Azienda Agricola Soria, dove creare il miglior Moscato d’Asti è una missione

Le Langhe. Evocativo territorio piemontese, situato tra le province di Cuneo e Asti, dove le verdi colline che lo abitano accolgono eccellenze enogastronomiche conosciute in tutto il mondo.

È qui, nella piccola frazione di San Martino appartenente al comune di Castiglione Tinella, zona votata quasi al 100% alla coltivazione delle uve da Moscato, che sorge l’azienda Agricola Soria.

La storia di questa realtà tutta familiare risale addirittura al 1800. È il trisavolo Eugenio Soria a fondarla, iniziando a coltivare Moscato bianco, Dolcetto e Barbera, e a produrre vino sfuso. Da quel momento, la passione è stata tramandata di padre in figlio, in un susseguirsi di cambiamenti e scelte volte a modernizzare la cantina e ad incrementarne la produzione.

Intorno agli anni ’90 arriva la decisione di dedicare tutto l’impegno alla coltivazione e alla produzione del solo Moscato, poiché il terreno delle colline di proprietà è di “terra bianca”, ovvero prevalentemente sabbioso, elemento che dona all’uva, e al vino, il tipico aroma muschiato che si ritrova all’olfatto sin dal primo assaggio. Oggi l’azienda è composta da 40 ettari che si diramano in tutte le direzioni attorno alla cantina e vantano impianti con una attenta selezione di cloni scelti tra i migliori, atti a trasformare tutte le caratteristiche del terreno in una splendida uva ricca in acidità e aromi.

È gestita da Matteo, il più giovane della famiglia, che si occupa dei processi di vinificazione, e da suo padre Sergio, che si prende cura dei vigneti. Con Matteo e Sergio in casa Soria sono arrivate anche nuove tecnologie, indispensabili per vinificare al meglio le uve e ottenere la migliore qualità delle etichette.

I vini prodotti in azienda in maggiore quantità sono il Moscato d’Asti DOCG e l’Asti DOCG Extra Dry, le due denominazioni simbolo della zona. A questi, si aggiunge una piccola produzione di Metodo Classico Brut Cuvée a base di uve Pinot Nero 100%, lavorate con metodo champenoise.

Dolce, ma non stucchevole, con un sapore delicato ed intenso che ricorda il glicine ed il tiglio, la pesca e l’albicocca con sentori di salvia, limone e fiori d’arancio, il Moscato d’Asti Soria rappresenta uno dei prodotti più caratteristici della vitivinicoltura piemontese. Nel tempo ha raggiunto livelli qualitativi straordinari grazie soprattutto alla procedura legata alla catena del freddo, che ha consentito di mantenere nel vino gli aromi ed i sapori dei grappoli e, nello stesso tempo, di stabilizzare il prodotto permettendone la conservazione e il trasporto. Il Moscato d’Asti DOCG è sottoposto a rigidi controlli atti a garantire che arrivi sulla tavola dei consumatori un prodotto eccezionale.

Le sfumature che contraddistinguono questo vino sono l’intensità della componente aromatica e l’armoniosa dolcezza della componente zuccherina, accompagnata da un basso tenore alcolico. Nella vinificazione del Moscato d’Asti DOCG, la fermentazione viene arrestata al raggiungimento della gradazione alcolica di circa 5 % vol. Inoltre il Moscato d’Asti, pur non essendo uno spumante (non viene sottoposto a presa di spuma durante le fasi finali della fermentazione alcolica) mantiene una vivacità che lo rende tipico ed unico.

Durante la vendemmia, che si tiene dalla fine del mese di agosto, l’uva viene raccolta a mano e adagiata in piccole cassette di plastica per preservare l’integrità dei grappoli. Immediatamente trasportata in cantina viene sottoposta ad una pressatura soffice così da estrarre solo il primo mosto, ricco di sostanze aromatiche. Il mosto ottenuto viene illimpidito e stoccato in vasche di acciaio alla temperatura di -3 °C così da impedire l’inizio di fermentazioni spontanee. La raccolta e lo stoccaggio sono importantissime fasi, per garantire il trasferimento di tutte le caratteristiche dell’uva al mosto e di conseguenza al vino finito. Settimanalmente, una piccola quantità di mosto viene trasferita al reparto fermentazione dove, con l’innalzamento della temperatura e l’inserimento di lieviti aromatici selezionati, inizia la trasformazione dello zucchero presente nel mosto in alcool e anidride carbonica. L’azienda Soria trasforma circa 100 hl di mosto in vino ogni settimana, così da avere sempre il prodotto sul mercato il più fresco possibile.

Che lo si versi per accompagnare un goloso dessert a fine pasto o per dedicarsi un momento di dolcezza da solo, il Moscato d’Asti Soria è un’eccellenza che non passa inosservata tra gli amanti dei prodotti di qualità.

Related Posts

di
Previous Post Next Post

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

0 shares