UN TEATRO IN MEZZO AI CAMPI Inaugurazione del Teatro delle Ariette

Durante i suoi 17 anni di vita come edificio rurale il Deposito degli Attrezzi ha ospitato

tanti artisti, uomini, donne. Continuerà a farlo, speriamo, per sempre.

Come per sempre, speriamo, attorno ci gireranno cinghiali, caprioli, volpi, lupi

e ci cresceranno alberi, erba, frumento e fiori.

Per il momento aspettiamo voi a braccia aperte, come se fossimo amici da sempre.

Teatro delle Ariette

Sabato 8 aprile il Deposito Attrezzi delle Ariette diventerà ufficialmente un teatro. Prenderà il nome del luogo che lo accoglie e della compagnia che lo abita: si chiamerà Teatro delle Ariette. Un teatro in mezzo ai campi, per sancire un patto tra l’uomo e la natura.

Inaugurato per la prima volta l’8 aprile del 2000 con lo spettacolo di Armando Punzo e Nicola Rignanese “Teatro no”, il Deposito Attrezzi non nasce come un vecchio edificio ristrutturato ma è stato immaginato delle Ariette a partire dalla disponibilità di una superficie edificabile in proporzione alla superficie della loro azienda agricola. Non potendo chiedere di costruire un teatro, doveva per forza essere un edificio rurale. Così, nello spirito del Teatro nelle Case, è stato presentato il progetto per la realizzazione di un deposito attrezzi, da usare per farci teatro come già avevano usato la casa, il fienile e i campi. I lavori iniziarono il 28 giugno del 1999: prima le fondamenta poi i muri, il tetto, l’intonaco. Tutto costruito con le mani di Paola Berselli, Stefano Pasquini e Maurizio Ferraresi. La costruzione è stata completamente autofinanziata, usando i risparmi che Paola e Stefano avevano fatto in dieci anni di attività agricola e agrituristica, coltivando la terra delle Ariette, trasformando in cibo il grano, i pomodori, le patate, servendoli ai clienti.

Nel 2010 è stato ampliato dotandolo di foyer con servizi igienici e spazio tecnico. Fino a pochi giorni fa è stato riscaldato con stufe a legna.

Nell’estate 2016 Paola e Stefano hanno presentato al Comune di Valsamoggia la domanda di cambio di destinazione d’uso del Deposito da edificio rurale a spazio per spettacoli e attività culturali. Poi, hanno finanziato tutti i lavori di adeguamento tra cui l’installazione di un impianto di riscaldamento a pompe di calore elettriche.

E così il Deposito Attrezzi (Via Rio Marzatore 2781, Castello di Serravalle Valsamoggia, Bologna) diventa un teatro in mezzo ai campi che sabato 8 aprile viene inaugurato alla presenza di tanti artisti con i quali le Ariette hanno condiviso il proprio percorso artistico.

Alle ore 11 Marco Martinelli legge “Farsi luogo. Varco al teatro in 101 movimenti” (ed. Cue Press 2015), piccolo libro di poco meno di cinquanta pagine con cui il regista, drammaturgo e fondatore del Teatro delle Albe, dà un’altra grande prova del suo talento di oratore civile. Per Marco Martinelli il concetto di “farsi luogo” rovescia la barbarie uniformante della società dei “non-luoghi”: è un concetto-strumento di lavoro, viene da lontano e torna a più riprese nell’illustrazione della sua arte di drammaturgo e regista, per un teatro che trovi il

proprio senso anche, ma non solo, nella creazione di comunità. Non un manuale di teatro, ma una mappa etica e estetica per la prassi scenica, il rinviare tutto al fuoco primario che fa ardere l’attore-artista. Nei suoi “101 movimenti”, Martinelli, senza mezzi termini e spesso travalicando i toni dell’invettiva, dice chiaramente di certe spiacevoli situazioni attuali, pungola i giovani, torna su alcuni suoi concetti-base, non si risparmia una feroce tirata verso “il regista famoso”. Dedica poi tutta la seconda parte del libro a ricordare tutti gli elementi fondamentali del “farsi luogo”: dagli amati attori, al pubblico e ai critici, dai datori luci ai tecnici, dai costumisti alle maschere, dagli attrezzisti agli organizzatori. Una lettura che si incastona tra cuore e cervello e che restituisce una figura sempre più rara ai nostri giorni, quella di un maestro.

Alle ore 14 si svolgerà “Walkabout – Camminata Sul Tetto del Mondo”, esplorazione partecipata con sistemi whisper-radio, a cura di Carlo Infante di “Urban Experience”.

Walkabout significa “cammina in giro”: è un format di performing media in cui conversazioni peripatetiche si combinano con trasmissioni radiofoniche nomadi, per un’esplorazione partecipata. Un’azione di resilienza che trova in questa frase una sua esplicitazione: “Viaggiamo dentro noi stessi quando ci ritroviamo in luoghi che ci ricordano cosa cerchiamo”.

