Spazio Aperto San Fedele 14 gennaio – 15 febbraio 2022 NADIA NESPOLI Offerte di tempo

Spazio Aperto San Fedele

14 gennaio – 15 febbraio 2022

NADIA NESPOLI

Offerte di tempo

Mostra a cura di Margherita Zanoletti

INAUGURAZIONE venerdì 14 gennaio 2022, ore 18.00

La mostra di Nadia Nespoli Offerte di tempo presenta una serie di tele monocrome realizzate con un intreccio manuale all’uncinetto. Queste opere di fiber art costituiscono l’esito materiale di un progetto artistico che ha coinvolto il lavoro manuale di donne e uomini detenuti all’interno del carcere di Bollate, che hanno accolto l’invito dell’artista a collaborare, offrendo il loro tempo.

Nel corso del 2019 Nadia Nespoli ha affidato a persone detenute di età, grado di istruzione ed esperienza di vita diverse delle matasse di filo di cotone, chiedendo a ciascuna di realizzare con il punto alto una tela, senza mai disfarla durante l’esecuzione. Ognuna delle opere (intitolata con il nome di chi l’ha realizzata) porta con sé un’evocazione di mani e dita che intrecciano un tessuto fatto di pieni e di vuoti, talvolta irregolari. Il filo con cui le tele sono realizzate è di colori diversi: bianco, rosso, arancione, viola, giallo, verde, rosa, blu. Anche le dimensioni variano, così come le forme: rettangoli ma anche poligoni irregolari, con punti interrotti e ripresi, intervallati da nodi a vista. La proposta dell’artista ha stimolato una vera e propria performance collettiva, pretesto per la creazione di un dialogo. Nadia Nespoli ha così “incontrato” ciascuna persona con la sua storia, e il risultato di questo percorso condiviso appare monocromo ed essenziale. Ogni “offerta di tempo” si dispiega attraverso una tecnica antica, dove il filo di cotone simboleggia il filo di un legame, del dialogo interiore che muta e progredisce con lo sguardo dell’osservatore.

La mostra è frutto della collaborazione con

Sesta Opera San Fedele, Laboratorio Artemisia, Fondazione Maimeri, Montali Studios, Soqquadri

Con il sostegno di

SPAZIO APERTO SAN FEDELE

MARTEDÌ – VENERDÌ 16/19 – SABATO 14/18

(al mattino su appuntamento, chiuso i festivi) INFO sanfedelearte@sanfedele.net – 02 863 52 233

BIOGRAFIA

Nadia Nespoli vive e lavora a Milano. Diplomata all’Accademia di Belle Arti di Brera, ha all’attivo numerose mostre e installazioni, tra cui le recenti Rivelazione, ospitata nella chiesa sconsacrata di San Vittore e Quaranta Martiri (Milano, settembre 2021) e Immaginette contemporanee, realizzata per il Festival Sacrae Scenae (Ardesio, BG, agosto 2021). È tra i finalisti del Premio Paolo VI per l’arte contemporanea esposti nella mostra collettiva Passaggi, presso la Collezione Paolo VI (Concesio, BS, settembre-dicembre 2021). Motivo conduttore dell’opera di Nadia Nespoli è frammentare, coprire, cancellare l’immagine per ricomporla completamente diversa. In parallelo alla ricerca artistica personale, Nadia idea e conduce corsi di pittura e laboratori creativi. Nel 2012 fonda il Laboratorio Artemisia presso la Casa di reclusione di Milano – Bollate, curando esposizioni collettive.

Didascalie immagini in cartella stampa:

Nadia (dettaglio)

filo di cotone su telaio

cm 125×100

Nadia

filo di cotone su telaio

cm 34×26

Offerte di tempo (dettagli)

fili di cotone su telai

Offerte di tempo (dettagli)

fili di cotone su telai

Per tutte le immagini © Montali Studios

LA PARTECIPAZIONE di Sesta Opera San Fedele ALLA MOSTRA:

