Al servizio di Adolf Hitler: un romanzo introspettivo

Berlino, 1943: un incipit che lascia intendere lo sfondo storico del romanzo. La storia di Magda Ritter che viene mandata al sicuro dai suoi parenti in Baviera, per rimanere lontana dalla Seconda Guerra Mondiale. Non è la storia di una semplice rifugiata, è la storia di una donna tedesca che finì per lavorare come assaggiatrice del Fhurer presso il suo rifugio di montagna.

Un romanzo che si incentra sulla contrapposizione tra la libertà e la vendetta nell’animo della protagonista, la cui obbedienza è messa a dura prova dagli orrori e dalle atrocità dei Reich.

“La vita mi ha punita e il mio sonno è popolato da incubi. Non c’è via di scampo dagli orrori del passato. Forse chi leggerà la mia satira non mi giudicherà cosi severamente come mi sono giudicata io”: le parole che l’autrice Alexander scrive per bocca della protagonista sono l’immedesimazione nel pensiero di Margot Wolk, una vera assaggiatrice di Adolf Hitler. L’ispirazione dell’autrice non vuole essere un resoconto della vita della Wolk, ma partì dalle dichiarazioni trovate in un articolo su come fosse stato difficile rimuovere i ricordi di quella professione che dovette tenere nascosta per anni, ricordi che tornavano puntuali ogni notte. Il romanzo a sfondo storico assume così una connotazione psicologica e introspettiva.

“La maggior parte dei lettori leggerà questo libro come un romanzo, il resoconto fittizio di una vita in un pericolo particolarmente significativo della storia. Altri lo considerano invece come un memori storico” ,scrive l’autrice nell’epilogo in cui ringrazia la Newton Compton Editori.

Ma saper interpretare l’obiettivo del romanzo richiede una riflessione più approfondita: la storia romanzata si svolge su uno degli sfondi più tragici della storia che ancora oggi lascia irrisolti i più importanti interrogativi della ricerca storica: come è riuscito Hitler ad ingannare il mondo ?

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