Il mondo non è stato creato una volta, ma tutte le volte che è sopravvenuto un artista originale (Marcel Proust).
L’arte ha mille sfaccettature, e sa declinarsi in tante modalità, esprimendo sempre di sé la parte più profonda, tesa ad arrivare, diretta e senza filtri, a chiunque sappia apprezzarla e sappia dargli il giusto peso e valore. E Carlo Bach, artista, sa bene cosa l’arte rappresenti, impegnato fino all’età di 30 anni ad esporre le sue opere in mostre ed eventi culturali di vario genere, e poi passato a tutt’altro, accettando di dare all’arte quella diversa declinazione di cui parlavamo sopra. Una proposta, una scelta e quel cambiamento repentino, che lascia intravedere nuove sfide e nuove potenzialità. Tra i collezionisti delle opere di Bach, c’era all’epoca anche Andrea Illy, l’attuale presidente di illycaffè, il quale seguendo una sua intuizione di marketing, propose a Carlo di seguire e realizzare il progetto artistico dell’azienda. Una rivoluzionaria e del tutto innovativa modalità di fare arte, per Bach, che senza esitare, stimolato dal nuovo ambito nel quale muoversi e creare, accettò la proposta, entrando a far parte dell’azienda nel 1999 e diventandone nel 2005 direttore artistico. L’intero progetto nasce dalle tazzine da collezione, realizzate da artisti ogni volta differenti, e tese a far entrare nei bar e nelle case degli “oggetti d’artista”.
La parte artistica, è il terzo dei pilastri sui quali si fonda l’azienda illycaffè, che in primo luogo ha ricercato, la qualità del prodotto, una qualità che nel tempo si è voluta arricchire anche delle procedure di sostenibilità per realizzare il caffè, sia sotto l’aspetto ambientale che sotto quello sociale. Ed il terzo pilastro, il bello artistico, viene espresso attraverso la ricercata e famosa illy Art Collection, che da anni, precisamente 30 nel 2022, incanta con le sue riproduzioni.
Ci racconta Bach che a disegnare la prima tazzina di caffè d’autore, fu Matteo Thun. Un’idea che non voleva solo produrre una tazzina illy, ma voleva rendere quell’oggetto bello in senso artistico, e fu così che si avviò il progetto della decorazione delle stesse. Una linea direttiva seguita con grande impegno e cura da Carlo, che nel corso del tempo ha preso contatti con i diversi realizzatori, mettendo insieme il lato artistico, con quello di marketing, in un sinergico e proficuo scambio di idee. Bach attraverso questo progetto ha cercato di rendere democratica l’arte, cioè di portarla in tutte le case e i bar, per farla conoscere e apprezzare in una modalità davvero inusuale. Un’arte a tutto tondo, che non esclude aprioristicamente nessuna corrente o singolo artista. E Bach ha veramente lavorato con un’infinità di artisti, come Michelangelo Pistoletto, ad esempio, che considera un maestro, anche sotto l’aspetto filosofico, o con Yoko Ono, con il quale ha realizzato la collezione 2015, che è anche un progetto culturale che si apre con la scritta: “This cup will never be broken as it will be under your protection” (“Questa tazzina resterà intatta finché sarà sotto la tua protezione”). Le tazzine, ci racconta Carlo, sono state da Yoko tutte rotte e poi riparate con l’oro, secondo la tecnica antica giapponese, e su ognuna è stato scritto “mended in 2015”. Una collezione d’impatto che ha voluto trasmettere il messaggio della fragilità, e di come noi possiamo ognuno esserne responsabili, attraverso un’attenta cura.
La collezione, invece, 2023, ha visto la collaborazione di Bach con Judy Chicago poliedrica artista americana e pioniera del Femminist Art Movement. Una scelta, ci spiega Carlo, che si è
voluta far ricadere su un’artista che da sessant’anni si occupa di temi inerenti la giustizia sociale e l’ambiente, combattendo da sempre una personale battaglia per la parità nel mondo dell’arte per le donne e per gli artisti emarginati. Importanti temi questi, che oggi in particolar modo, devono essere portati sempre più alla ribalta e non ignorati. Ed è per queste motivazioni, che sulle tazzine sono state raffigurate figure femminili di rilevanza storica appartenenti a epoche differenti come la regina di Francia Maria Antonietta, Madame de Staël, romanziera, filosofa e saggista politica, la scrittrice femminista George Sand e la scrittrice Virginia Woolf.