Il teatro che non c’era “Ho bisogno di sentimenti”

Teatro Studio Keiros

                 Direzione artistica Sabine Frantellizzi                      

 

è lieto di presentare i prossimi appuntamenti del

Festival

Il teatro che non c’era

“Ho bisogno di sentimenti”

direzione artistica Stefano Maria Palmitessa

Il festival è dedicato al ricordo di Daniele Valmaggi

 

 

Gli appuntamenti del Festival IL TEATRO CHE NON C’ERA – HO BISOGNO DI SENTIMENTI proseguono il 18 – 19 e 20 ottobre: un fine settimana festivaliero che prevede tre spettacoli diversi: venerdì 18 (ore 21) IL PIÙ LUNGO GIORNO. DINO CAMPANA di Monica Giovinazzi; sabato 19 (ore 21) CAOS DI DONNA di Salvo Miraglia e domenica 20 (ore 18) A PIEDE LIBERO di Laura Kibel.

 

venerdì 18 ottobre alle 21

IL PIÙ LUNGO GIORNO.

Dino Campana

Performance e installazione

Monica Giovinazzi

 

 

 

 

Il 18 ottobre andrà in scena IL PIÙ LUNGO GIORNO. DINO CAMPANA, performance e installazione di Monica Giovinazzi, regista, autrice e performer attiva tra l’Italia e Vienna. Produzione RaabeTeatro.

Lo spettacolo ruota attorno alla poesia di Dino Campana, il folle e visionario autore dei ‘Canti Orfici’, e si avvale di una particolare scenografia formata da una installazione creata dalla stessa regista.

 

Note di Regia

 

È una performance per sola voce e scarni movimenti essenziali e un libricino nelle tasche, a volte torturato tra le mani, perché “io sono il libro”dice Campana. E noi – pubblico e performer – vita e scrittura e sovrascrittura e sogno insieme proveremo a seguire o intuire. E sempre trattenendo il fiato per non far rumore. Perché la drammaturgia è intessuta tra le rime del poeta e le tracce del suo camminare la vita. Su e giù per valli montane e lacustri a caccia dei profili e delle figurette dietro i vetri gialloambrati o guardando una vecchia città, rossa di mura e turrita, arsa su la pianura sterminata nell’Agosto torrido, con il lontano refrigerio di colline verdi e molli sullo sfondo.

 

Dino Campana e le sue parole che nominano il mondo. E nominandolo lo conoscono.

 

La performance è arricchita da una installazione mobile che facilita l’immersione nell’atmosfera poetica. Costruisco sempre le mie scenografie o gli oggetti che abitano la performance. Per Dino Campana ho creato una grande carta geografica con le tappe del percorso del poeta ramingo, e piccole finestrelle in rame e pittura che mostrano le donne dei suoi allucinati incontri o solo sfioramenti di un istante.

 

Il più lungo giorno fa parte del più ampio progetto Poesia come pane, leggere, tradurre, comprendere la poesia – progetto già attivo da diversi anni in teatri, scuole, librerie ed altri spazi in Italia e all’estero – in lingua italiana e in altre lingue

 

Monica Giovinazzi

 

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