Secondi Vespri della Prima Domenica di Quaresima

Domenica 22 febbraio, alle ore 20,30 nella Chiesa di Santa Maria della Vita (Via Clavature, 10), nella solennità di Gesù Cristo Re dell’Universo avrà luogo l’elevazione spirituale in canto gregoriano, a cura della Schola Gregoriana Benedetto XVI, diretta da Dom Nicola Bellinazzo.

 

Come già avvenuto in occasione della prima domenica di Avvento, anche nella prima domenica di Quaresima, la Schola gregoriana «Benedetto XVI» e la Cappella musicale della Basilica di San Petronio animano musicalmente la celebrazione dei Vespri domenicali. Anche in questo caso la Schola gregoriana copre pressoché integralmente le parti propriamente quaresimali della celebrazione, ovvero le diverse antifone, il capitolo, il responsorio; mentre l’inno è cantato alternativamente con la Cappella musicale di San Petronio. Quest’ultima, poi, esegue in polifonia tutta la parte salmodica, che dal punto di vista testuale ricalca esattamente i cinque salmi e il Magnificat già ascoltati il 30 novembre. Chi era presente anche a quella serata noterà però la grande diversità di stile tra la composizione brillante di Cazzati scelta per quella occasione, e quella assai più sobria adottata per la prima domenica di Quaresima. Il che non significa però una minore qualità musicale, essendo state scelte composizioni di Girolamo Giacobbi. Nato a Bologna nel 1567, Giacobbi entrò molto giovane a servizio della Basilica di San Petronio, compiendo il duplice percorso ecclesiastico (diventa sacerdote nel 1589) e musicale (gli studi che compie lo portano ad essere aiutante del maestro di cappella a 27 anni e a divenire lui stesso maestro a 37, incarico che ricoprirà per 25 anni fino alla morte). Compositore di buon livello, con produzione in ambito sia sacro sia profano, poté annoverare nell’Accademia dei Filomusi da lui fondata la presenza, quale “accademico forestiero”, di Claudio Monteverdi.

Il tono specificamente quaresimale dei Vespri odierni è dato comunque dalle parti proprie, cantate in gregoriano, nelle quali la consapevolezza del peccato in cui il credente è incorso non è motivo di disperazione, ma al contrario, attraverso il cammino di conversione proprio del tempo quaresimale, si apre alla fiducia in Dio salvatore (O Domine, salvum me fac: seconda antifona) a cui ci si presenta con umiltà per essere guariti (In spiritu humilitatis et in animo contrito…: quarta antifona) e si chiede a Dio la guarigione interiore (Cor mundum crea in me, Deus: prima antifona); c’è così tanta fiducia che questo percorso si compirà che già si intravede il momento in cui, riconciliati con Lui, si benedirà il Signore (Sic benedicam te in vita mea Domine: terza antifona) e anzi si invita tutta la creazione a lodarlo (Laudate Deum caeli caelorum, et aquae omnes: quinta antifona); per compiere questo itinerario proprio la Quaresima è tempo provvidenziale (Ecce nunc tempus acceptabile…: antifona al Magnificat).

Una menzione particolare infine merita l’inno quaresimale, Audi benigne Conditor, che riprende mirabilmente tutti i temi appena richiamati e che è di veneranda antichità, dato che lo si fa risalire al papa San Gregorio Magno (lo stesso da cui prende il nome il canto gregoriano), ovvero alla fine del VI secolo.

                                 

 Mons. Massimo Mingardi

 

La Schola Gregoriana Bendetto XVI, inaugurata nel giugno 2007 con il concerto della Cappella Musicale Pontificia Sistina, è un progetto volto a creare professionisti nel complesso registro musicale del canto gregoriano. La Schola riprende la vocazione musicale insita nella storia di Santa Cristina: nel Seicento, quando viene costruita la chiesa come la vediamo oggi, fioriscono a Bologna scuole di musica e nasce la prima cattedra universitaria ad lecturam musicae, mentre Papa Eugenio IV istituisce in Cattedrale un “magister cantus et gramaticae”. La particolare struttura della chiesa, strozzata nel presbiterio, ne fa una sorta di grande strumento musicale.

Oggi la Schola è composta da 10 cantori, che sono stati ammessi tramite audizioni con una selezione riservata a musicisti in possesso di Diploma di Conservatorio in Composizione e Direzione di Coro, Organo e Composizione Organistica, Laurea in Musicologia e Paleografia Musicale o di provata esperienza nell’ambito del Gregoriano. Dirige le prove settimanali di canto don Nicola Bellinazzo, che segue anche la formazione liturgica per la comprensione e l’interpretazione del canto gregoriano.

