I misteri di Borgoladro. Una vacanza che si trasforma in un vero e proprio incubo

Alle soglie dell’estate questo consiglio letterario può rivelarsi davvero una piacevole lettura, di quelle capaci di tenere alta l’attenzione e la tensione perché Filippo Semplici, in questo thriller edito da Newton Compton costruisce una trama avvincente. La storia, un giallo doc, è ambientata in un contesto che potrebbe essere idilliaco, ossia le colline toscane sotto un bel cielo limpido, eppure proprio qui si scatena una ferocia che non dà scampo e la realtà di provincia si rivela tutt’altro che rassicurante, anzi, nel piccolo paese di Borgoladro nulla è come appare. L’autore ha senza dubbio il dono e la capacità di creare l’orrore nella normalità, perciò se per queste vacanze estive si è alla ricerca di un libro che tenga svegli e a bocca a perta sul finale, si può dire che questo sia adatto.
Protagonista delle vicissitudini è Orlando, che parte per un viaggio in Toscana insieme ad Elise, la sua compagna. I due hanno tanti propositi per passare dei giorni all’insegna del divertimento: non vedono l’ora di dedicarsi al buon vino, al cibo genuino e all’esplorazione di luoghi fuori dalle rotte turistiche consuete. Ma sulla strada, durante una sosta nel piccolo paese di Borgoladro, l’allegria lascia spazio al sospetto. Nel piccolo insediamento di case arroccato sulle colline e abitato da vecchi pensionati si respira un’atmosfera sinistra. Difficile capirne la ragione: ma a un certo punto è chiaro che Orlando ed Elise non sono ospiti graditi e ben presto la vacanza rilassante tanto agognata si trasforma in un incubo da cui sembra impossibile svegliarsi.

Fin dalle prime pagine la scrittura di Semplici cattura. La descrizione degli spazi è precisa e aiuta la resa delle sensazioni e delle emozioni, fin da subito forti, a metà strada tra la paura e il sospetto, con in sottofondo la serena sensazione che si tratti di un sogno, tanto tutto appare assurdo. Aiutano anche i dialoghi che aprono all’ambivalenza e al surreale, fino a portare alla dimensione del vero e proprio terrore. L’autore riesce perfettamente a trasferire sul lettore le paure e l’angoscia dei protagonisti fin dal primo incontro dei due giovani con l’anziana signora, nella piazza del piccolo paese. Sembra non esserci, quasi fusa con il paesaggio, eppure è foriera di prime indicazioni di quel mistero che apparirà insondabile fino all’ultima pagina.

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