Manuel Bortuzzo un sorriso immenso come un’onda e caldo come il mare.

Manuel è stato vittima di un tentato omicidio e di uno scambio di persona il 3 Febbraio 2019. È stato raggiunto da un colpo di arma da fuoco che ha provocato una lesione incompleta del midollo spinale.

Oggi, a poco più di un anno dall’agguato che lo ha visto vittima due volte, Manuel si muove in carrozzina ma si allena e prosegue la riabilitazione, per non mollare e continuare a stimolare la lesione incompleta causata dal proiettile. Non mollare per tornare a camminare.

Al risveglio dal coma farmacologico indotto dopo l’operazione Manuel è rinato. Rinato per capire che sono pochi i millimetri che possono decretare successi o insuccessi. Vivere o morire.

“Rinascere”, come il titolo del suo libro, e Manuel con la tempra di un’atleta non si è fatto spaventare dal cambo repentino dei piani della sua vita.

Capire che i momenti più belli sono nelle piccole cose, come ritornare a preparare lo zaino per andare ad allenarsi: tornare alla normalità, godersi la sensazione di rientrare in vasca e abbandonare il corpo alle sensazioni del momento.

Manuel si allena costantemente a Roma ed è presente anche in Rai ogni giorno per dare un messaggio, come con il suo libro, di non arrendersi mai, di accogliere il bello della vita e volare. Se non con il corpo, con l’anima.

Di accogliere anche i momenti no, che fanno parte della vita di tutti, ma che possono essere molto pesanti nell’esistenza di chi ha visto cambiare tutti i programmi. Di ritrovarsi, improvvisamente, seduti. Vedere tutto da una prospettiva diversa. Capire di essere fragili, spesso di dipendere dagli altri anche nelle attività più semplici, spesso anche in aspetti intimi della propria vita, come lavarsi. Avere paura di dover necessariamente appoggiarsi ad altri.

La paura fa parte della vita, ma prima di tutto bisogna ammettere di averla. Trovare la forza di ammettere di essere umani. E poi avere la fortuna di avere accanto persone capaci di comprendere, di ascoltare e di stare vicine nei momenti del bisogno. Solo così è possibile affrontare le paure e trasformare le lacrime di rabbia e dolore, in energia pura e forza positiva.

Manuel è rinato. Manuel c’è. C’è con l’anima di un ventenne, con il corpo di una promessa del nuoto e con il cuore bagnato, non dalla sofferenza, ma dall’acqua azzurra infinita e dolce.

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