“Surge, dilecte mi”

Domenica 1 luglio alle ore 20.30, presso il complesso di Santa Maria della Vita  (Via Clavature 8/10, Bologna), la SCHOLA GREGORIANA BENEDETTO XVI di Bologna propone l’elevazione spirituale in musica “SURGE, DILECTE MI”, in collaborazione con l’Ensemble Dramatodía. 

 

Il programma del concerto rende omaggio a una delle figure più illustri della storia culturale bolognese, Adriano Banchieri (1568-1634), riproponendone le opere nel luogo più significativamente intrinseco alla sua vita e alla sua arte.

In alternanza alla messa a 5 voci di Adriano Banchieri, Surge dilecte mi, la Schola Gregoriana propone il proprio della XIII Domenica del Tempo Ordinario, così come lo troviamo nel Graduale Triplex (libro ufficiale per la Messa in Canto Gregoriano). La compilazione di questi testi, per questa domenica, è stata fatta dopo la Riforma Liturgica del Concilio Vaticano II. Questo proprio, eccetto l’Alleluia Omnes gentes, in origine, formava i testi per la VII domenica dopo la Pentecoste (Dominica VII post Octabas Pentecosten), usata anche in parte per la IV domenica dopo l’Epifania (Dominica IIII post Theophania) secondo l’Antifonale di Rheinau (Zurigo), datato tra l’VIII° e il IX° secolo.

 

Adriano Banchieri fu compositore e teorico musicale fra i più rilevanti del primo Seicento. La sua cospicua produzione sacra comprende tutti i generi della coeva musica da chiesa: messe, salmi, mottetti, litanie; in questo campo fu particolarmente sensibile nel cogliere  e sperimentare i nuovi orientamenti stilistici della monodia accompagnata e della ‘seconda pratica’ monteverdiana. D’altronde, Monteverdi in persona visitò Bologna nel 1620 su invito di Banchieri in occasione di una seduta dell’Accademia dei Floridi, cenacolo dei principali musicisti e intellettuali della città fondato da quest’ultimo nel 1616.

Ancor più numerose le opere profane stampate da Banchieri, consistenti perlopiù in raccolte di madrigali e canzonette inseriti in una cornice narrativa, sul modello delle commedie armoniche del modenese Orazio Vecchi. Opere quali Il zabaione musicale, la Barca di Venetia per Padova, il Festino del giovedì grasso, La pazzia senile testimoniano da un lato la raffinata tecnica contrappuntistica e la sfrenata capacità inventiva dell’autore, d’altro lato la sua naturale e inconfondibile propensione per i soggetti faceti e burleschi.

Tale propensione risulta con evidenza ancor maggiore nelle opere letterarie (trattati, novelle, commedie) che Banchieri pubblicò, in lingua italiana o in vernacolo bolognese, sotto lo pseudonimo di Camillo Scaligeri della Fratta, ovvero sotto quello, ben più stravagante, di Attabalippa del Perù. Tale produzione comprende titoli e argomenti disparati: da La nobiltà dell’asino al Discorso per fuggir l’otio estivo, dove si prova, che la favella bolognese preceda la Toscana cosi in Prosa, come in Rima; dai Trastulli della Villa a La Catlina da Budri, overo il furto amoroso, fino alla Novella di Cacasenno figlio del semplice Bertoldino, con la quale l’autore intese provvedere di un’appendice il celeberrimo Bertoldo dell’amico e conterraneo Giulio Cesare Croce.

Per la sua attività di musicografo e trattatista, Banchieri è da annoverarsi fra i più prolifici e influenti teorici musicali della sua epoca: pubblicò opere didattiche dedicate all’apprendimento dei primi elementi dell’arte musicale, al canto gregoriano, al canto figurato, all’organo. A questo strumento, che l’autore padroneggiava da virtuoso, egli consacrò le Conclusioni nel suono dell’Organo e L’organo suonarino. Quest’ultima opera fornisce una quantità di preziosi avvertimenti concernenti le varie competenze richieste agli organisti; contiene inoltre una serie di brani per tastiera, esemplari dei vari stili e delle varie tipologie compositive impiegati nella letteratura organistica coeva.