L’incontro di Sesta Opera San Fedele con Nadia Nespoli è un’opportunità per raccontare il carcere dal punto di vista dei detenuti e delle detenute che hanno realizzato le opere che compongono questa mostra: il carcere fatto di persone, di storie e di incontri. Nel lavoro proposto dall’artista alle persone detenute abbiamo intravvisto il simbolo dinamico del nostro servizio. Quel filo esile che poco può se tale resta è come il singolo volontario che da solo può fare poco di fronte ai problemi immani del carcere. Ma il lavoro di ciascun autore è quello di intrecciare quel filo, per dare forma e stile all’opera. Allo stesso modo i nostri volontari intrecciano il loro tempo con quello di altri. Allora tutto cambia. Si possono fare tele ampie, capaci di coprire, proteggere, scaldare; tele belle, come quelle esposte. Fare volontariato in carcere è dedicare del tempo, è riempirlo costruttivamente, è trasformare un tempo troppo spesso vuoto, lento e senza speranza, in qualche cosa che prende una forma diversa e spesso inaspettata.

Quel filo, a volte spezzato, riannodato e ripreso, che non torna indietro ma procede comunque a dare forma a ciò che non è ancora, è potente immagine del tempo vissuto da ciascun autore, ma anche da noi. Quante volte abbiamo fatto errori, senza poter tornare indietro. Quante volte abbiamo dovuto ricominciare. Quanto ci è costato ripartire?! Questo dice quel filo dopo ogni nodo. E il lavoro successivo è prova che c’è sempre una speranza, un dopo, che qualcosa di buono e bello può venire dando compimento all’opera, nonostante le battute d’arresto.

Ogni tela che vedrete esposta in questa mostra ha il nome della persona che l’ha realizzata e noi quella persona la conosciamo, l’abbiamo incontrata nelle nostre attività quotidiane, nei nostri progetti. Ogni opera dà riconoscimento della persona, alla sua storia, al suo tempo raccontato e investito. Ha dentro la dignità e il valore dato ad ogni giorno, ad ogni relazione che è intreccio quotidiano, ai tanti giorni tutti uguali, alla singola persona. C’è l’occasione preziosa di intrecciare il proprio tempo con il tempo di qualcun altro, la propria storia con quella di qualcun altro, tra loro, con noi, e ora con voi.

Ritrovate qui un’umanità che si mette in gioco e vuole raccontare di sé attraverso la gestualità silenziosa dell’arte e delle creatività, a cui siamo orgogliosi di potere dar voce.

In tempi così complessi, anche a causa della pandemia che ha amplificato distanze e difficoltà, siamo contenti di aver collaborato alla realizzazione di questa mostra perché è anche l’occasione per la nostra Associazione di tornare ad intrecciare spazio e tempo con realtà prestigiose come Fondazione San Fedele e Fondazione Carlo Maria Martini e per dare visibilità al bello che può sbocciare anche dal carcere, nonostante tutto.

Il Presidente Guido Chiaretti

Chi è Sesta Opera SF?

Sesta Opera San Fedele ODV è una Associazione di Volontariato Penitenziario che opera a Milano dal 1923 negli Istituti di San Vittore, Opera, Bollate, nel Carcere minorile Beccaria, nel reparto speciale dell’Ospedale San Paolo, presso la Casa Circondariale di Cremona e accompagna i condannati alle Misure Alternative sul territorio di queste stesse province in collaborazione con l’U.E.P.E. (Ufficio Esecuzione Penale Esterna del Ministero di Giustizia).

La sua mission è quella di prestare assistenza morale e materiale ai carcerati, e alle loro famiglie che si rivolgono al nostro Centro d’Ascolto, promuovendone la dignità e attivandosi per la rimozione delle cause di emarginazione e per facilitarne il reinserimento nella società.

L’assistenza materiale si concretizza nella fornitura di biancheria, di capi di vestiario, di prodotti per l’igiene personale e nel versamento di piccole somme di denaro a quei detenuti che sono privi di qualsiasi sostentamento. L’assistenza morale consiste nell’ascolto e sostegno, accompagnamento nel percorso carcerario o affiancamento negli studi, organizzazione di incontri di animazione culturale e cineforum, gruppi di preghiera e altre attività, secondo le specificità ambientali e temporali di ciascuna realtà carceraria (vedi https://sestaopera.it).

