Filomena Albano: quattro anni alla direzione dell’AGIA (autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza)

Se volessimo ragionare freddamente senza lasciarci coinvolgere da nessuna emozione potremmo affermare che i bambini e gli adolescenti vanno protetti e salvaguardati in quanto rappresentano la nostra garanzia del futuro. La loro crescita sana ed equilibrata è la sicurezza di mantenere un continuum generazionale e di trasmettere i valori e le peculiarità del genere umano in ogni differente tradizione ed evoluzione sociale.

Ma i bambini sono molto di più. Definirli “futuro” seppur corretto, è molto limitante perché la verità è che i bambini sono e rappresentano prima di ogni cosa il nostro presente.

La cura, l’attenzione e gli sforzi che poniamo in essere per fare in modo che i diritti dei più piccoli abbiano la possibilità di essere ascoltati e garantiti è lo specchio di ciò che è il nostro tessuto sociale nel presente.

Nel 2011, in Italia, è stata istituita l’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza (Agia) che ha come compito quello di promuovere e verificare in Italia la piena attuazione dei diritti dei minorenni previsti dalla Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza del 1989, che sancisce che tutti i bambini hanno diritto alla sopravvivenza, allo sviluppo, alla protezione e alla partecipazione.

Dal 28 aprile 2016 all’11 ottobre 2020 ne è stata titolare Filomena Albano, magistrato dal 1997 e giudice della prima sezione civile del Tribunale ordinario di Roma.

Essendo una struttura giovane dell’ordinamento italiano la dott.ssa Albano si è trovata a dover far fronte a innumerevoli difficoltà proprio per fare in modo che questo organismo potesse attuare le proprie linee guida efficacemente e in piena sinergia con il governo e le istituzioni internazionali.

L’Agia durante i quattro anni sotto la guida della dott.ssa Albano ha elaborato e formato la propria struttura ponendo le basi per quella che è diventata, e ancora di più dovrà diventare, il punto centrale per la protezione e la realizzazione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia.

Tutto pensato e valutato nei più piccoli dettagli. Nulla lasciato al caso: dall’uso di un linguaggio che abbia già in sé il concetto principe del rispetto dei i più giovani fino ai diversi campi d’azione che necessitano non solo di un monitoraggio costante ma spesso anche di iniziative precise e puntuali per ottenere risultati che, seppure non definitivi, tendono a conquistare importanti passi avanti.

Per cui, ad esempio, i “minori” vengono definiti persone di minore età, il “garante” diviene autorità. Sono evoluzioni del linguaggio volte a chiarire che i diritti dei cittadini nell’età dello sviluppo sono fondamentali e importanti e non possono essere considerati in maniera superficiale.

La dott.ssa Albano ha compiuto un enorme lavoro non solo per studiare in maniera approfondita i vari ambiti, per esempio famiglia, scuola, etc., in cui si necessita la sicurezza della garanzia del rispetto dei diritti quali la salute, l’inclusione, la protezione, ma anche per fare in modo che l’Agia potesse diventare una struttura di raccordo sia tra le istituzioni italiane e internazionali, ma ancora di più tra l’Autorità centrale e le realtà territoriali, che poi sono quelle che concretamente rimandano l’effettivo polso della situazione contingente.

Lavoro non facile perché al di là delle situazioni c’erano sguardi a volte spaventati a volte incuriositi, sorrisi troppo spesso spezzati, domande a cui era difficile riuscire a dare una risposta.

Un impegno continuo e costante visti gli innumerevoli campi di intervento che non si limitano alle quotidiane situazioni che possono necessitare dell’intervento dell’Agia, ma anche ai pericoli della rete, al cyberbullismo, a questi nuovi e insidiosi modi di violazione dell’infanzia e del suo naturale sviluppo sia intellettivo, sia emotivo.

Campi d’azione che con il problema della pandemia di Corona Virus sono diventati ancora più importanti visto che la mancanza di socializzazione può non soltanto interferire con un sano sviluppo dell’individuo ma anche rischiare, appunto, quelle trappole virtuali che vengono poste in essere proprio per rubare ai più giovani la loro possibilità di un futuro equilibrato.

La relazione presentata dalla dott.ssa Albano al Parlamento italiano a chiusura della sua esperienza, dopo aver ampliamente presentato i primi soddisfacenti risultati dell’attività dell’Agia, pone proprio l’accento sulla necessità che tale struttura possa essere rafforzata e implementata sia con un organico più ampio sia con la sicurezza della struttura stessa che per funzionare al meglio ha bisogno di funzionari e personale che vi lavorino stabilmente in modo che l’esperienza acquista non vada sprecata.

Quattro anni possono sembrare lunghi ma per la dott.ssa Albano sappiamo che sono volati e anche se faticosi le hanno permesso di raggiungere dei risultati che potevano sembrare quasi delle chimere. E nonostante questo ancora moltissimo resta da fare.

“Dopo la fase acuta dell’emergenza, non dobbiamo perdere l’occasione per rovesciare la prospettiva, puntando sui diritti e ponendo al centro le persone di minore età. Gli interventi dell’Autorità nel periodo Covid, anche quando inascoltati, hanno contribuito a creare il terreno culturale affinché i diritti dei bambini e dei ragazzi fossero presi in adeguata considerazione. È arrivato il momento di tenere conto di quanto questi ultimi mesi sono costati ai bambini e agli adolescenti in termini di compressione dei diritti, in particolare del diritto al gioco, alle relazioni, all’istruzione, allo sport, alle attività ricreative.”

Quattro anni di cui non ci si spoglia come di un vestito già usato, ma che rimangono addosso lasciando segni indelebili e mantenendo per vivi nella mente e nel cuore tutti gli incontri e i piccoli sorrisi fiduciosi che AGIA non permetterà che si spengano.

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