Stagione 2019/2020 Teatro delle Passioni Viale Carlo Sigonio 382, Modena

Stagione 2019/2020

Teatro delle Passioni Viale Carlo Sigonio 382, Modena

dal 14 al 16 febbraio

venerdì ore 21.00, sabato ore 20.00 e domenica ore 17.00

e dal 25 al 27 febbraio nell’ambito di VIE Festival martedì ore 21.00, mercoledì ore 19.00 e giovedì ore 18.00

Get Your Shit Together Esercizi di approssimazione per umani

soggetto, drammaturgia, video Luca Carboni e Gabriel Da Costa

collaborazione artistica Tatjana Pessoa – Filippo Renda

suono Aurelien Van Trimpont

luci Eleonora Diana

il robot è sviluppato in collaborazione con il Laboratorio Aperto di Modena

la voce del robot è di Giulia Valenti

direzione di scena Claudio Bellagamba

assistente Federico Malvaldi

immagine di locandina Elliot Z.

grafica Marco Smacchia

foto di scena Antonio Privitera

traduzione Anna Giulia Compagnoni, Valeria Illuminati

produzione Emilia Romagna Teatro Fondazione

in collaborazione con Théâtre National de Bretagne – Rennes, Collectif Novae – Bruxelles

si ringrazia il collettivo Saveria Project, Octavie Pieron, Leonardo Veneziano, Francesco Genova, Doriana di Dio, Arianna Bellini, Giorgia Annovi, Fabrizia Zorzenon, Bettina Zaccaria, Danny dello Iacovo, Sara Gagliani, Francesco D’alessandro, Viacheslav Bragaglia, Davide Manunza, Vincenzo Faggiano, Aldo di Benedetto, Sabino di Donato, Manuela Gamper, Amin Hussein, Centro Dedalus (Bologna), COD strada Borrelle (Modena)

si ringrazia il DIT- Dipartimento di Interpretazione e Traduzione- Alma Mater Studiorum Università di Bologna – Campus di Forlì

prima assoluta

durata 1 ora e 40 minuti senza intervallo

Venerdì 14 febbraio debutta in prima assoluta al Teatro delle Passioni di Modena Get Your Shit Together. Esercizi di approssimazione per umani, il nuovo spettacolo di Luca Carboni e Gabriel Da Costa prodotto da Emilia Romagna Teatro Fondazione in collaborazione con Théâtre National de Bretagne (Rennes) e Collectif Novae (Bruxelles).

Dopo The blink experiment, Carboni e Da Costa proseguono la loro indagine tra teatro, art video e nuove tecnologie con una riflessione sull’errore, sulle conseguenze e sulle possibilità del fallimento, fino alla paura esponenziale di continuare a sbagliare che si innesca nell’animo umano.

Dal 2013 i due artisti firmano creazioni a quattro mani; dalla loro esperienza di digital imaging e nuove tecnologie creano lavori in cui le diverse discipline si combinano con il linguaggio teatrale: in questo allestimento si fa uso di un robot, creato e sviluppato in collaborazione con il Laboratorio Aperto di Modena.

A partire da una riflessione su sé stessi e il mondo che li circonda, Luca Carboni e Gabriel Da Costa parlano del nostro tempo, della nostra “società dell’immagine” costruendo un linguaggio scenico in cui il corpo e la presenza dell’attore si mescolano con quello digitale.

Per Get Your Shit Together, Carboni e Da Costa hanno intervistato diverse persone incontrate nel loro roadtrip nell’arco di due anni, fino ad arrivare a un uomo, ripreso dalle telecamere di un’area di servizio, che ha trascorso immobile molte ore davanti a una pompa di benzina in una notte d’estate: cosa gli è accaduto?

«Parliamoci chiaro – affermano Luca Carboni e Gabriel Da Costa – tutti sbagliamo. Forse non su larga scala ma, almeno una volta, in una qualche forma, in un modo o nell’altro, abbiamo tutti fallito.

All’inizio volevamo parlare dell’errore.

Ci siamo interessati prima di tutto ai glitch (le immagini deformate dall’errore digitale o analogico). Poi ci siamo interessati ai piccoli equivoci senza importanza, ai grandi errori della storia, alla sfocatura e all’inadeguatezza della nostra visione del mondo e del reale.

Volevamo parlare di noi, di Luca e Gabriel, della nostra paura di agire, della paura di sbagliare. Avevamo entrambi già provato questa sensazione. Volevamo cercare di catturare il momento dell’errore, quel momento preciso in cui d’improvviso tutto si blocca, diventa nebuloso, irrisolvibile, sembra perdersi e cadere.

