Tre appuntamenti curati dal Teatro delle Ariette al Teatro Cantelli di Vignola alla terza edizione di Mente Locale 2016 – Visioni sul territorio

Nell’ambito della terza edizione di Mente Locale 2016 – Visioni sul territorio, festival di documentari, incontri e musica, che si svolge a Vignola dal 15 al 20 novembre, con eventi speciali a Bologna, Casalecchio di Reno e Castelvetro di Modena, promosso dall’Associazione Carta Bianca e Teatro delle Ariette, la compagnia bolognese cura i seguenti appuntamenti al Teatro Cantelli di Vignola (tutti ad ingresso gratuito).vvv

Martedì 15 novembre (ore 21,00) LA CITTÀ IN RIVOLTA – Il teatro di Armando Punzo: un’Utopia che irrompe in carcere, teatri, piazze e luoghi inconsueti: incontro con Armando Punzo che racconterà il lavoro con i detenuti-attori della Compagnia della Fortezza di Volterra e presenterà i due documentari Mi interessa Don Chisciotte di Lavinia Baroni (46′, Italia, 2008) e Mercuzio non vuole morire – versione open space di Stefano Vaja (15′, Italia, 2012). La visione, commentata dallo stesso Armando Punzo, di due film molto diversi ma speculari, costituisce un’occasione unica per mettere a fuoco per la prima volta, in una visione davvero prismatica, un metodo creativo e registico tra i più originali del teatro contemporaneo.

L’idea di partenza è sempre un progetto di rivolta radicale e inattuale: trasfigurare spazi e persone, immaginare ciò che possono diventare al di là di ciò che concretamente sono, aprire fenditure nell’essere, confidare nella modificabilità di ogni cosa, rovesciare, rimettere in gioco, riscrivere, negli anni dell’immobilismo e della sfiducia. Se il carcere ha rappresentato per quasi tre decenni il laboratorio all’avanguardia in cui mettere alla prova concretamente l’utopia della più impensabile libertà attraverso la ricerca artistica con gli attori della Compagnia della Fortezza, le città e i suoi spazi cosiddetti liberi con le migliaia di persone di ogni età coinvolte di progetto in progetto, sono diventati la sfida successiva, un carcere-mondo infinitamente più grande da mettere in crisi.

Alla proiezione del documentario Mi interessa Don Chisciotte di Lavinia Baroni, realizzato all’interno del carcere di Volterra tra gennaio 2007 e aprile 2008, che fa emergere attraverso riprese di discussioni, prove, improvvisazioni e interviste il metodo di ricerca e composizione drammatica e attoriale della Fortezza, segue Mercuzio non vuole morire open space di Stefano Vaja, fotografo ufficiale della Compagnia da vent’anni, che ricostruisce le tappe salienti del progetto Mercuzio dai primi esperimenti agli eventi di piazza.

Giovedì 17 novembre (ore 21,00) sarà presentato Il Teatro delle Albe, da Ravenna al Senegal Ubu buur di Alessandro Renda (60′, Italia, 2008), documentario che racconta la genesi della versione senegalese di Ubu re del Teatro delle Albe. Attore del Teatro delle Albe, Alessandro Renda ha partecipato, come guida e videomaker, al processo creativo che la compagnia ha compiuto da Ravenna al Senegal, da Napoli a Chicago, intorno alla figura di Ubu re di Alfred Jarry. Attraverso le interviste radio di Mandiaye N’Diaye, storico attore della compagnia di Ravenna, si sviluppa l’intero arco delle vicende di Ubu, maschera simbolo nel teatro del ‘900 di un potere universalmente stupido e violento. I momenti di prova e quelli dello spettacolo si mescolano alle immagini della savana e del Senegal, restituendo l’esperienza vissuta dalla compagnia nel villaggio di Diol Kadd, dove l’acqua la si prende dal

pozzo, l’elettricità non c’è, ma Dioniso, il dio del teatro, si mostra nella sua esuberante energia. L’energia vibrante e adrenalinica degli adolescenti romagnoli ha qui lasciato il posto alla forza arcaica dei “palotini” senegalesi: così sono chiamati i soldati di Padre Ubu, protagonista della vicenda che Jarry scrisse sulla falsariga del Macbeth.

Domenica 20 novembre (ore 19,30) il Teatro delle Ariette presenta PARLIAMO D’AMORE in treno, un progetto video documentario di Paola Berselli, Stefano Pasquini e Stefano Massari, conversazioni e interviste Paola Berselli e Stefano Pasquini, immagini, fotografia e montaggio Stefano Massari.

Tra l’8 e l’11 novembre sono state realizzate le riprese sulla linea Casalecchio di Reno – Vignola, sulla direttrice che lega le province di Bologna e Modena, con i viaggiatori che ogni giorno percorrono questo tragitto. Giovani, studenti, lavoratori e pendolari galleggiano nel tempo sospeso del viaggio che li separa dalla loro destinazione, su un piccolo treno locale tra Casalecchio di Reno e Vignola. Fuori dal finestrino vedono campi, capannoni e strade in costruzione. Parlano d’amore, tra una stazione e l’altra, prima della scuola o del lavoro, oppure mentre tornano a casa. Parlano d’amore perché l’amore esiste, ma nessuno sa cos’è.

Da molto tempo, per la precisione dal 2002 – scrive il Teatro delle Ariette – collaboriamo con Stefano Massari, intrecciamo il nostro lavoro di teatranti con il suo di videomaker e di poeta. Da questo intreccio sono nate diverse opere che potremmo chiamare film, video o documentari. Ma queste definizioni sono imprecise. Crediamo che sia più pertinente chiamarle “incursioni nella realtà”. Le nostre opere non hanno una sceneggiatura prestabilita e nemmeno un brogliaccio preordinato. In principio c’è un luogo da esplorare. Noi partiamo armati soltanto di una domanda e una telecamera e ci lasciamo trasportare dal flusso della realtà, degli incontri, della vita e del caso. Questa volta il luogo è la linea ferroviaria Bologna – Vignola. E la domanda è: “Parliamo d’amore?”.

Informazioni www.festivalmentelocale.it – www.teatrodelleariette.it info@festivalmentelocale.it

mob. +39.366.2659024

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