Alberto Matano, gli innocenti e la malagiustizia

Alberto Matano, autore di Innocenti e conduttore Rai dell’omonimo programma, scrive con il supporto e la collaborazione di Rai Eri riportando storie di ordinaria ingiustizia, riportando la voce di diversi protagonisti la loro la cui innocenza era stata dimostrata in tribunale solo a posteriori, dopo anni trascorsi in carcere nell’impossibilità di dimostrare gli errori condotti nel corso delle indagini.

“ Quando finisci in carcere e dici di essere innocente non ti crede nessuno, la sono tutti innocenti”; dopo queste parole Matano invita i lettori ad immedesimarsi in un caso di malagiustizia. Un vero proprio incubo.

Come è possibile gestire un caso di malagiustizia? Come si potrebbe risarcire il danno all’immagine, morale e fisico che subiscono le vittime dell’ingiustizia, o meglio della giustizia nazionale? Così scrive l’autore: “Loro sono gli innocenti di questo libro. I molti altri innocenti che ho incontrato in trasmissione li ricordo uno per uno, con le straordinarie testimonianze. Ognuno mi ha insegnato qualcosa, ciascuno ha lasciato un segno”.

Racconta molte di quelle storie di persone uscite dal carcere che hanno subito o vissuto una vera rinascita nel vedere riconosciuta la propria innocenza.

Il momento di ricominciare, la faccia positiva della medaglia, il fatto che la verità alla fine abbia trionfato. Ma ha trionfato una giustizia che è stata tardiva e che, al contempo, si porta con sè delle “impronte”, così vengono definite nel libro:

“ Famiglie, figli, nipoti. Tutti vengono travolti, nessuno escluso”.

I casi di malagiustizia oggi hanno numerosi carnefici, in via diretta o indiretta, e sebbene la conclusione di alcuni casi, di molti, risulti efficace e trionfante, il grande dolore che si prova corrisponde sempre alla perdita di qualcosa, di qualcuno.

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