Meno di zero, il primo romanzo di Bret Easton Ellis

“Meno di zero” è il primo romanzo di Bret Easton Ellis pubblicato nel 1985. Scritto a vent’anni, costituiva originariamente la tesi finale di un corso universitario in scrittura creativa. Dal libro, diventato subito un best seller, è stato tratto il film “Al di là di tutti i limiti” con Robert Downey Jr. nei panni del protagonista.

Il romanzo è la cronaca delle vacanze di Natale del giovane Clay, durante le quali torna nella città natale, Los Angeles. Il protagonista, Clay, e gli innumerevoli personaggi di contorno, tutti simili fra loro, rappresentano una classe sociale materialista, affettivamente incapace e pericolosamente propensa alle esperienze estreme, ma anche un carosello di feticci in stile eighties che conquistano e ammaliano chi ha vissuto, o semplicemente vuole comprendere, un delicato periodo della storia della società occidentale.

La voce narrante è quella di Clay. Egli narra in prima persona frammenti di vita nei giorni in cui è tornato in città per le vacanze di Natale; protagonisti ne sono – oltre a lui – i suoi amici, tutti figli di produttori cinematografici o attori: Rip, Blair, Kim, Cliff, Trent e Alana guidano Mercedes, BMW e Porsche, vanno nei celebri Polo Lounge e Whiskey, cenano da Spago o da Chasen’s, spendono i soldi comprando abiti griffati e, ovviamente, tutti i tipi di sballo. Nessuno, per quanto si possa capire leggendo il libro, ha un minimo, vero, interesse per la propria vita, tantomeno obiettivi, ambizioni o aspirazioni. La loro filosofia si riduce a poche ma evidenti regole di comportamento: “Se vuoi qualcosa, prendilo, Se vuoi fare qualcosa, fallo”.

“I genitori di questi ragazzi sono più o meno tipi di successo che vivono a Hollywood, cliches di tutti i peggiori aspetti della vita di Los Angeles. Con denti rifatti, facce e seni al silicone, e anime vuote. Consultano astrologi, ingoiano pillole, sorseggiano vino come acqua e mandano avanti i loro sordidi piccoli e grandi affari, completamente dimentichi del fatto che i loro figli si stanno autodistruggendo” (citando The young and ugly, Michiko Kakutani, The New york Times, Boo).

Il lavoro giovanile di Ellis è quello di regalare un’istantanea di una società scialba, falsa e priva di obiettivi nella vita, proprio perché i protagonisti hanno già tutto dalla nascita. Sono annoiati, fatti e strafatti, senza speranza. Il romanzo dello scrittore statunitense rimane nel cuore, non prima di averlo colpito.

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