IL SOSTEGNO di Fondazione Carlo Maria Martini ALLA MOSTRA: «Entrai a piedi nella città, passai di fianco alle grandi carceri di San Vittore, diedi una benedizione e pensai: lì vivono migliaia di persone che devo andare a trovare». Con queste parole Carlo Maria Martini ricordava il suo ingresso a Milano il 10 febbraio 1980. E gli incontri nelle carceri – a partire dalla prima visita pastorale in diocesi svolta proprio a San Vittore nel 1981 – proseguirono per tutta la durata del suo episcopato. Ci teneva a incontrare direttamente le persone, anche nelle loro celle, nonostante alcune perplessità delle autorità per i rischi a cui si esponeva.

Rimane ancora straordinariamente attuale l’esigenza di una giustizia così come l’auspicava Martini: una giustizia che ricuce i rapporti piuttosto che reciderli, che promuove i valori della convivenza civile, che porti in sé un principio di novità e di trasformazione rispetto al male commesso.

In questo senso le sue visite assidue alle carceri della diocesi rappresentavano un modo per fare esperienza vissuta di relazioni e di una concezione della giustizia che non poteva rimanere solo teorica. Il Cardinale sosteneva la prospettiva di una giustizia riparativa, che trova nella Bibbia il suo fondamento: nella Scrittura non è Dio il giudice, ma la parte lesa, e si fa attivamente promotore di

un procedimento che non intende condannare l’altro, ma ricomporre la relazione. Martini stesso annodò molte amicizie, avviò accompagnamenti duraturi anche in forma di epistolari. Tra loro diversi

terroristi che poi lo hanno seguito nella sua scuola della Parola in Duomo.

Il sostegno alla mostra Offerte di tempo da parte della Fondazione nasce proprio dalla cura che il cardinale Martini ha sempre manifestato per la realtà delle carceri. La sua attenzione si rivolgeva non solo alla questione in generale, ma alle detenute e ai detenuti che in esse scontano la pena, e a tutte quelle iniziative formative che li vedono coinvolti con il loro tempo e i loro talenti.

Il Presidente Carlo Casalone SJ

La Fondazione Carlo Maria Martini nasce per iniziativa della Provincia d’Italia della Compagnia di Gesù con la partecipazione dell’Arcidiocesi di Milano.

Essa si propone di ricordare il Cardinale Carlo Maria Martini, promovendo la conoscenza e lo studio della sua vita e delle sue opere, e di tenere vivo lo spirito che ha animato il suo impegno, favorendo l’esperienza e la conoscenza della Parola di Dio nel contesto della cultura contemporanea.

In questa prospettiva, l’impegno della Fondazione si articola secondo alcune direttrici specifiche:

• Raccogliere in un archivio le opere, gli scritti e gli interventi del Cardinale, promuoverne lo studio, incoraggiarne e autorizzarne la pubblicazione.

• Sostenere e alimentare il dialogo ecumenico, interreligioso, con la società civile e con i non credenti, unitamente all’approfondimento del rapporto indissolubile tra fede, giustizia e cultura.

• Promuovere lo studio della Sacra Scrittura con un taglio che metta in gioco anche altre discipline, tra cui la spiritualità e le scienze sociali.

• Contribuire a progetti formativi e pastorali che valorizzino la pedagogia ignaziana, soprattutto rivolti ai giovani.

• Sostenere l’approfondimento del significato e la diffusione della pratica degli Esercizi Spirituali.

La Fondazione sta raccogliendo organicamente il vastissimo corpus di scritti e discorsi del cardinale. Il progetto editoriale dell’Opera Omnia – in collaborazione con Bompiani – prevede di realizzare nel tempo una serie di volumi che raccontino la ricerca, le intuizioni e le scelte più importanti del gesuita, del biblista, dell’arcivescovo, dell’uomo del Vangelo, seguendo un criterio contemporaneamente cronologico e tematico. Nell’ottobre 2021 è stato pubblicato il VI volume dal titolo Farsi prossimo. Chi lo desidera può contribuire alla raccolta di materiali (scritti, audio, video) sul Cardinale Martini e alla segnalazione di iniziative che lo riguardano scrivendo a segreteria@fondazionecarlomariamartini.it

www.fondazionecarlomariamartini.it

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