 

 

 

 

Dom Nicola M. Bellinazzo. Gregorianista e direttore di coro, perfeziona la sua formazione musicale e approfondisce lo studio del Canto Gregoriano, frequentando i Corsi Internazionali di Cremona con L. Agustoni, N. Albarosa, J.B. Göschl, ed il Pontificio Istituto Ambrosiano di Musica sacra di Milano con il M° A. Turco, per il diploma in Canto Gregoriano. Ha studiato armonia con L. Molfino, contrappunto e direzione di coro con G. Bredolo, musicologia liturgica con V. Donella, armonizzazione del canto gregoriano con L. Migliavacca. Ha seguito diversi corsi di specializzazione in canto e direzione di coro tenuti tra gli altri da G. Acciai, Filippo M. Bressan, S. Woodbury, G. Mazzucato, M.A. Piovan; ha diretto dal ’93 al ’95 la formazione gregoriana del “Polifonico Città di Rovigo”, conseguendo il primo premio al Terzo Concorso Nazionale di Guastalla (RE).

Nel settembre del ’95 ha intrapreso la direzione della Schola Gregoriana “Ergo Cantemus”, che nel maggio del ’99 ha cambiato il nome in Schola Gregoriana “SCRIPTORIA”. Alla guida di quest’ultimo gruppo vocale ha tenuto numerosi concerti in tutta Italia ed ha inciso sei CD per l’etichetta TACTUS, due per l’etichetta BRILLIANT. Con il Cd Tactus “Claudio Merulo – Missa Apostolorum” ha ricevuto una nomination ai Grammy Award 2011.

Con numerosi complessi corali, fra i quali Nova Schola Gregoriana diretta da A. Turco, ha tenuto molteplici concerti in Italia, in tutta Europa, negli Stati Uniti d’America e in Brasile. Ha inciso per ARES, NAXOS, BONGIOVANNI, TACTUS, ARTS, CHANDOS, ED. PAOLINE, LIBRERIA ED. VATICANA, SYNPHONIA, BRILLIANT.

 

Cappella Musicale di  S. Petronio

Oltre a custodire tesori d’arte nell’ambito dell’architettura, della scultura e della pittura, la Basilica di S. Petronio può vantare una tradizione musicale di prima grandezza, in virtù della quale essa è annoverata fra le istituzioni ecclesiastiche più rilevanti per la storia della musica europea. Risale al 1436 la bolla del papa Eugenio iv nella quale si istituisce una schola cantorum regolata da un «maestro del canto» al fine di assicurare il giusto decoro ai riti officiati nel massimo tempio civico bolognese: essa costituì il primo nucleo della Cappella musicale, la cui primitiva struttura comprendeva solamente il maestro e un gruppo di cantori; dal 1449 essi furono affiancati da un organista, mentre la presenza di altri strumentisti nell’organico stabile è registrata a partire dal 1560. Fra Cinque e Seicento, l’attività Cappella fiorì grazie al magistero di personalità illustri quali il teorico e compositore Giovanni Spataro (maestro di cappella dal 1512 al 1540), Andrea Rota (1583-1596) e Girolamo Giacobbi (1604-1629). Con la riforma operata da Maurizio Cazzati (1657-1670), volta a favorire la pratica della moderna musica concertata, ebbe inizio il secolo d’oro della Cappella di S. Petronio: essa divenne celebre in tutt’Europa per la magnificenza delle sue esecuzioni, che coinvolgevano fino a centocinquanta elementi fra solisti vocali, coristi e strumentisti, la dottrina dei maestri che si avvicendarono alla sua guida (Giovanni Paolo Colonna nel 1674 e Giacomo Antonio Perti nel 1696), la qualità dei suoi musicisti, fra le fila dei quali suonarono Giovanni Battista Vitali, Domenico Gabrielli, Arcangelo Corelli, Giuseppe Torelli, Giuseppe Jacchini. Il ruolo della Cappella fu determinante non solo nell’ambito della polifonia sacra, ma anche in quello della musica strumentale: sotto le volte della Basilica videro la luce i primi esperimenti di ‘concerto grosso’ e le prime pagine del repertorio per violoncello. La vicenda contemporanea della Cappella musicale di S. Petronio comincia negli anni ‘80 del ‘900; dopo mezzo secolo di silenzio, essa è stata rifondata con due finalità istituzionali: promuovere il decoro della liturgia attraverso il canto e la musica sacra; riscoprire e valorizzare il patrimonio musicale conservato nel ricchissimo archivio della Basilica. Con l’intento di perseguire al meglio questo secondo obiettivo, la  Cappella si è dotata di un’orchestra con strumenti originali, la prima d’Italia, e ha instaurato una solida collaborazione con i più accreditati interpreti della cosiddetta ‘musica antica’: tale impostazione ha reso possibile la riproposizione storicamente informata di molti capolavori dimenticati, restituiti all’ascolto del pubblico secondo criteri esecutivi e, dunque, con esiti sonori più fedeli possibili a quelli in essere all’epoca della loro composizione. D’altra parte, in S. Petronio si conservano intatti la grande cantoria a ferro di cavallo e i due inestimabili organi di Lorenzo da Prato (1475) e Baldassarre Malamini (1596): sono giunti sino a noi non solo le fonti musicali ma anche lo spazio esecutivo originale e gli strumenti storici. La Cappella ha tenuto concerti in tutt’Europa e vanta un’ampia discografia; l’ultimo CD, dedicato alla Messa a tre cori di Giacomo Antonio Perti, è stato pubblicato da Dynamic nel 2012 e ha ottenuto il riconoscimento dei ‘5 diapason’ dalla più autorevole rivista musicale francese.