Quello che ci interessa dell’errore è lo stato di irrigidimento che provoca. Un irrigidimento che sembra possa condizionarci in maniera esponenziale: più sbagliamo, più la nostra paura di agire aumenta e finiamo così per rimanere bloccati, immobili davanti a un mondo in cui tutto ci appare troppo grande, caotico, pericoloso.

Durante un periodo di ricerca di circa due anni abbiamo intrapreso un lungo roadtrip e abbiamo intervistato le persone che casualmente o meno si trovavano sul nostro percorso fino a incontrare un uomo che aveva vissuto un momento di immobilità straordinario.

Perché́ un uomo, una notte d’estate, ha trascorso sei ore davanti a un erogatore di benzina, senza fare nulla?

Quest’uomo ha circa la nostra età, ha subito anche lui tutte le critiche della nostra generazione: la generazione dei privilegiati, per i quali ogni cosa è servita su un piatto d’argento, la generazione che non fa rivoluzioni, che resta più a lungo a casa dei genitori, quella dei disoccupati, assistita dalle macchine e dalle nuove tecnologie. Un uomo che è nato con internet e gli smartphones, che ha vissuto i primi anni da adulto nell’era post-industriale, a confronto con l’economia di massa, la sovrapproduzione, la sovrappopolazione, il riscaldamento climatico e l’estinzione delle specie protette. Cosa ha causato la sua immobilità? Una crisi di panico, un burn-out, un momento di riflessione o un atto di ribellione?

Quest’uomo è diventato nostro amico. L’abbiamo chiamato Sam. Scriviamo la sua storia».

Luca Carboni

Luca Carboni è nato a Bologna e vive attualmente a Bruxelles. Diplomato al Piccolo Teatro di Milano, ha lavorato, fra gli atri, con Luca Ronconi, Arthur Nauzyciel, Massimo Castri, Matthew Lenton, Tatjana Pessoa. È stato presidente, membro attivo e attore della compagnia Gli Incauti dal 2009 al 2015.

Fa parte del Saveria Project, un collettivo fondato a Bologna che promuove e produce lavori artistici contemporanei in Italia e all’estero. Dal 2010 ha intrapreso un percorso di ricerca e formazione

sull’arte-video affiancandolo alla sua precedenze esperienza da attore e ideatore. Specializzato su fotografia, effetti speciali, editing e gestione digitale del video-streaming per lo spettacolo, ha recentemente lavorato alla creazione video degli spettacoli La Baraque per la regia di Tatajana Pessoa (Thionville – Saarbrucken, 2015), The Yalta Game per la regia di Stefano Moretti (Teatro Piemonte Europa 2018), la performance Dulcinea di Saveria P. (Teatro Piemonte Europa 2019) e prossimamente Dreaming State (Théâtre de Liège).

Gabriel Da Costa

Gabriel Da Costa è di origine franco-portoghese. Non è mai riuscito a scegliere un Paese Europeo nel qual vivere stabilmente. Temporaneamente risiede in Belgio, ha conseguito il suo diploma presso l’Institut National Supérieur des Arts du Spectacle et des Techniques de Diffusion (INSAS) di Bruxelles. Ha lavorato come attore, fra gli altri, con Falk Richter, Emma Dante, Matthew Lenton, Ricci/Forte, Ingrid Von Wantoch-Rekowski, Sophie Maillard, Tatjana Pessoa, Caspar Langhoff, Daniel Barenboim, Wim Vandekeybus, Frédéric Fonteyne. Ha scritto e messo in scena in qualità di regista gli spettacoli Etal Urbain (Brussels Bravo Festival, 2012) e COMIDA (Théâtre Les Tanneurs – Brussels, 2013). È membro fondatore, co-direttore e artista del Collectif Novae di Bruxelles, che realizza performance, film e istallazioni video in Belgio e all’estero.

Informazioni e prenotazioni Teatro delle Passioni:

Prezzi dei biglietti € 13 / 6,50

Biglietteria Teatro Storchi – Largo Garibaldi 15, Modena

Orari apertura al pubblico: martedì, venerdì e sabato ore 10 – 13 e dalle 16.30 -19 – mercoledì e giovedì ore 10-14

Biglietteria Teatro delle Passioni – Viale Carlo Sigonio 382, Modena

Aperta solo in concomitanza degli spettacoli programmati, da un’ora e mezza prima della rappresentazione. biglietteria@emiliaromagnateatro.com | modena.emiliaromagnateatro.com | www.vivaticket.it

Biglietteria telefonica – tel. 059 2136021

Dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13

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