 

Programma:

Adriano Banchieri (1568-1634), Missa Surge, dilecte mi, 7. Toni à 5

Proprium della XIII Domenica per Annum

 

La Schola Gregoriana Benedetto XVI, inaugurata nel giugno 2007 con il concerto della Cappella Musicale Pontificia Sistina, è un progetto volto a creare professionisti nel complesso registro musicale del canto gregoriano. La Schola riprende la vocazione musicale insita nella storia di Santa Cristina: nel Seicento, quando viene costruita la chiesa come la vediamo oggi, fioriscono a Bologna scuole di musica e nasce la prima cattedra universitaria ad lecturam musicae, mentre Papa Eugenio IV istituisce in Cattedrale un “magister cantus et gramaticae”. La particolare struttura della chiesa, strozzata nel presbiterio, ne fa una sorta di grande strumento musicale.

Oggi la Schola è composta da sette cantori, che sono stati ammessi tramite audizioni con una selezione riservata a musicisti in possesso di Diploma di Conservatorio in Composizione e Direzione di Coro, Organo e Composizione Organistica, Laurea in Musicologia e Paleografia Musicale o di provata esperienza nell’ambito del Gregoriano. Dirige le prove settimanali di canto don Nicola Bellinazzo, che segue anche la formazione liturgica per la comprensione e l’interpretazione del canto gregoriano.

 

 

Nicola Bellinazzo. Sacerdote della diocesi di Verona. Gregorianista e direttore di coro, perfeziona la sua formazione musicale e approfondisce lo studio del Canto Gregoriano, frequentando i Corsi Internazionali di Cremona con Luigi Agustoni, Nino Albarosa, Johannes Berchmans Göschl, sia il Pontificio Istituto Ambrosiano di Musica sacra di Milano con il maestro Alberto Turco.

Ha studiato armonia con Luigi Molfino, contrappunto e direzione di coro con Giorgio Bredolo, musicologia liturgica con Valentino Donella, armonizzazione del canto gregoriano con Luciano Migliavacca.

Ha seguito diversi corsi di specializzazione in canto e direzione di coro, impartiti tra gli altri da Giovanni Acciai, Filippo Maria Bressan, Steve Woodbury, Giorgio Mazzucato, Maria Antonietta Piovan; ha diretto dal ’93 al ’95 la formazione gregoriana del Polifonico Città di Rovigo, conseguendo il primo premio al Terzo Concorso Nazionale di Guastalla.

È stato docente di Canto Liturgico e Musicologia Liturgica presso l’Istituto Diocesano di Musica sacra di Modena.

Nel settembre del ’95 ha assunto la direzione della Schola GregorianaErgo cantemus”, che nel maggio del ’99 ha mutato il nome in Schola Gregoriana  SCRIPTORIA; alla guida di quest’ultimo gruppo vocale ha tenuto numerosi concerti in tutt’Italia ed ha inciso sei CD per l’etichetta Tactus e cinque per l’etichetta Brilliant.

Con il Cd Tactus “Claudio Merulo – Missa Apostolorum” ha ricevuto una nomination ai Grammy Award 2011.

Dal settembre 2007 è docente e direttore della Schola Gregoriana BENEDETTO XVI in Bologna.
In ambito musicologico si occupa alla ricostruzione filologicamente fondata di liturgie antiche e alla presentazione di sacri cerimoniali d’epoca.

Collaboratore del maestro Alberto Turco in vari corsi di Canto Gregoriano.

Dal settembre 2013 è docente di Canto Gregoriano presso l’Accademia di Direzione Corale “Piergiorgio Righele” (VE). Con numerosi complessi corali, fra i quali Nova Schola Gregoriana diretta da Alberto Turco, ha tenuto molteplici concerti in Italia, in tutta Europa, negli Stati Uniti d’America, Brasile, Messico e Russia.
Ha inciso per Ares, Naxos, Bongiovanni, Tactus, Arts, Chandos, Ed. Paoline, Libreria Ed. Vaticana, Synphonia, Brilliant.

 

Ufficio Stampa e Comunicazione

Silvia Quici 

 tel. 051 19936354 – cell. 3665605943  silvia.quici@genusbononiae.it

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