Il 16 gennaio alle 20.45 il reading musicale “Bonè Bonè”, echi e idiomi dal profondo sud dell’Europa Mediterranea.
Salvador è un bambino incuriosito e spesso trasportato dai suoni urbani e da quelli della natura, trovando ogni occasione buona per soffermarsi ad ascoltare il suono circolare e poco dinamico del canale che scorre nella vallata o le sonorità delle “vanniate” dei venditori ambulanti. “Bonè Bonè” emana profumi e odori, proietta colori e immagini, riproduce ritmi, melodie, echi e idiomi dal profondo sud dell’Europa Mediterranea.
Dal 18 al 21 gennaio “Si chiamava Donatella come me”, sulle orme di Donatella Colasanti di e con Donatella Mei.
Uno sguardo, un sogno, un monologo che vuole immaginare quello che Donatella Colasanti non ha detto e ricordare quello che ci ha lasciato, dai versi alla fondamentale legge contro lo stupro, che dal 1994 e grazie al suo processo viene considerato un reato contro la persona e non contro la morale.
Uno spettacolo di denuncia, ma anche di riflessione e di introspezione, sui meccanismi relazionali fra uomini e donne. Un’opera di sorprendente attualità, che smaschera l’ipocrisia della parità: non bastano le leggi, le opportunità e i progressi fatti dalle donne in tutti i settori della vita pubblica ed economica. Di violenza maschile si continua a morire, anzi proprio laddove aumenta il potere delle donne, si inasprisce il conflitto con gli uomini.