“SULLA MAESTRIA”
tre atelier residenziali nel triennio 2024-2026
un progetto di
Alessandro Serra
curato dalla Compagnia Teatropersona
con il patrocinio Sapienza Università di Roma
Guido Di Palma del Dipartimento SARAS
Referente organizzativa Noemi Massari
Nell’ambito di “Trevinano Ri-wind”, progetto finanziato dal PNRR – M1C3 – Investimento 2.1 “Attrattività dei borghi”
26 luglio | 2 agosto 2024 IL COMICO E LA MORTE
con
Alessandro Serra, Vladimir Olshansky, Bruno Leone,
Guido Di Palma e Alessandro Toppi
Si terrà dal 26 luglio al 2 agosto, la prima annualità del progetto triennale diretto da Alessandro Serra, “SULLA MAESTRIA” – tre atelier residenziali nel triennio 2024-2026, all’interno dell’intervento di rigenerazione culturale, sociale, economica “Trevinano Ri-wind”, finanziato dal PNRR. La prima edizione dal titolo “IL COMICO E LA MORTE” si terrà presso la sala polivalente di Trevinano, piccolo borgo afferente al comune di Acquapendente (VT). Gli anni successivi il lavoro sarà dedicato alla voce e alla scrittura di Scena.
Il lavoro sarà a cura della Compagnia Teatropersona, con la curatela scientifica del prof. Guido Di Palma del Dipartimento SARAS, Sapienza Università di Roma. Referente organizzativa è Noemi Massari.
Che cos’è la maestria? La maestria degli attori per Tanizaki Jun’ichirō è “simile al riflesso di una perla pazientemente levigata per anni, che con il tempo emana una lucentezza sino allora segreta, misteriosa. Nel mondo orientale vi è l’abitudine di lucidare gli oggetti antichi con un panno, strofinando meticolosamente e con grande pazienza ogni singolo oggetto per anni e anni, sino a farne emergere la naturale lucentezza e donargli la bella patina caratteristica del tempo che passa. Così anche si affina la
tecnica, così se ne gode. Strofinare pazientemente e con cura, sino a ottenere la «lucentezza», quindi l’arte.”
SULLA MAESTRIA nasce dall’esigenza di rivendicare l’importanza della pedagogia teatrale e dello studio inteso come confronto di pratiche, punti di vista e messa in discussione degli stessi, ma anche dall’osservazione che terminati gli anni deputati alla formazione attoriale, le necessità produttive finiscono col limitare fortemente il tempo da dedicare alla ricerca e allo studio. Si smette cioè di mettere in discussione il proprio bagaglio tecnico o peggio, si finisce col credere che sia sufficiente ad affrontare la creazione di opere di arte teatrale evitando il confronto con altri approcci e linguaggi creativi, con il risultato di confinare la propria pratica scenica al mestiere.
Il progetto è pensato come un atelier, una bottega artigiana fortemente ancorata alla creazione teatrale in cui si fa ricerca nel tentativo di insegnare a sé stessi qualcosa che non si conosce ancora, per precisare l’atto creativo e migliorare il linguaggio nel solco dell’insegnamento di Grotowski per cui non si deve cercare qualcosa di nuovo ma qualcosa di dimenticato.
Sull’esempio di grandi maestri si ritiene necessario mantenere costantemente vivo un atteggiamento di apertura e ricezione in una continua rielaborazione e approfondimento del proprio bagaglio tecnico al servizio di ciò che di volta in volta è diviene materia di creazione.
Gli attori partecipanti possono così sperimentare i principi fondanti dell’arte dell’attore a partire dai quali intraprendere un paziente lavoro di affinamento delle esperienze fatte in base alla sensibilità, al talento e alle competenze di ciascuno.
La partecipazione è gratuita e a tutti i partecipanti vengono inoltre offerti vitto e alloggio. Il lavoro sarà condotto da Alessandro Serra, Vladimir Olshansky, Bruno Leone, Guido Di Palma e Alessandro Toppi.
Il percorso formativo prevede la presenza costante e contemporanea di tutti i docenti che attraverseranno le varie discipline e competenze reagendo agli stimoli che di volta in volta proverranno dagli allievi.
