Professore universitario in pensione (è stato Docente all’Università La Sapienza e all’Università di Tor Vergata sempre a Roma) ha all’attivo diverse pubblicazioni e la passione per la politica. Funzionario del Garante della Privacy, presidente del 1° Comitato Regionale per le Comunicazioni (Corecom) della Regione Lazio (2002-07) e giornalista pubblicista, il Prof, Gallippi si è sempre dimostrato attento allo studio di eventi e personaggi di rilievo nazionale e internazionale.
Questa è la prima biografia completa del Presidente Sergio Mattarella e presenta un’analisi dei suoi interventi raggruppati per aree tematiche (pandemia, Ebrei e profughi istriani, disabilità, mafia, rapporti con Papa Francesco, richieste di giustizia per Giulio Regeni, mondo femminile, Dante, media, mondo dello spettacolo).
Incontriamo il Professor Gallippi per approfondire le tematiche presenti nel suo libro
Professore è rimasto sorpreso che Mattarella abbia accettato un secondo mandato? Aveva detto tante volte che voleva andare in pensione
“Sono stato sorpreso che lo abbiano rieletto, ma non che abbia accettato. Nonostante avesse più volte fatto presente di avere progetti di vita diversi una volta che i rappresentanti dei gruppi parlamentari e i delegati delle regioni gli hanno chiesto, in maniera quasi unanime, questo sacrificio, lui ha accettato, per spirito di servizio. Spirito di servizio che ha sempre dimostrato fino da quando, nel 1983, accettò anche a rischio della vita la nomina a responsabile del suo partito in Sicilia, per contrastare le infiltrazioni della mafia all’interno delle istituzioni e del partito stesso. Penso che il secondo mandato di Mattarella sarà caratterizzato dagli stessi elementi che hanno fatto apprezzare il primo, e ciò per una coerenza di comportamenti costantemente dimostrata nei 40 anni della sua presenza nella storia italiana. Quindi: fedeltà alla lettera e allo spirito della Costituzione, completa assenza di motivazioni personali nella esecuzione delle sue scelte, convinta adesione alla politica occidentale dell’Italia, pur senza far mancare le proprie perplessità di fronte agli egoismi dei partner europei e ruolo attivo, anche se poco appariscente, nella politica internazionale, soprattutto nel drammatico momento attuale.”.
Sa quali fossero i suoi programmi per la pensione?
“Sicuramente pensava di dedicarsi ai suoi sei nipoti, alle letture preferite e all’ascolto della musica classica, di cui è un grande appassionato visto che aveva preso in affitto una casa a Roma, vicino a quella della figlia, dove aveva traslocato non solo il contenuto dei suoi uffici di Presidente, ma anche quelli della sua casa di Palermo”.
Perché pensa che sia stato rieletto?
“È stato rieletto perché era l’unica persona in grado di guidare da arbitro la difficile situazione politica italiana”.
All’estero si meravigliano per l’età, visto che ha 80 anni. È in buona salute e sarà in grado di portare avanti il suo mandato fino a 87 anni?
“Prima della rielezione di Mattarella abbiamo avuto 12 presidenti della Repubblica. La loro età media era 79 anni.
Quindi l’età di Mattarella, quando ha giurato il 3 febbraio 2022, era praticamente nella media. Mattarella si è dichiarato più volte “vecchio”, ma mai “stanco”, come avrebbe detto se avesse problemi di salute, che invece non ha”.
Alcuni ipotizzano che possa dimettersi l’anno prossimo, in modo che Draghi possa succedergli. Secondo lei è probabile? Pensa che ci sia stato un qualche patto tra i due?
“Mattarella per il suo carattere e per il senso dello Stato non avrebbe mai accettato un mandato a termine”.
Pensa che Mattarella volesse che Draghi prendesse il suo posto? Se sì, perché?
“Penso che Mattarella, non volendo un mandato bis, considerasse Draghi come il suo successore più adatto”.
Come sarà il suo settennato?
“Sicuramente la seconda presidenza di Mattarella manterrà i caratteri fondamentali della prima: scrupolosa aderenza ai principi della nostra Costituzione, ruolo di arbitro che non cerca mai di indirizzare il gioco secondo i suoi disegni, forte sintonia con il sentire dei suoi “concittadini”, che gli hanno tributato un consenso crescente con il passare del tempo”.