 

 

Michele Vannelli, bolognese,  ha studiato con Francesco Tasini e si è diplomato col massimo dei voti in organo & composizione organistica e in clavicembalo presso il Conservatorio di Musica “G. Frescobaldi” (Ferrara). Si è laureato con il massimo di voti e la lode in D. A. M. S. nell’università di Bologna, discutendo una tesi  in Storia della Musica ii – ‘600 & ‘700 (La Messa à 12 (1687) di Giacomo Antonio Perti. Storia, fonti, analisi ed edizione); attualmente è dottorando nel medesimo ateneo.

Dal 1996 è organista della chiesa monumentale di S. Giovanni in Monte in Bologna; nel 2006 è stato nominato Maestro di Cappella della Basilica di San Petronio, ove, dal 2002, ricopriva l’incarico di direttore del coro. È membro della commissione per la musica sacra della diocesi di Bologna. È fondatore e direttore dell’Ensemble D. S. G., complesso vocale e strumentale impegnato nella riscoperta, nello studio e nell’esecuzione del patrimonio musicale del Seicento italiano, con particolare attenzione alla musica vocale di area emiliana.

Svolge intensa attività concertistica in qualità di direttore, maestro del coro, organista, clavicembalista e cantante, collaborando con ensembles specializzati nel repertorio rinascimentale e barocco (Accademia Bizantina / Ottavio Dantone; A Sei Voci / Bernard Fabre-Garrus; Ensemble Concerto / Roberto Gini) e partecipando a importanti rassegne e festival italiani ed europei (Musica insieme, Bologna; Organi Antichi, Bologna; Angelica, Bologna; Centro della Voce, Bologna; Notti malatestiane, Rimini; Festival lodoviciano, Viadana; Accademia Virgiliana, Mantova; Trento Musica Antica; Festival de Sablé-sur-Sarthe; Scènes de Pays dans les Mauges; Festival de La Chaise Dieu).

È autore di composizioni vocali. Ha curato edizioni critiche di partiture (il primo volume delle Cantate con strumenti di Bononcini è edito da LIM) e pubblicato articoli musicologici.

Ha inciso per Clavis (Cantate di Caldara), Dynamic (Messa a 12 di Perti e Laudate Dominum a tre cori di Colonna, Missa “In illo tempore” e Vespro della Beata Vergine di Monteverdi), Studio SM (Requiem di Cazzati) e Tactus (Mottetti a due e tre voci op. iii di Colonna).

 

 

Domenica 22 Febbraio 2015, alle ore 20.30

presso la Chiesa di Santa Maria della Vita (Via Clavature 10 – Bologna)

 

Secondi Vespri della

Prima Domenica di Quaresima
Schola Gregoriana Benedetto XVI

Direttore Dom Nicola M. Bellinazzo

 

Cappella musicale di s. Petronio

Maestro di Cappella MICHELE VANNELLI

 

celebrante mons. Massimo Mingardi
ScholaGregoriana(1)

Ufficio Stampa e Comunicazione

Silvia Quici

tel. 051 19936354 – cel. 3665605943

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