SAVE UKRAINE ART 22

SAVE UKRAINE ART 22

 

Parte da un appello del direttore della Galleria Nazionale di arti di Leopoli, città ucraina inserita nell’elenco dei Patrimoni dell’Umanità, l’iniziativa italo-ucraina per raccogliere il materiale necessario per proteggere le opere d’arte.

La guerra ha infinite conseguenze. Mettere in salvo la popolazione e garantire quanto necessario alla sua sopravvivenza è sicuramente la prima urgenza poi, in rapida successione, si devono considerare anche altri fattori e fra questi la necessità di salvaguardare il patrimonio culturale di quel Paese.

Nasce con questo intento l’iniziativa italo-ucraina Save Ukraine Art 22 mirata a supportare i musei ucraini impegnati a proteggere le opere delle proprie collezioni. L’idea è di Lucio Gomiero, manager d’’azienda e docente alle Università di Venezia e Trieste, di Marco Gallipoli, italiano residente a Leopoli, e della sua compagna Ustyna Sorona. Sensibilizzati da Taras Wozniack, direttore della Galleria Nazionale delle Arti di Leopoli e coordinatore di una rete di musei ucraini, hanno dato il via a questo progetto il cui obiettivo è raccogliere:

·      materiali di imballaggio resistenti all’umidità e al fuoco;

·      apparecchiature in grado di mantenere la temperatura e l’umidità adeguate alla protezione e allo spostamento delle opere;

·      attrezzature per fotografare e schedare i beni al fine di creare un database che ne consenta il controllo e la salvaguardia anche negli anni a venire.

 Nel giro di poche settimane Save Ukraine Art 22 ha già raccolto il supporto di alcune aziende e istituzioni, fra cui il Mip -Politecnico di Milano e l’Università Iuav di Venezia. Ma la situazione va aggravandosi e il futuro di numerosi beni culturali è a rischio. Attualmente i materiali a disposizione, effettivamente adeguati alla protezione, sono davvero pochi.

Per questo Save Ukraine Art 22 – a cui partecipano anche il curatore artistico Demetrio Paparoni e la Direttrice dei Musei di Venezia, Gabriella Belli – lancia il suo appello a chiunque – privato, azienda o istituzione – possa contribuire alla loro raccolta.

Spiega Lucio Gomiero: “In una prima fase più emergenziale, di messa in sicurezza sul posto, Leopoli potrebbe fare da HUB per l’invio ad altre città di materiali ed attrezzature. Successivamente, si potrebbe prevedere anche l’organizzazione di mostre in Italia con opere messe temporaneamente in salvo e il supporto al restauro attraverso il contributo gratuito di competenze tecniche e materiali”.

Per ulteriori informazioni, si può fare riferimento al sito https://saveukraineart22.org 

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