Giovanni Lai e la sua passione per il vino in continuo divenire:Il direttore commerciale di Biondi-Santi racconta la sua storia

Una passione che è un’esperienza in continuo divenire: riassumere in poche parole l’amore per il vino di Giovanni Lai – Direttore commerciale Europa Biondi-Santi e Isole Olena- non è semplice. La sua storia in continuo divenire, infatti, è una continua escalation di passione e voglia di crescere professionalmente.

Il suo percorso è iniziato nel 1964, quando i genitori decisero di aprire una trattoria nel quartiere di Primavalle, a Roma, in cui vendere vini e oli: è qui che Giovanni ha mosso i primi passi nel settore dando supporto all’attività di famiglia. Ma la sua curiosità per questo mondo è iniziata a crescere quando la trattoria si è convertita in una pizzeria al taglio con una piccola offerta di vini in abbinamento.

Nel 1993 ha così deciso di intraprendere un’avventura tutta sua aprendo un pub a Roma, in cui ha unito ad una proposta food di alta qualità ad un’accurata selezione di bevande. Da qui sono ini-ziati i corsi di formazione che lo hanno condotto all’Hilton, prima sede dell’AIS e oggi della FIS. La sua passione è allora esplosa al punto da spingerlo ad abbandonare la facoltà di ingegneria, per iscriversi ad enologia e viticoltura all’Università la Tuscia di Viterbo; a questa prima laurea è se-guita quella in tecnologie alimentari.

Presto, le conoscenze accademiche di Giovanni si sono intersecate con il contatto diretto con i produttori in diversi territori. Grazie ad uno stage a Bordeaux presso Château Rollan de By, ha avuto occasione di toccare con mano la visione produttiva e commerciale francese, restandone per sempre innamorato. Al suo rientro in Italia ha iniziato a lavorare come responsabile commerciale, e la fiammella che si era accesa nel suo cuore è divampata fino a diventare un bellissimo incendio.

Ad oggi, Giovanni non ama essere definito, perché ciò che de-finisce de-limita e, ad una persona come lui – parte di un mondo in costante evoluzione – le definizioni vanno strette. Per descriversi, invece, sceglie un aggettivo: innamorato. Innamorato prima di tutto della realtà che continua ad evolversi, sempre in fermento e in fermentazione, capace di sorprendere anche dopo molti anni.

A sua detta, infatti, il mondo del vino è notevolmente cambiato e, in costante evoluzione per defini-zione, continuerà a cambiare soprattutto nell’aspetto commerciale, ossia nel modo in cui viene di-stribuito e percepito nel mercato. Rispetto all’inizio della sua carriera da commerciale nel 2001, se-condo Lai l’evoluzione è stata significativa. Si è passati da una comunicazione e una commercia-lizzazione basate fondamentalmente sul prodotto – con grande focus sulle tecniche di produzione in vigna e in cantina – ad una distribuzione che verte su fattori esperienziali.

L’esperienza, infatti, è il cuore del vino; l’emozione che vive un appassionato quando apre una bottiglia e la degusta.

Secondo Giovanni questa evoluzione è stata accentuata dalla grande attenzione che il pubblico oggi ripone nel mondo wine; ha contribuito inoltre l’operato di diverse associazioni di sommelier, che attraverso corsi e attività di degustazione hanno creato le condizioni ottimali per conoscere il vino e viverlo appieno. Ad oggi, degustare è un’esperienza organolettica, culturale ed emotiva, e permette al vino, forma di arte liquida, di essere interpretato da tutti, ciascuno con le proprie cono-scenze culturali e background.

Ovviamente, occorre sottolineare lo straordinario lavoro svolto da tutti i manager del settore commerciale e marketing, che attraverso un impegno quotidiano sul campo sono gli ambasciatori della filosofia di produzione di ogni singola azienda vitivinicola. Lai considera il gruppo dei com-merciali italiani uno dei più importanti al mondo, perché grazie al loro impegno, il percepito del vino

italiano a livello globale viaggia a pari passo rispetto alla grande crescita qualitativa a livello produttivo. Oggi, infatti, la qualità della distribuzione del vino italiano è coerente con la qualità del prodotto.

Secondo Giovanni uno dei valori più importanti per un professionista commerciale del settore viti-vinicolo è la voglia di immergersi in una continua crescita personale e professionale, perseguibile tramite la formazione. Ecco perché, nonostante l’agenda fitta e i molti impegni, lui stesso cerca sempre di ritagliare del tempo per conseguire Master e seguire nuovi corsi, di modo da con-tinuare ad accrescere il proprio bagaglio e la sua cassetta degli attrezzi. Crede infatti che questo sia il regalo più grande che un professionista possa farsi, in qualsiasi settore. Inoltre, reputa il lavoro di squadra fondamentale.

In quanto parte di Biondi-Santi e del gruppo EPI, riflette spesso su questo aspetto, sull’importanza di fare parte di una grande famiglia dove ciascuno stimola l’altro e condivide la stessa voglia di va-lorizzare al massimo lo straordinario operato delle aziende che rappresenta.

Come lo stesso dichiara, entrare in Biondi-Santi ha rappresentato la realizzazione di un sogno, tanto che ancora ricorda l’adrenalina con cui cui ha affrontato il colloquio; l’emozione e la gioia di mettere piede in un posto del cuore e l’orgoglio di vedersi assegnata la posizione di direttore com-merciale del gruppo. Inoltre, dato che la visione del gruppo EPI sposa perfettamente l’entusiasmo che vive come wine lover, è ormai ad un punto in cui passione e lavoro non sono due mondi sepa-rati, ma un’entità unica. Se potesse usare una similitudine, dice, si definirebbe come un tifoso che ha la splendida occasione di giocare nella sua squadra del cuore.

Per queste ragioni, sente di poter affermare che sta già vivendo il futuro. Essere parte di un gruppo in forte espansione che include grandi aziende come Piper Heidsieck, Charles Heidsieck, Château La Verrerie, Tardieu Laurent, e più recentemente, Isole e Olena, ha ampliato i suoi oriz-zonti di competenza dall’Italia all’Europa. Ecco perché non c’è altro posto in cui vorrebbe es-sere.

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