Per una sera Palazzo Ottelio ha aperto le porte ai cittadini La sede del Conservatorio di Udine protagonista di una visita guidata organizzata da Pro Loco Città di Udine e Confesercenti

Per una sera Palazzo Ottelio ha aperto le porte ai cittadini

La sede del Conservatorio di Udine protagonista di una visita guidata organizzata da Pro Loco Città di Udine e Confesercenti

UDINE – È uno degli edifici storici del centro cittadino. Una struttura a cui hanno generalmente accesso in pochi, e che per una sera ha aperto le sue porte al grande pubblico grazie a una visita guidata organizzata da Pro Loco Città di Udine e Confesercenti. Stiamo parlando di palazzo Ottelio, da oltre cento anni sede del Conservatorio statale di Musica Jacopo Tomadini. Lo scorso 10 dicembre è spettato a Flavia Brunetto, direttrice dell’Istituto musicale, fare gli onori di casa e condurre i partecipanti alla scoperta dell’affascinante edificio cinquecentesco. «La visita ci ha consentito di apprezzare la bellezza architettonica dell’edificio, generalmente aperto solo agli studenti e ai docenti – ha ricordato Marco Zoratti, presidente di Confesercenti Udine -. La direttrice Brunetto è stata una preziosa guida e non posso che ringraziarla per la disponibilità dimostrata nell’accogliere i presenti a “casa sua”. Un sentito grazie anche all’assessore Fabrizio Cigolot che ha creduto nella bontà dell’iniziativa». Terminata la visita, la serata si è conclusa in sala Vivaldi, dove uno degli studenti dell’Istituto ha intrattenuto gli ospiti con un concerto al pianoforte.

«Sono molto felice che il Conservatorio Tomadini si apra alla città e desidero diventi il fiore all’occhiello di Udine», ha spiegato la direttrice Brunetto che ha precisato di essere «molto orgogliosa dei balzi in avanti compiuti dal conservatorio, in questo periodo protagonista di grandi innovazioni e soddisfazioni per gli studenti che vincono concorsi e vengono scelti da importanti orchestre. Ultimi in ordine di tempo – ha ricordato -, i due allievi scelti per entrare nell’orchestra nazionale dei conservatori, e che a breve andranno a Dubai a rappresentare l’Italia».

UN PO’ DI STORIA – Affacciato su piazza I Maggio, palazzo Ottelio è stato costruito per volontà del patrizio veneziano Andrea Dolfin del Banco, con ogni probabilità attorno al 1550. Qualche anno più tardi dalla sua costruzione, poi, vennero realizzate importanti opere di abbellimento e decorazione. Nel 1656 divenne proprietà della famiglia Ottelio. Dopo il 1808 questo stabile fu trasformato in ospedale militare. Per un secolo circa, poi, si sa solo che, divenuto ormai proprietà comunale, fu adibito a lavanderia militare e a locale di disinfezione durante la prima Guerra Mondiale. Nel 1920 l’ex casa Ottelio trovò la sua sistemazione definitiva con la destinazione a sede dell’Istituto Musicale. La sua architettura è semplice e lineare e l’elemento di maggior spicco della facciata è rappresentato dalla bella trifora serliana con i due fornici laterali architravati e quello centrale ad arco, completata da una balaustra in pietra che, sostenuta da quattro robuste mensole, sembra quasi schiacciare l’austero, semplice portale sottostante.

LA PROSSIMA VISITA GUIDATA – Saranno sempre gli allievi del Tomadini, venerdì 17 alle 19.15, gli interpreti di un concerto che andrà in scena alla Chiesa del Carmine di via Aquileia e che chiuderà un’altra visita alla scoperta di Udine (ritrovo alle 18 alla Loggia del Lionello, poi una passeggiata in piazza Libertà, piazza Duomo, via Vittorio Veneto tra il museo a cielo aperto dei Palazzi storici della città). Un appuntamento, quest’ultimo, che chiuderà il ciclo “Natale di Rinascita 2021”, serie di appuntamenti guidati alla scoperta delle bellezze del capoluogo friulano, organizzati da Pro Loco Città di Udine e Confesercenti con il contributo del Comune di Udine, in collaborazione con FederAgit, Coro del Rojale e lo stesso Conservatorio Tomadini nell’ambito degli eventi di “Natale a Udine 2021” promosso dal Comune di Udine. «L’opportunità di unire arte, cultura,

enogastronomia e commercio – ha chiuso Zoratti – è uno dei punti chiave della nostra iniziativa, nata con l’augurio che questo possa essere un Natale di rinascita»

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