La sfida di Antonella Rizzato: fare impresa con il pane.

Oggi parleremo di un alimento che fa parte del nostro quotidiano, il pane. Però vogliamo raccontarvi la storia di una donna, Antonella Rizzato, che ha deciso di fare impresa con questo alimento che da sempre accompagna la vita dell’uomo.

Antonella è una persona che nella vita è stata capace di seguire il suo cuore e assecondare le sue passioni. Tutto comincia all’età di 4 anni quando, casualmente, conosce Stefano, suo vicino di casa, i cui genitori gestivano un alimentare e un panificio dove facevano il “pane di Roma più’ buono del mondo!”. Dopo qualche anno si incontrano: “Galeotto fu un incontro nel febbraio del 1988 in un’occasione di buon vicinato: andai a casa sua a far gli auguri a quella che sarebbe diventata mia cognata per il suo matrimoni e scaccò la scintilla tra me e Stefano” ricorda Antonella.

“Sin da subito diventammo compagni nella vita e nel lavoro. Grazie ai miei genitori avevo una formazione imprenditoriale, mentre Stefano aveva avuto un modello, suo padre, che gli permise di acquisire le conoscenze di un mestiere antichissimo come quello di fare il pane e averlo imparato da un vero e proprio gigante della panificazione”.

Sul finire degli anni ottanta Stefano coinvolge sua moglie nella gestione dell’attività imprenditoriale dei propri genitori, apportando un primo cambio di visione. Nel 1993 però la famiglia viene travolta dal lutto per la morte del padre di Stefano che causò non pochi cambiamenti. “L’azienda chiude con non poche problematiche e quello credo sia stato il momento in cui il nostro rapporto divenne indivisibile per sempre. Ci stringemmo uno all’altro e unimmo le nostre “diversità” e le nostre forze. Stefano iniziò a dar vita ad una attività tutta sua, mentre io lo supportavo nella parte legale, aziendale e più propriamente imprenditoriale”. Nel 1994 nasce la figlia Gaia, nuova linfa vitale per Antonella: “Da quel momento ho avuto la consapevolezza che ero una donna, ero l’esempio per mia figlia, la spalla del mio compagno e desideravo con tutta me stessa che i miei genitori fossero fieri di me. ”

L’affermarsi di Grande Impero si deve anche a Wanda Camiglieri, mamma di Antonella, che, forte dell’esperienza maturata e del suo spirito creativo, nel 2007 registra il marchio Grande Impero e definisce la nuova visione imprenditoriale che troviamo, tutt’oggi, a fondamento dell’impresa. Antonella Rizzato, nel frattempo, parallelamente al lavoro nell’impresa di famiglia, matura un’esperienza importante in ambito di organizzazione aziendale, portando avanti interessanti studi nel settore della comunicazione e della formazione e, nel 2013, prende le redini del progetto e, in poco tempo, lo guida verso quella grande e affermata realtà che è oggi. “Sfida nella sfida come ho sempre fatto, creare un’azienda nel settore della panificazione artigianale. Un settore assolutamente strutturato e dove una figura femminile alla guida non si immaginava neppure!”.

Porta in azienda idee innovative, come quella di apporre sul pane Grande Impero un bollino di carta che lo distingue da tutti gli altri prodotti, introduce nuove referenze sino ad arrivare – nel 2019 – con ben sette referenze a portafoglio. Nel frattempo, amplia la distribuzione alle regioni Toscana, Marche, Umbria, inaugurando nuovi siti produttivi. Implementa azioni di grande respiro e non può mancare un restyling del logo e tour esperienziale (2016). Affianca grandi eventi italiani, si dota di consulenze specifiche in ambito di comunicazione, oltre ad introdurre professionisti nei ruoli chiave aziendali. I risultati non tardano ad arrivare: dal 2016 al 2019 l’azienda registra ogni anno un incremento medio di volumi pari al 30%. Alla nuova visione data da Antonella Rizzato, si lega armonicamente l’artigianalità manuale di Stefano Fancello, ed è con questo perfetto equilibrio che oggi si realizza una sintesi perfetta tra antichi sapori, ricerca costante e innovazione che, insieme a sacrificio, rispetto ed etica che tutti i collaboratori mettono in ogni fase della produzione, fanno di Grande Impero un “pane vero”, artigianale, inimitabile, il primo pane a

lievitazione naturale con il bollino, di pasta madre, come hanno voluto certificare nel febbraio 2019 le Università di Bolzano e di Bari.

“Quando ascolto la storia di donne che hanno costruito una carriera un’impresa, credo che nessuna fino in fondo possa raccontarsi e mettersi a nudo perché sono momenti talmente intensi che diventano la parte più intima di te. Eppure sarebbe bello ed importante poterlo condividere perché, senza cadere in qualunquismi, ci darebbe una grande mano in quella che ancora oggi è una battaglia che nella società si porta avanti in maniera, a mio avviso, con una voce troppo fioca” spiega la Rizzato

“Ogni giorno trovo il coraggio e la forza di guardare avanti grazie alla passione ed al “desiderio di creare” che mi hanno sempre caratterizzato, ma ancor di più desidero essere un esempio per mia figlia che rappresenta la persona più importante della mia vita”” conclude Antonella.

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