Ma sito anche come patrimonio di vigneti complessivo di cui dispone la cantina. Accoglienza per valorizzare la vocazione della cantina verso una parallela attività: sia per attività come agriturismo, B&B o ristorazione, sia per iniziative culturali che denotano un atteggiamento di apertura della cantina verso il mondo esterno. Vino, come profilo produttivo dell’azienda valutato nel tempo, al di là dell’exploit di una singola vendemmia; dunque anche tenendo conto del carattere della produzione, della eccellenza di alcune etichette, di una particolare cura verso specifiche tipologie di vini.a

Nella speciale classifica per regioni si conferma ai vertici la Toscana con 48 impronte, seguita da Piemonte con 43 e Veneto con 35. Sono 17 le Cantine che raggiungono il vertice delle “Tre Impronte Go Wine”: Badia a Coltibuono (Toscana), Bellavista(Lombardia), Bisol (Veneto), Ca’ del Bosco (Lombardia), Capezzana (Toscana), Castello di Modanella (Toscana), Castello di Verduno (Piemonte), Castello Vicchiomaggio (Toscana),Donnafugata (Sicilia), Emo Capodilista – La Montecchia (Veneto), Ferrari (Trentino),Florio (Sicilia), Fontanafredda (Piemonte), Lungarotti (Umbria), Malvirà (Piemonte),Masciarelli (Abruzzo), Planeta (Sicilia).

Inoltre sono 7 i “Premi Speciali” assegnati, che si rivolgono a Resort e Tavole aziendali d’eccellenza, vini “storici” e “autoctoni”, EnoArchitetture: premio “Alto Confort” per il Relais aziendale dell’anno a Tenimenti Luigi D’Alessandro per il Relais Borgo Syrah (Cortona, Toscana); premio “Cantine Golose” per la Tavola aziendale dell’anno al Ristorante Aion – Moroder (Ancona, Marche); premio “Cantine Meravigliose” per l’EnoArchitettura dell’anno a Sella&Mosca (Alghero, Sardegna); premio “Enocultura” a Torre Fornello per l’iniziativa Gioielli in Fermento (Ziano Piacentino, Emilia Romagna); premio “Autoctono si nasce” allo Schioppettino di Prepotto – Vigna Petrussa (Prepotto, Friuli); premio “Buono…non lo conoscevo!” alla Tintilia Macchiarossa – Claudio Cipressi (San Felice del Molise, Molise); premio “Vini Storici d’Italia” al Five Roses – Leone De Castris(Salice Salentino, Puglia).

Prosegue il viaggio enologico della Guida di Go Wine “Cantine d’Italia 2017” facendo tappa a Roma all’Hotel Savoy il 2 marzo, portando con sé alcune delle cantine selezionate e premiate. Saranno presenti: Antichi Vigneti Cantalupo – Ghemme (No), Benforte, Valori e Verdicchio – Cupramontana (An) Bonfiglio – Valsamoggia (Bo), Bric Cenciurio – Barolo (Cn)Cantina del Barone – Cesinali (Av), Cantine dell’Angelo – Tufo (Av) Castel De Paolis – Grotta Ferratta (Rm), Eucaliptus – Bolgheri (Li) Gatti – Cerreto d’Esi (An), Gostolai – Oliena (Nu) Il Cancelliere – Montemarano (Av), Moroder – Ancona (An) Palladino – Serralunga (Cn), Podere Riparbella – Massa Marittima(Gr) Poggio delle Grazie – Castelnuovo del Garda (Vr), Ricchi F.lli Stefanoni – Monzambano (Mn) Tenimenti Luigi d’Alessandro – Cortona (Ar), Tenuta Bossi – Marchesi Gondi – Pontassieve (Fi) Tenuta Cavalier Pepe – Sant’Angelo all’Esca (Av), Tenuta San Marcello – San Marcello (An) Torre Varano – Torrecuso (Bn), Zanasi – Castelnuovo Rangoni (Mo), Zeni F.lli – Bardolino (Vr).

Go Wine vi aspetta a Roma all’Hotel Savoy in via Ludovisi 15 con la sua Guida “Cantine d’Italia 2017” dalle ore 16.30 alle ore 22.00.

Per ulteriori info e delucidazioni è possibile contattare l’Associazione al numero telefonico0173/364631 e all’indirizzo di posta elettronica gowine.editore@gowinet.it

Piera Feduzi

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