Alle ore 15.30 sarà proiettato il film “Parliamo d’amore? (in Valsamoggia)” di Stefano Massari e Stefano Pasquini (60’ Italia, 2016, produzione Teatro delle Ariette), che vede protagonisti i ragazzi del Collettivo La Notte e gli spettatori incontrati lungo il percorso di ‘Territori da cucire 2016’, progetto di teatro e cinema per il territorio della Valsamoggia che il Teatro delle Ariette porta avanti dal 1997.

Alle ore 17 Enrico Falaschi, Massimo Marino, Stefano Vaja, Stefano Pasquini presentano il libro “TEATRO DELLE ARIETTE. La vita attorno a un tavolo” a cura di Massimo Marino (ed. Titivillus 2017). Il libro racconta il Teatro delle Ariette, di una piccola comunità che non ha mai abbandonato l’idea che rappresentare spettacoli voglia dire incontrare altri intorno a storie, preferibilmente vere, piene di vita, perché così sono più credibili, e che fare teatro debba essere anche una forma moderna del convivio. Perché attorno a un tavolo non si consuma solo un pasto: si scambiano esperienze, gioie, dolori. Il libro ne segue i faticosi inizi, il successo italiano ed europeo di Teatro da mangiare? e degli altri spettacoli, i laboratori, gli incontri, il teatro nelle case… Una storia narrata attraverso diari, lettere, testi teatrali composti dal 2000 a oggi, con i racconti di ciò che è avvenuto oltre le parole, dietro le parole, attorno a un tavolo, a tavoli diversi, tra necessità dell’incontro e inquietudine, tra voglia di vivere e lutti, in una vicenda che inizia da quel 1989 che ha sgretolato certezze e avviato nuovi cammini.

Alle ore 18.30 Francis Peduzzi, direttore dal 1991 di Le Channel, Scène Nationale di Calais (Francia) in “Il fiume va. L’idea di un teatro” parlerà della sua esperienza di direttore e della sua idea di teatro pubblico.

<<Venticinque anni trascorsi nel medesimo luogo – scrive Peduzzi – a sviluppare una struttura partita dal nulla. Al mio arrivo, la situazione si riassumeva così: quaranta metri quadrati al limite dell’insalubrità come ufficio, nessuna sede di gestione propria, una città che ci considerava come un’associazione straniera. Oggi, dopo un lavoro incessante, apprezzato e sostenuto dalla popolazione, abbiamo trovato sede nel vecchio mattatoio della città di Calais, oltre quattordici mila metri quadrati di cui abbiamo progettato, immaginato e realizzato la trasformazione in un luogo di vita artistica. Venticinque anni di indefesso lavoro, in una città disastrata, in balia di tutti i problemi sociali del tempo>>.

Alle ore 20 sarà ospite Daniele Ruscigno, sindaco di Valsamoggia.

Alle ore 20.30 Armando Punzo, regista, attore, direttore di Carte Blanche / Compagnia della Fortezza, presenta “Come se il mondo dovesse cominciare solo ora. L’utopia comune”.

Dai Pescecani a Pinocchio, da Hamlice a Mercuzio, da Santo Genet a Dopo la Tempesta, le drammaturgie degli spettacoli della Fortezza sono crogiuoli di coraggio e insurrezione, negazione e rivoluzione, distruzione e reinvenzione. Attraverso una drammaturgia del tutto inedita in cui si intersecano pagine, frammenti e monologhi storici

innervati di questo spirito utopico e le straordinarie musiche di scena scritte ed eseguite dal vivo da Andrea Salvadori, Armando Punzo, presenta una emozionante antologia dei suoi versi da poeta guerriero introdotta e commentata da Rossella Menna. La stessa tensione utopica, declinata secondo forme e modi del tutto originali eppure straordinariamente vicini, anima il Teatro delle Ariette, con cui Armando Punzo intrattiene un rapporto di affinità elettiva fin dagli esordi teatrali della compagnia. La serata offrirà l’occasione di intrecciare in alcuni momenti temi e ricordi che fondono la storia delle due esperienze artistiche nel segno dell’utopia comune che ne ha generato e ne rinnova anno dopo anno l’incontro.

Accompagneranno la giornata Giuliano Scabia poeta, drammaturgo, regista, e “Les grandes Carrioles” cucina di strada con i cuochi di Les Grandes Tables, Cuisine du quotidien et de l’extraordinaire de La Friche La Belle de Mai di Marsiglia.

Ma anche le specialità del Forno Garagnani di Bazzano, il vino di Corte d’Aibo di Monteveglio, la birra di Fermenti Sociali di Savigno e naturalmente la mortadella del babbo Ennio Pasquini.

L’ingresso è gratuito.

Contatti

Teatro delle Ariette

Via Rio Marzatore 2781 – località Castello di Serravalle

40053 Valsamoggia (BO)

Tel e fax +39.051.6704373 info@teatrodelleariette.it – www.teatrodelleariette.it

fb: Teatro delle Ariette

Ufficio Stampa

Raffaella Ilari

mob. +39.333.4301603 email raffaella.ilari@gmail.com

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