La peculiarità del progetto consiste, infatti, nel cercare una strada per attivare i processi di apprendimento senza condensarli nella declinazione di protocolli preconfezionati, di precetti che solitamente si articolano in un decalogo di esercizi.
Alessandro Toppi, accompagnerà il percorso fornendo spunti e ispirazioni per approcciarsi in modo più consapevole all’arte scenica. Insieme all’analisi dei testi da un punto di vista teatrale, il giornalista e critico avrà la possibilità di delineare i contesti culturali in cui si colloca il lavoro di Alessandro Serra e degli altri insegnanti, evidenziando il ruolo dell’attore creativo. Quest’ultimo è capace di integrarsi in un gruppo e di sviluppare una propria grammatica scenica, seguendo le indicazioni del regista ma anche facendo leva sulla propria sensibilità attoriale. Alessandro Toppi registrerà le varie fasi del progetto, identificando gli elementi significativi di una possibile costruzione drammaturgica lungo tutto il suo sviluppo.
“L’importanza di questo atelier – afferma il Prof. Guido Di Palma – consiste nella sua posizione eccentrica rispetto la cultura dei laboratori che oggi in Italia va per la maggiore e ha preso la forma di una trasmissione protocollare dei saperi teatrali. Quello che interessa all’equipe di ricerca della di Sapienza Università di Roma è il tentativo di questo Atelier di ritrovare la via di una pedagogia creativa capace di coniugare tradizione e bisogni artigianali degli attori che vi partecipano. In teatro sapere è fare ed è attraverso il fare che si può recuperare una dimensione esperienziale della didattica, libera da formule aprioristiche per ritrovare una dimensione creativa dell’insegnamento in cui i maestri apprendano dagli allievi cosa è necessario per fare oggi un teatro vivente. Una gaia scienza in cui la felicità più alta di un uomo di teatro consiste – come diceva Stanislawskij – ‘nella conoscenza, nell’arte, nel lavoro, nella comprensione; perché scegliendo l’arte in sé stessi, si comprende la natura, la vita dell’universo, il senso della vita, l’anima.’ Nell’Atelier ‘Sulla maestria’ io spero di riscoprire il senso concreto di queste parole nel nostro presente”.
Il 2 agosto, al termine del percorso è prevista una apertura del lavoro alla comunità.
Le edizioni successive si svolgeranno indicativamente ad agosto 2025 e maggio 2026 e avranno una durata indicativa di 14 giorni.
Parallelamente, a cura di un’equipe di ricercatori del progetto PRIN – Transmission of performing knowledge in Italian theatre culture. History, theory and practices – (Marco Andreoli, Cecilia Carponi, Marta Cirello, Noemi Massari, Irene Scaturro, Irene Vannelli), verranno realizzati per ciascun anno dei
diari di lavoro intorno ai quali sarà sollecitata una riflessione a cui saranno chiamati a collaborare diversi studiosi, in un’ottica multidisciplinare, capace di articolare un dialogo tra pratiche e teoria, tra tradizione e ricerca. Il lavoro di documentazione è finalizzato alla pubblicazione di uno o più volumi a cura della Sapienza Università di Roma.
Info sul progetto Trevinano Riwind
Trevinano Riwind è il progetto finanziato per 20 milioni di euro con fondi PNRR che prende il nome dal borgo situato nel Comune di Acquapendente (VT). È uno dei 21 finanziati dal Ministero della Cultura con l’obiettivo di contrastare lo spopolamento attraverso la rigenerazione culturale, economica e sociale. Trevinano punta a ripartire giocando sui suoi asset strategici: la natura incontaminata, la posizione strategica a confine tra tre regioni, Lazio, Umbria e Toscana, che ne fa uno dei luoghi della Tuscia più ricco di virtuose commistioni di culture e tradizioni, di presenze storiche e archeologiche di grande attrattiva, di cibo e di spirito di comunità.
Il progetto Trevinano Riwind si articola su diversi piani di intervento che ruotano principalmente intorno al recupero e alla riqualificazione del tessuto urbano, alla cultura, con interventi artistici site-specific e momenti di spettacolo, volti a potenziare l’attrattività del borgo e a sostenere la comunità nel passaggio tra memoria e futuro, al turismo sostenibile, sfruttando la posizione strategica e baricentrica del borgo, a luogo di formazione e specializzazione. Per info sullamaestria@teatropersona.it