Il fratello Piersanti è stato ucciso dalla mafia. Come questo evento ha modificato la sua visione del mondo e la sua relazione con la politica?
“La tragica uccisione di Piersanti Mattarella per opera della mafia, l’8 gennaio 1980, determinò una svolta radicale nella vita del fratello. A soli 28 anni era già professore universitario di Diritto parlamentare, e aveva di fronte la prospettiva di una brillante carriera accademica. Alla morte del fratello intraprese il suo impegno nella politica attiva e aderì alla corrente del cattolicesimo democratico che si rifaceva al pensiero di Luigi Sturzo, Alcide De Gasperi e Aldo Moro, e si ispirava agli scritti di Jacques Maritain e Primo Mazzolari”.
La nostra politica è molto rissosa. Come descriverebbe Mattarella in questo contesto? È una persona che segue le regole, un uomo delle istituzioni?
“In Italia i poteri del presidente della Repubblica sono limitati, dalla Costituzione e dalla prassi. Per esempio, secondo la Costituzione egli può sciogliere anticipatamente le Camere “sentiti i loro presidenti”, rinviare una legge al Parlamento una sola volta, dopo di che la deve firmare e nominare i ministri “sentito il presidente del Consiglio”.
Mattarella ha dimostrato finora di non avere mai forzato la mano per aumentare questi poteri.
Quando però ha constatato che era impossibile nominare un presidente che ottenesse la necessaria maggioranza, ha scelto lui il presidente del Consiglio, appunto Draghi, con la condizione che il suo governo non fosse “politico”.
Ci parli della biografia che ha scritto
“L’idea mi è nata all’inizio del 2021, constatando che non esistevano biografie complete di Mattarella, ma solo qualche resoconto di periodi limitati della sua vita. Anche i libri di storia generale dedicavano al Presidente solo poche righe, e sempre a proposito degli stessi episodi: uccisione del fratello Piersanti per mano della mafia, legge elettorale Mattarellum, elezione alla Consulta e poco altro. Evidentemente ci dovevano essere altri elementi che giustificassero la sua elezione del 2015, con 665 voti. Così mi sono messo alla ricerca, un po’ come un investigatore, e ho trovato tanti elementi interessanti che mi è sembrato giusto condividere con il maggior numero possibile di persone, appunto il libro.
Dopo un excursus cronologico che descrive in dettaglio la sua attività di uomo di partito, deputato e ministro, dalla IX legislatura alla XV, quindi nella Prima e nella Seconda Repubblica, fino agli incarichi di giudice amministrativo, membro della Consulta (dove contribuì allo smantellamento del Porcellum) e all’elezione al Quirinale, il libro analizza la figura del Presidente Mattarella a partire dai suoi atti pubblici.
Il libro è interessante per i lettori di oggi ma anche utile, per la sua ricca documentazione (oltre 900 entrate nell’Indice dei nomi), agli storici di domani. Esso permetterà ai tanti italiani che si sono riconosciuti nel lungo applauso tributato a Mattarella alla Scala di motivare con dati oggettivi la simpatia istintiva che provano per Mattarella. Agli altri fornirà forse motivi per ricredersi.
Fonti principali sono stati gli archivi storici di Parlamento e Corte Costituzionale, gli atti parlamentari, il sito web del Quirinale, i giornali dal 1941 a oggi e alcuni libri indicati nella Bibliografia e nelle oltre 200 note a pie’ di pagina. Un contributo prezioso è venuto da fonti vicine al Presidente, che hanno segnalato inesattezze nelle bozze e fornito particolari inediti.”
Come definisce l’accoglienza avuta dal libro?
La biografia del Presidente ha già quasi esaurito le duemila copie in cui è stata stampata. Visto l’interesse che suscitano le biografie mi farebbe piacere completare con un altro libro la trilogia di profili di personaggi illustri che ho iniziato facendo conoscere la figura di Federico Faggin, l’inventore italiano del microprocessore, e proseguita appunto con il ritratto di Mattarella. La positiva accoglienza che hanno ricevuto questi due libri dimostra che c’è un certo interesse a conoscere la vita e le imprese di quelli che una volta si sarebbero chiamati modelli da imitare, e che purtroppo diventano sempre più rari con il passare del tempo.”
Grazie Prof. Gallippi. Lo leggeremo con attenzione.