Il Teatro di Roma riporta in scena Roma e la sua Storia. Dopo il successo della prima edizione del ciclo di incontri Luce sull’Archeologia, che ha registrato la partecipazione di circa settemila cittadini nella passata stagione, si rinnova l’appuntamento con l’antico attraverso la seconda edizione della rassegna dedicata alla scoperta storico-archeologica della città di Roma e del mondo romano.
Cinque incontri da gennaio a marzo (24 gennaio – 21 febbraio – 28 febbraio -13 marzo – 20 marzo) raccontano la Capitale e le sue memorie storiche disseminate potenti e numerose in un paesaggio di struggente bellezza, dove i monumenti marcano indelebilmente la Roma del passato conservandone il nitore e il fascino di sempre. Filo conduttore del secondo ciclo di incontri è Roma. Uomini e Dei per un viaggio nella Roma imperiale, un’irresistibile attrazione visiva, una grande metropoli, centro culturale e religioso, ma soprattutto politico ed economico di un impero vastissimo che ha insegnato al mondo un modo di vivere grandioso. A guidarci negli antichi percorsi e testimonianze, segni millenari di storia e cultura, traccia di uno splendore che non ha mai interrotto il dialogo con la nostra civiltà moderna, saranno gli interventi di storici dell’arte, studiosi ed esperti, moderati dal professor Claudio Strinati.
Si parte domenica 24 gennaio con il primo appuntamento (ore 11) dal titolo Una città a colori: Eugenio La Rocca e Orietta Rossini raccontano come l’algido aspetto delle sculture classiche abbia progressivamente ceduto il posto a una veste di colori forti e vivaci, svelando le valenze cromatiche di marmi, statue, architetture, terrecotte architettoniche. Viaggio attraverso la ricostruzione della policromia, che è parte del linguaggio estetico, per accompagnare il pubblico alla scoperta di nuove occasioni di meraviglia.
Gli appuntamenti continuano domenica 21 febbraio (ore 11) con Città di uomini e dei descritta dai contributi di Andrea Giardina, Paolo Sommella e Marisa Ranieri Panetta, per restituire il ritratto di una Roma, gelosa custode di storie e memorie, durante gli oltre quaranta anni di regno di Augusto, dal 27 a.C. al 14 d.C., ormai capitale di un impero di dimensioni già mondiali, che si avviò a diventare, anche dal punto di vista edilizio ed urbanistico, una città imperiale, la “città per eccellenza”, l’Urbe, centro indiscusso dell’Orbe.
Il viaggio continua domenica 28 febbraio (ore 11) con Gli spazi del sacro. Culti antichi e nuovi, conversano Luciano Canfora, Annalisa Lo Monaco, Massimiliano Ghilardi, per spiegare perché e come Cesare divenne dio dopo morto mentre Augusto lo si affermò quasi da vivo. Alla morte dell’imperatore in carica, il rituale dell’apoteosi sanciva il passaggio dalla condizione umana a quella divina e lo rendeva visibile e percepibile alla folla degli spettatori. Roma ebbe, accanto al popolo eterogeneo dei suoi abitanti, un’ingente popolazione di dei, culti diversi, spesso di origini straniere come quelli di Iside e Serapide, Mitra e infine Cristo.
Segue domenica 13 marzo Una città d’acqua e giardini Acquedotti, terme, fontane, ninfei con Maria Rosaria Barbera ed Emilia Talamo per attraversare la Roma-città di acque e acquedotti e stupefacenti giardini arricchiti da ninfei, giochi d’acqua, ruscelli, statue preziose, tempietti, terrazze, vasche marmoree. Le strutture dedicate alle acque furono tra le più imponenti della città e l’acqua fu una presenza costante, con centinaia di fontane di quartiere, acquedotti che attraversarono il tessuto urbano, alimentando gli imponenti e straordinari complessi termali.
A chiudere il ciclo di incontri domenica 20 marzo (ore 11) L’immagine di Cesare nella storia e nell’arte con Eugenio La Rocca, Francesco Prosperetti e Claudio Strinati, alla scoperta di Caio Giulio Cesare, simbolo per eccellenza di forza e potere politico, leader cinico e spregiudicato ma anche razionale e lucido, è senza dubbio una delle figure più popolari e di rilievo nella letteratura e nell’arte mondiali. La statura gigantesca, la misura universale di Cesare era apparsa evidente già ai contemporanei: Virgilio nelle Georgiche (I 463-88) descrive i segni che cielo e terra, realtà naturali soprannaturali diedero della sua uccisione.
Roma. Uomini e Dei è realizzata dal Teatro di Roma in collaborazione con la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, la Soprintendenza Speciale per il Colosseo, il Museo Nazionale Romano e l’Area Archeologica di Roma, l’Istituto Nazionale di Studi Romani e con il mensile di archeologia Archeo. Il consenso avuto nella passata edizione conferma che la “cura” del tesoro comune della memoria è indice di civiltà e che promuovere la conoscenza e la tutela dei beni culturali attiva nuova cultura e nuova civiltà.
24 gennaio | 21 e 28 febbraio | 13 e 20 marzo _ Teatro Argentina
Ritorna in scena la seconda edizione di LUCE SULL’ARCHEOLOGIA
il ciclo di lezioni-performance alla scoperta della storia di Roma
che grande successo ha riscosso nella scorsa stagione con lunghe file la domenica mattina
Roma. Uomini e dei
Cinque incontri moderati da Claudio Strinati per raccontare la Roma imperiale,
il patrimonio storico, archeologico e monumentale della Capitale
con storici dell’arte, studiosi ed esperti
Interventi di Maria Rosaria Barbera, Luciano Canfora, Massimiliano Ghilardi,
Andrea Giardina, Eugenio La Rocca, Annalisa Lo Monaco, Francesco Prosperetti,
Marisa Ranieri Panetta, Orietta Rossini, Paolo Sommella, Claudio Strinati, Emilia Talamo